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JOHANNA LINDSEY  :  AMORE E UMORISMO

JOHANNA LINDSEY  :  ROMANCE AND HUMOR

 

Born in Germany, where her father, a soldier in the US Army, was stationed, Johanna Helen Linsdey is one of the most popular American writers of romance novels worldwide. She wrote her first book in 1977, Captive Bride, and it was a success.
Since then she wrote more than 40 books, and all of them reached the New York Times bestseller list, many hitting # 1.
Johanna Lindsey’s books span the various eras of history, including books set in the Middle Ages, Regency England, American “Old West”, Viking era, Future Worlds too in a few sci-fi novels.
By 2008, over 60 Million copies of her books have been sold worldwide, with translations appearing in 12 languages. She was twice winner of Romantic Times Career Achievement, in 1992 as historical romance writer, in 1994 as futuristic romance writer.
She has lived in many places, but spent a long period of her life in Hawaii. Now she lives in Maine.

Johanna Helen Lindsey, una delle autrici americane di romance più famose al mondo, è nata in Germania, dove prestava servizio il padre, militare dell’esercito degli Stati Uniti. Il suo primo romanzo, Captive Bride (La sposa rapita), uscì nel 1977 e fu un successo. Da allora Johanna ne ha scritto più di quaranta, tutti entrati nella lista dei bestseller del “New York Times”, molti dei quali anche al primo posto.
Sono storie ambientate nelle più diverse epoche storiche, dal Medioevo all’Inghilterra del periodo Regency, all’America del Vecchio West, all’era vichinga, e persino in mondi futuri in alcuni romanzi dalle trame fantascientifiche.
Fino al 2008, i libri di Johanna Lindsey hanno venduto in tutto il mondo più di 60 milioni di copie e sono stati tradotti in 12 lingue, portandola a vincere due volte il premio alla carriera del “Romantic Times”: nel 1992 come scrittrice di romance storici e nel 1994 come scrittrice di romance futuristici.
Johanna ha vissuto in molti posti, e per un lungo periodo della sua vita si è fermata alle Hawaii. Attualmente risiede nel Maine.

 

INTERVIEW / INTERVISTA

1 - First of all, thank you for accepting to be interviewed and for dedicating a bit of your time to Italian readers. After more than 30 years of writing career you are considered one of the milestones of historical romance, but despite your worldwide popularity, you seem to be a very private person. For instance you have no official website on the internet through which to allow your readers to contact you, why this choice? Is it an attempt to keep your private life and your author’s identity apart?

It’s funny, there was actually a site awhile back that I wasn’t aware of and was being called my official site. It was quite well done, listing all my books and even had a comments section where fans could discuss my books and leave remarks for me. When I discovered it, I read through all those remarks and left a reply at the end. When I checked back a few weeks latter, there were a lot more comments, but it was obvious, no one had believed the reply I posted was from me. Which doesn’t actually answer your question.

As it happens, my agent and family have long been after me to make my own web site, and in fact, I had possession of Johannalindsey.com for a while, I just never got around to using it and ended up losing the address–-I believe Amazon.com owns it now. It was never a choice to stay private, just something that hasn’t happened yet.

Per prima cosa, grazie Johanna per aver accettato di essere intervistata e per dedicare un po’ del tuo tempo alle lettrici italiane. Con oltre trent’anni di carriera alle spalle, sei considerata una delle pietre miliari del romance storico, ma nonostante tu sia famosa in tutto il mondo, sembri essere una persona molto riservata. Per esempio, non hai un sito ufficiale su internet attraverso il quale permettere alle tue lettrici di contattarti. Come mai questa scelta? È un modo per tenere separate la tua vita privata e la tua identità di scrittrice?

È buffo, per la verità c’era un sito, qualche tempo fa, di cui non ero al corrente e che veniva considerato il mio sito ufficiale. Era fatto molto bene, elencava tutti i miei libri e aveva anche una sezione per i commenti nella quale le lettrici discutevano i miei romanzi e mi sottoponevano le loro osservazioni. Quando lo scoprii lessi tutti i commenti, lasciai le relative risposte e tornai a controllare dopo qualche settimana: erano arrivati moltissimi altri commenti ma, ovviamente, nessuno aveva pensato che quelle risposte le avessi scritte proprio io. Tutto ciò, però, non risponde esattamente alla tua domanda.

Si dà il caso che il mio agente e la mia famiglia abbiano insistito molto perché facessi un mio sito web personale, e infatti ho posseduto il dominio “johannalindsey.com” per un po’ di tempo senza però decidermi mai a usarlo, così alla fine l’ho perso e credo che ora sia di proprietà di Amazon.com. Quella di non avere un mio sito non è mai stata una scelta, è solo qualcosa che semplicemente non ho ancora fatto.


2 – If we ask romance readers, so many of them, it doesn’t matter where they are from, will say they started to read and to love historical romance thanks to one of your books. How does this make you feel?

Hearing something like that always gives me a great deal of pleasure. Books are a wonderful thing, not just my books, but all books, and so many people don’t realize how much enjoyment can be had from them.


Se si interpellano le lettrici di romance, sono innumerevoli coloro che, in ogni parte del mondo, affermano di aver iniziato a leggere e ad amare questo genere storico grazie proprio ai tuoi libri. Come ti senti di fronte a questo?

Sentire queste testimonianze mi dà sempre un’immensa soddisfazione. I libri sono delle cose meravigliose, non solo i miei ma tutti i libri, e purtroppo ci sono troppe persone che non si rendono conto di quanto piacere si possa trarre dalla lettura.


3 – Romance has always been considered a kind of second-class literature, it has been and still is penalized by critics even if it’s the genre which sells more. What do you think readers seek in a romance novel, and what do they find in your books?

Romance is the classic happy emotion, it simply makes you feel good to read about it. For myself, I try to add some humor to this mix. I don’t try to make my readers cry, though I’ve managed that a few times as well, but I do try to bring some laughter to my readers and leave them with a smile when they finish one of my books.

Il romance è sempre stato considerato un genere di letteratura di serie B, e nonostante sia il genere più venduto è stato e continua a essere penalizzato dalla critica. Secondo te, cosa cercano le lettrici in un romance, e cosa trovano nei tuoi libri?

Il romance rappresenta la classica sensazione di felicità, il semplice leggerlo ti fa sentire bene. Per quanto mi riguarda, cerco di aggiungere nell’insieme un po’ di umorismo. Non desidero far piangere le mie lettrici, anche se in alcune occasioni ci sono riuscita, piuttosto mi sforzo di farle ridere e di lasciarle con un sorriso quando avranno finito di leggere.


4 – Your first novel, Captive Bride, was published by Avon in 1977, would you like to tell us something about your debut? How did you start writing a historical romance ? and was it difficult to find a publisher who was interested in buying it? When did you understand that writing would be your career?

I wrote my first book to amuse myself after the first few historical romances appeared and there was a long stretch with none to follow. I enjoyed them so much I created my own. And because this genre was ‘new’ and publishers were eager for more, I ended up finishing that book at a good time and it was accepted by the first publisher that I sent it to. I didn’t expect it to be quite so successful, though, and I actually thought that was the only book I had in me. It wasn’t until after the second book and more and more ideas kept coming to me, that I realized this could be a lasting career.

Il tuo primo romanzo, Captive Bride (La sposa rapita), venne pubblicato da Avon Books nel 1977. Puoi raccontarci qualcosa a proposito del tuo debutto? Come hai iniziato a scrivere romance storici? È stato difficile trovare un editore che ti pubblicasse? Quando hai capito che scrivere sarebbe diventata la tua carriera?

Scrissi il mio primo libro per divertimento. Fu dopo l’apparizione dei primi romanzi storici, quando seguì un lungo periodo senza che ne uscissero di nuovi. Dato che quei libri mi erano piaciuti moltissimo, decisi di scriverne uno a mia volta. E poiché questo genere era “nuovo” e gli editori erano impazienti di trovare nuovi manoscritti, accadde che terminai di scrivere il mio romanzo proprio nel momento giusto e venne accettato dal primo editore cui lo sottoposi.
Tuttavia non mi aspettavo che potesse avere tanto successo, e non pensavo davvero che ne avrei scritti altri. Fu solo dopo il mio secondo libro e grazie alle moltissime idee che continuavano a venirmi in mente, che capii che questa poteva essere una carriera duratura.


5 – Even if you have written a great number of books set in many different countries and historical settings, your name is naturally associated to a particular series, the one you dedicated to the notorious Malorys. How did the
Malorys get to life? And why do you think they had and still have such great success among your readers?

The original Malory book, Love Only Once, was my first attempt to actually write humor. Some humor had been in my previous books, but that humor hadn’t really been intentional, had just happened. And to come up with a situation that would lend itself to humor, I chose some loveable uncles for the heroine who could be amusing in their overprotectiveness, and who would bedevil the hero because of it. It worked out so well that after this book came out, I had a flood of requests from my fans to see more of these endearing uncles, and thus the Malory series was born. Why was this series so successful? Because the Malorys are such a loveable bunch, you just don’t want to see the last of them anymore than I do.

Nonostante un considerevole numero di romanzi ambientati in molti paesi e nei più diversi periodi storici, il tuo nome viene regolarmente associato a una serie in particolare, quella che hai dedicato ai celeberrimi Malory. Come è nata questa saga? E perché, secondo te, ha avuto e continua ad avere tanto successo?

Il mio primo libro sui Malory, Quell’unico amore (Love Only Once), fu il mio primo vero tentativo di scrivere in modo umoristico. Nei miei libri precedenti c’era un po’ di comicità, ma non era stata realmente intenzionale, era venuta da sé. E per arrivare ad avere una situazione che generasse del vero umorismo, decisi di dare degli zii adorabili all’eroina, che apparissero divertenti nella loro esagerata protettività e che per questo procurassero all’eroe non pochi tormenti.
Funzionò così bene che, dopo l’uscita di questo libro, fui sommersa di richieste da parte delle mie lettrici: volevano leggere altre storie su questi affettuosi zii, e fu così che nacque la serie Malory. Perché poi questa serie ebbe tanto successo?
Perché i Malory sono una banda di amabili filibustieri così adorabile che non vorreste mai lasciarli, non più di quanto lo voglia io.


6 – A curiosity: which is your favorite Malory? Why?

Gentle Rogue is my favorite because I have a fondness for James Malory and his particular brand of sardonic humor.

Una curiosità: qual è il tuo romanzo Malory preferito? E perché?

Oceano di passione [Gentle Rogue, terzo della serie e di prossima pubblicazione nella collana I Romanzi (NdR)] è il mio preferito, perché ho una passione per James Malory e quel suo particolare, sardonico umorismo.


7 – Your novels’ first editions are still famous among your fans also thanks to their very sensual covers. Do you think these covers helped somehow your books’ success? According to your personal tastes, which are your favourite, the old ones, protraiting the hero and the heroine in steamy embrace, or the more anonymous recent ones?

Well, those steamy covers certainly didn’t hurt. It took me awhile to get used to them, but then they grew on me. I think my favorites were A Gentle Feuding and Tender is the Storm. It’s important to have the cover ‘work’ for the story. I loved the old covers, but as long as there is a step-back for the paperbacks, I’m happy with the new style of covers.

Le prime edizioni dei tuoi romanzi sono tuttora famose tra le tue fan anche grazie alle copertine molto sensuali. Pensi che questo aspetto abbia in qualche modo contribuito al loro successo? Secondo il tuo gusto personale, preferisci le vecchie copertine, che ritraevano l’eroe e l’eroina in un abbraccio “hot”, oppure quelle recenti, più anonime?

Be’, quelle copertine bollenti non hanno fatto di certo male. Mi ci volle un po’ di tempo per abituarmi, ma poi mi ci sono affezionata. Penso che le mie preferite siano quelle di Conflitto d’amore [A Gentle Feuding, “I Romanzi” n. 758 (NdR)] e Tenera è la tempesta [Tender is the Storm, “I Romanzi” n. 770 (NdR)]. È importante avere una copertina che “lavori” per la storia. Mi piacevano molto le vecchie copertine, però, pur considerando le attenuazioni di immagini nelle edizioni tascabili, sono soddisfatta dello stile adottato per quelle nuove.


8 – In so many years of creative career, has your writing evolved since your first books? If yes, in which way? And what, on the contrary, has remained the same? How do you live up the success of so many novels, does it influence in some extent your new projects?

Well, those first few books were in what was termed in the day, ‘bodice rippers’. It was the style of the original Historical Romances, but that style caused a lot of uproar and you didn’t see it much after the end of the 70’s. My own style evolved more into humor rather than adventure.

The success of the Malorys was probably the only real influence I’ve had on new projects. If I write too many books in between a Malory, I get a hankering to revisit them.

Durante tanti anni di attività creativa, trovi che il tuo stile si sia evoluto rispetto ai primi romanzi? Se sì, in che cosa? E in cosa si è invece mantenuto inalterato? Come vivi il successo di tanti romanzi? Pensi che in qualche modo influenzi i tuoi nuovi progetti?

Dunque, i miei primi romanzi rientravano in quello che nel genere veniva definito “strappa corsetti” (bodice rippers), ovvero il romance storico di carattere melodrammatico, con un eroe supervirile (super alfa) che spesso possiede l’eroina a forza. Era lo stile dei primi romance storici, che peraltro suscitò molte polemiche e di simili libri non se ne videro più molti dopo la fine degli Anni ’70. Il mio stile si è evoluto in modo da tendere sempre più verso l’umorismo e meno verso l’avventura.
Il successo dei Malory è stato probabilmente l’unico fattore concreto ad aver influito sui miei nuovi progetti. Se scrivo troppi romanzi tra un Malory e l’altro, sento un ardente bisogno di tornare da loro.


9 – Romance, like any other genre of literature, is always evolving both in style and heroes and heroines’ characters, how do you follow these changes?

I don’t actually follow these changes. I stopped reading for enjoyment myself about fifteen years ago when small print was causing me far too many headaches. As I’ve always done, I write what I would enjoy reading.

Il romance, come qualunque altro genere, è in continua evoluzione sia nel linguaggio sia nel ritratto di eroi ed eroine. Come segui questi cambiamenti?

A dire la verità, non seguo questi cambiamenti. Ho smesso di leggere per diletto personale circa quindici anni fa, perché i caratteri minuscoli mi causavano troppe emicranie. Come ho sempre fatto, scrivo quello che mi piacerebbe leggere.


10 – Do you think romance readers’ expectations are changed since you started your career?
How can an author like you mantain through the years her own style identity and in the same time to fall into line of such changes?

I’m not sure readers’ expectations have changed all that much. If you buy a book, you hope to be entertained by it. You might even like to read it again someday. I know I used to do just that with the books I considered ‘keepers’. If your emotions got stirred up a little, if you laughed or cried, then I’ve done my job and I hope I can continue to do so.

Pensi che le aspettative delle lettrici di romance siano cambiate da quando hai iniziato la tua carriera ? Come fa un’autrice come te a mantenere negli anni la propria identità stilistica e nello stesso tempo adeguarsi a questi cambiamenti?

Non sono sicura che le aspettative delle lettrici siano cambiate così tanto. Se acquisti un libro è perché speri di trarne piacere. E magari di rileggerlo un giorno o l’altro. Io facevo proprio questo con i libri che consideravo dei keepers [gergalmente, da considerarsi “imperdibili” (NdR)]. Se le tue emozioni si sono risvegliate anche solo un pochino, se hai riso o pianto, allora vuol dire che io ho fatto bene il mio lavoro e spero di continuare a farlo in questo modo.


11 – Romance novels’ hero character has been enriched by so many different nuances, but alpha males seem never to stop in fascinating both readers and writers. Do you think today’s alpha hero has changed in comparison to the one of 20-30 years ago?

Yes, he’s changed. He’s still alpha, but he’s no longer afraid to show his tender side.

La figura dell’eroe del romance storico si è arricchita di tante sfumature diverse, ma il maschio alfa continua ad affascinare sia le lettrici sia le scrittrici. Pensi che il maschio alfa di oggi sia cambiato rispetto a quello di venti-trenta anni fa?

Sì, è cambiato. È sempre un eroe alfa ma non ha più paura di mostrare il suo lato più sensibile.


12 – Is there a book, among all those you have written, you are particularly fond of? Why? Did you ever find any difficulty in concluding one ?

My favorite is still Warrior’s Woman because I laughed so much, writing that one. And it’s also the reason why I had trouble finishing the book before it! Once the idea for Warrior’s Woman showed up, and in particular, the wisecracking computer Martha, I kept getting scene after scene in my head that wouldn’t leave me alone long enough to finish the book I was on. That is the only time that’s ever happened to me.

C’è un romanzo, fra tutti quelli che hai scritto, a cui sei particolarmente affezionata? Per quale motivo? Hai mai incontrato difficoltà a portarne a conclusione uno?

Il mio preferito è tuttora L’amante del guerriero (Warrior’s Woman), perché mentre lo scrivevo ho riso veramente tanto. E quella è anche la ragione per cui ebbi dei problemi a terminare il romanzo precedente! Infatti, dal momento in cui mi venne l’idea per L’amante del guerriero, e in particolare quella del computer Martha e delle sue spiritosaggini, non smisi più di pensarci. Continuavo a vedere nella mia testa una scena dopo l’altra, e non mi restava abbastanza tempo per finire il libro che stavo
scrivendo. Quella è stata l’unica occasione in cui mi è capitata una cosa simile.


13 – Which are your tastes as a reader? Do you read romance novels or other genres?

I used to be an avid reader of anything I could get my hands on as a kid, but once Historical Romances came out, I preferred reading just this genre.

Quali sono i tuoi gusti in materia di letture? Leggi romance o altri generi?

Da bambina leggevo avidamente tutto ciò che mi capitava fra le mani, ma dal momento in cui il romance storico ha iniziato a essere pubblicato, ho preferito leggere solo questo genere.


14 - Which are your favourite authors? Do you remember if any of them played an important role in your writer’s career?

I had many favorites when I used to read for my own pleasure, but I think the original two HR ladies, Kathleen E Woodiwiss and Rosemary Rogers influenced most of us early HR authors to try and write as well as they did.

Quali sono i tuoi autori preferiti? Ricordi se alcuni hanno avuto un ruolo fondamentale nella tua formazione come scrittrice?

Quando ancora leggevo regolarmente per il mio piacere personale, avevo molti autori che mi piacevano particolarmente.
Tuttavia, ritengo che siano state soprattutto Kathleen E. Woodiwiss e Rosemary Rogers, le prime signore del romance storico, a influenzare molte di noi scrittrici di quegli anni, spingendoci a fare del nostro meglio per scrivere bene come loro.


15 – If you were asked to recommend one of your book to a reader who has never read anything of yours but wish to start knowing you as an author, which book would it be? Why?

That’s a hard one. Depending on the era of preference, I’d probably recommend Man of my Dreams (1800’s) or When Love Awaits (medieval). Both stand alone and were fun to write. When Love Awaits was actually the first time I put some humor into a medieval.

Se dovessi consigliare un tuo libro a una lettrice che non ha mai letto nulla di tuo ma che desidera conoscerti come scrittrice, quale suggeriresti? Perché?

Questa è una domanda difficile. A seconda del periodo storico preferito della lettrice, probabilmente le consiglierei L’uomo del mio desiderio (Man of My Dreams, ambientato nel 1800) oppure When Love Awaits (ambientato in epoca medievale). Nessuno dei due fa parte di saghe e per me è stato molto divertente scriverli. When Love Awaits, di fatto, è stato il primo romanzo ad ambientazione medievale in cui ho pensato di inserire un po’ di umorismo.


16 - Are you working on a new project right now? Would you like to tell us something about it?

My current project is A Rogue of My Own. This will either be the third book in a small series–-or not. And since that question hasn’t been entirely decided, I’d rather not say too much about it yet. But it is more than half finished and will be released next summer.


In questo momento stai lavorando a un nuovo progetto? Vorresti parlarcene?

Il progetto cui sto lavorando attualmente si intitola A Rogue of My Own. Potrebbe essere il terzo romanzo di una serie breve, ma potrebbe anche non farne parte. E fino a quando non avrò preso una decisione in proposito, preferirei non dare troppe informazioni. Comunque, ho già scritto più di metà libro e sarà pubblicato la prossima estate.


17 – Anything else you would like to tell to your Italian readers?

Many thanks for inviting me into your lives in the form of my books and enjoying my odd sense of humor.

C’è qualcosa d’altro che vorresti dire alle lettrici italiane?

Grazie mille per avermi invitato nelle vostre vite nella forma dei miei libri, e per aver apprezzato il mio bizzarro senso dell’umorismo.

 

EXCERPT  /  ESTRATTO

da "Quell'Unico Amore"

Londra 1817

Le dita della mano sulla bottiglia del brandy erano lunghe e delicate. Selena Eddington era orgogliosa delle proprie mani. Le mostrava a ogni occasione, come stava facendo in quel momento. Decise di porgere la bottiglia a Nicholas invece di prendere il suo bicchiere e versarsi il liquore. Così, solo per farsi guardare da lui che se ne stava comodamente adagiato su di un elegante sofà blu. La luce del focolare acceso alle spalle di Selena faceva risaltare in modo molto provocante la sua figura, che si intravvedeva attraverso il tessuto leggero di mussola del vestito da sera. Persino un libertino di lungo corso come Nicholas Eden riusciva ancora ad apprezzare un bel corpo.
Un grosso rubino le brillava alla mano sinistra. Era il suo anello di nozze. Lo portava ancora con un certo orgoglio, sebbene fosse vedova da due anni. Aveva altri rubini al collo, che forse non aggiungevano nulla alla bellezza del suo décolleté messo in risalto dalla profonda scollatura dell’abito in stile impero, lungo fino alle caviglie.
Era un abito scuro, color magenta, che si intonava perfettamente sia ai rubini sia a Selena.
— Mi stai ascoltando, Nicky?
Nicholas aveva un’aria assorta che la irritava e che lei aveva notato altre volte nell’ultimo periodo. Di sicuro non aveva sentito una parola di ciò che lei gli aveva detto, immerso com’era in pensieri che certo non la includevano.
Non l’aveva nemmeno guardata quando gli aveva versato il brandy.
— Onestamente, Nicky, non mi sento affatto lusingata dal tuo atteggiamento distratto, soprattutto, considerato che ci troviamo in una stanza da soli. — Gli si risistemò davanti fino a che lui, finalmente, sollevò lo sguardo verso di lei.
— Cosa succede, mia cara?
Gli occhi color nocciola di Selena lampeggiarono. Avrebbe volentieri sbattuto i piedi per terra, ma non voleva fargli capire fino a che punto fosse irritata.
Come la provocava, quanto era indifferente e... impossibile! Se solo non fosse stato un così buon partito!
Stando attenta al proprio comportamento, con voce calma, disse: — Il ballo, Nicky. Continuo a parlartene, ma tu non mi presti alcuna attenzione. Se preferisci posso cambiare argomento, però mi devi promettere che domani sera mi verrai a prendere in orario.
— Quale ballo?
Selena rimase senza fiato, sinceramente sorpresa. Lui non stava fingendo, non era un atteggiamento da snob. Quell’uomo non sapeva davvero di cosa lei stesse parlando.
— Non provocarmi, Nicky. Il ballo degli Shepford. Sai con quanta trepidazione lo sto aspettando.
— Ah, sì — fece lui secco. — Il ballo che farà sfigurare tutti gli altri, e siamo solo all’inizio della Stagione.
Selena finse di non essersi accorta del suo tono. — Sai anche quanto io abbia atteso un invito ai ricevimenti della duchessa di Shepford. Questo dovrebbe essere il più fastoso tra quelli degli ultimi anni. Ci saranno tutte le persone che contano.
— E allora?
Selena cercò di calmarsi. — E allora morirò, se arriverò anche solo leggermente in ritardo.
Le labbra di lui si piegarono in un sorrisetto ironico che le era ormai familiare. — Muori un po’ troppo spesso, mia cara. Non dovresti prendere la vita mondana così seriamente.
— Dovrei essere come te?
Si sarebbe subito rimangiata quelle parole, se solo avesse potuto. Era sul punto di perdere il controllo e sarebbe stato un disastro. Sapeva quanto lui deplorasse ogni eccesso d’ira da parte di chiunque, anche se poi era lui stesso il primo a adirarsi, e quando accadeva diventava piuttosto sgradevole.
Nicholas scrollò le spalle. — Chiamami pure eccentrico, cara, ma sono uno dei pochi a cui non importa proprio un accidente di niente e di nessuno.
Quant’era vero. Lui non si curava di nessuno e arrivava a insultare chiunque. Stringeva anche amicizia molto liberamente, persino con individui che di solito venivano snobbati in società. Inoltre non era mai compiacente con nessuno. Era davvero arrogante, proprio come la gente lo descriveva. Ma quando voleva, poteva anche essere incredibilmente affascinante.
Selena riuscì comunque a tenere i nervi saldi. — A ogni modo, Nicky, mi avevi promesso di accompagnarmi al ballo degli Shepford.
— Davvero? — biascicò.
— Sì, l’hai fatto — riuscì a rispondere tranquilla. — E ora mi prometterai che non verrai in ritardo, vero?
Lui scrollò nuovamente le spalle. — Come posso prometterti una cosa del genere, mia cara? Non posso prevedere il futuro. Chi può sapere che domani non succeda qualcosa che mi faccia arrivare in ritardo?
Per poco Selena non urlò. Niente avrebbe potuto farlo ritardare se non la sua perfida indifferenza, entrambi lo sapevano. La situazione non era più tollerabile.
Perciò Selena prese una rapida decisione e con noncuranza disse: — Molto bene, Nicky. Poiché il ballo è davvero importante per me e non posso dipendere da te, mi troverò un altro accompagnatore e manterrò la speranza che tu, alla fine, voglia presentarti alla festa.
Nicholas, a quel punto, decise che avrebbe assecondato il suo gioco.
— Con così poco preavviso? — chiese.
— Dubiti che ci riesca? — lo sfidò Selena.
Lui sorrise e la guardò intenzionalmente con deciso apprezzamento. — No, in realtà non ho alcun dubbio. Credo infatti che tu non avrai nessun problema a rimpiazzarmi.
Selena gli diede le spalle prima che lui potesse notare quanto quelle parole l’avevano colpita. Si trattava forse di un avvertimento? Oh, quanto era sicuro di se stesso. Gli sarebbe servito di lezione se si fosse decisa a rompere la loro relazione. Nessuna delle sue amanti lo aveva mai fatto. Era sempre stato lui a chiudere una storia. Aveva sempre deciso lui. Come avrebbe reagito se invece fosse stata lei a liberarsene? Lo avrebbe fatto infuriare?
Quella scelta meritava una seria considerazione.
Nicholas Eden si sistemò ancora più comodamente sul sofà. Osservò Selena mentre prendeva il suo bicchiere di brandy e si adagiava sul grosso tappeto di pelliccia di fronte al fuoco, volgendogli le spalle. Fece una smorfia, sardonico. Com’era invitante quella posa, e lei questo lo sapeva. Selena sapeva sempre, con precisione, ciò che faceva.
Si trovavano nella residenza cittadina della sua amica Marie. Dopo aver goduto di una cena raffinata con lei e il suo amante del momento, avevano giocato a whist per un’ora circa e si erano infine appartati in quell’intimo salottino. Marie e il suo ardente gentiluomo si erano a loro volta ritirati in una stanza al piano superiore, lasciandoli soli. Quante altre notti avevano passato in quel modo? L’unica costante di quegli incontri era che la contessa aveva un amante nuovo ogni volta. Quando suo marito, il conte, era fuori città, le piaceva vivere pericolosamente.
A ogni modo, c’era qualcosa di diverso quella notte. L’atmosfera nella stanza era romantica come al solito, il fuoco acceso, una lampada che emanava una luce soffusa in un angolo, del buon brandy, i domestici discretamente ritirati nelle loro stanze, Selena seduttiva come sempre... Ma quella sera Nicholas era annoiato. Semplice: non aveva alcun desiderio di raggiungere Selena su quel tappeto. Da qualche tempo sapeva che stava perdendo interesse per lei.
Il fatto che non avesse particolarmente voglia di fare l’amore con lei confermava la sua sensazione di dover chiudere la loro relazione. La loro liaison era durata più a lungo delle sue precedenti: quasi tre mesi. Forse era quella la ragione per la quale ora si sentiva pronto a troncare, nonostante non avesse trovato nessuna che potesse prendere il suo posto. In quel momento non era interessato a corteggiare nessun’altra. Selena, con la sua bellezza, offuscava ogni altra signora di sua conoscenza, a eccezione di quelle poche originali, innamorate dei propri mariti e perciò poco disponibili a subire il suo fascino.
Oh, ma il suo territorio di caccia non si limitava alle signore sposate stanche dei loro consorti, no davvero. Nicholas non aveva scrupoli nemmeno nei confronti delle dolci, innocenti fanciulle che partecipavano per la prima o la seconda volta alle feste del bel mondo.
Se quelle tenere e giovani donne erano pronte a soccombere, allora non erano al sicuro con Nicholas Eden. Nel caso in cui non vedessero l’ora di essere sedotte, lui le avrebbe accontentate frequentandole fino a quando la notizia del fattaccio non fosse giunta alle orecchie dei genitori delle poverine. Quelli erano i suoi intrecci amorosi più brevi, certo, ma anche i più stimolanti.
Durante la sua scatenata gioventù si era goduto tre vergini. Una, la figlia di un duca, era stata fatta sposare in tutta fretta a un cugino di secondo grado o a qualche altro fortunato gentiluomo. Le altre due, allo stesso modo, erano state fatte sposare prima che lo scandalo potesse scoppiare del tutto. La cosa non aveva impedito ai pettegoli di parlarne per giorni. Ma senza una sfida lanciata direttamente dalle famiglie infuriate, quegli episodi erano rimasti solo pettegolezzi e niente di più. La verità era che i padri in questione avevano avuto paura di sfidarlo a duello, perché lui, a quell’epoca, aveva già vinto in duello contro due mariti inferociti.
Nicholas non era orgoglioso di aver deflorato tre innocenti, né di aver ferito due uomini il cui unico errore era stato quello di avere mogli promiscue. Al contempo non si sentiva affatto in colpa. Se quelle debuttanti erano state tanto sprovvedute da darsi a lui senza una promessa di matrimonio, be’, peggio per loro. E le mogli di quei nobili gentiluomini sapevano esattamente ciò che facevano.
Di Nicholas si diceva che non si curasse molto di chi veniva ferito in questa ricerca del piacere. Forse era vero, forse no. Nessuno conosceva Nicholas abbastanza da poterlo affermare con sicurezza. Lui stesso non sapeva bene perché si comportasse in quel modo.
In ogni caso pagava il peso della sua reputazione. I padri che avevano dei titoli nobiliari superiori al suo non lo prendevano minimamente in considerazione per le loro figlie. Solo chi era molto coraggioso e alla ricerca di un marito ricco valutava il nome di Nicholas.
Del resto lui non voleva una moglie. Da tempo sentiva di non avere il diritto di proporsi a una giovane donna di un certo nome e lignaggio. Pensava che non si sarebbe mai sposato. Ma nessuno sapeva per quale motivo il visconte di Montieth fosse rassegnato a una vita da scapolo, perciò molte signore ancora speranzose cercavano di farlo capitolare.
Lady Selena Eddington era una di quelle. Si premurava di non darlo a vedere, ma lui sapeva quando una donna puntava al suo titolo. Sposata per la prima volta a un barone, ora voleva qualcosa di più. Era eccezionalmente bella, con capelli corti, neri e ricci che le incorniciavano l’ovale perfetto del viso, come dettava la moda del tempo. La sua pelle ambrata faceva risaltare gli occhi espressivi color nocciola. Ventiquattro anni, divertente, seducente, era una donna amabile. Non era certo colpa sua se il desiderio di Nicholas verso di lei si era raffreddato. Nessuna donna era mai riuscita a farlo bruciare d’ardore a lungo, così s’aspettava che anche quell’avventura svanisse. Accadeva sempre. Lo sorprendeva la propria risolutezza a chiudere prima di aver intravisto una nuova conquista. Quella decisione l’avrebbe costretto a frequentare il bel mondo per un po’, almeno fino a quando qualche altra donna non avesse catturato la sua attenzione, e Nicholas detestava doverlo fare.
Forse, invece, il ballo dell’indomani sarebbe stato proprio quello di cui aveva bisogno. Ci sarebbero state dozzine di nuove giovani donne, poiché la Stagione era appena iniziata.
Nicholas sospirò. A ventisette anni, di cui gli ultimi sette all’insegna della lussuria, aveva perso gusto per le giovani fanciulle innocenti.
Decise, perciò, che non avrebbe chiuso con Selena quella notte, perché lei era già offesa con lui e lo avrebbe investito con tutta la rabbia di cui sospettava fosse capace. Doveva evitarlo. Non sopportava le scenate, perché lui stesso aveva una natura fin troppo passionale. Nessuna donna resisteva impassibile di fronte alla sua ira. Si scioglievano tutte in lacrime e ciò era deplorabile. No, glielo avrebbe detto l’indomani, al ballo. Lei non avrebbe osato protestare in pubblico.
Selena, intanto, mentre teneva il bicchiere di cristallo con il brandy in alto davanti a sé verso la luce del focolare, si stupiva di come quel liquido color ambra fosse della stessa esatta tonalità di colore degli occhi di Nicholas quando era di un determinato umore. I suoi occhi erano stati di quel colore dorato come il miele quando aveva cominciato a corteggiarla, ma lo erano anche quando era annoiato o compiaciuto per qualcosa. Quando invece era calmo o indifferente perché niente di particolare lo animava, i suoi occhi erano di un colore diverso, più marrone-rossiccio, quasi come il rame appena lucidato. Erano inquietanti. Quello sguardo era reso ancor più intenso dalla pelle scura e da ciglia straordinariamente lunghe. Il suo colorito già naturalmente olivastro, era aumentato dall’abbronzatura per l’esposizione al sole. Ciò che gli evitava di apparire sinistro era il castano dei suoi capelli ondulati, con ciocche più chiare, dorate, spettinato ad arte, così come dettava la moda.
Era assolutamente insopportabile che fosse così bello da far battere il cuore, a prima vista, a qualunque ragazza. Lei ne era stata testimone molte volte. Le giovani donne diventavano delle sciocche tutte risolini in sua presenza. Quelle più mature, invece, gli lanciavano, attraverso sguardi impudenti, chiari inviti. Nessuna sorpresa, dunque, che lui fosse così difficile da trattare. Le donne avevano iniziato a gettarsi ai suoi piedi fin da quando era ancora giovane. E non era solo il suo bel viso a mandarle in estasi.
Se solo fosse stato almeno basso o grassoccio, pensò Selena, il suo fascino non sarebbe stato così totale e devastante. Invece no, la moda corrente dei pantaloni aderenti come una seconda pelle e delle giacche corte in vita sembrava fatta apposta per lui. Il suo corpo era superbo: muscoloso ma anche snello, alto ma aggraziato, il corpo di un atleta.
Se solo non fosse stato com’era. Allora il cuore di Selena non avrebbe sussultato ogni volta che lui la guardava con quegli occhi.
Era determinata a condurlo all’altare, non solo perché era l’uomo più bello che avesse mai visto, ma anche perché era il quarto visconte Eden di Montieth con un patrimonio pari al suo titolo.
Era fatto per essere accalappiato e lui ne era ben arrogantemente consapevole.
Come avrebbe potuto convincerlo a chiederla in sposa? Doveva pur esserci un modo, poiché ormai era dolorosamente ovvio che lui stesse perdendo interesse per lei.
Cosa avrebbe potuto fare lei per riaccendere la fiamma della passione? Cavalcare nuda per Hyde Park? Partecipare a quei Black Sabbath che si sussurrava fossero solo scuse per delle orge? Comportarsi in maniera ancor più scandalosa di quanto facesse lui? Avrebbe potuto irrompere da Whites o da Brooks. Ecco cosa lo avrebbe potuto lasciare stupefatto. Nessuna donna, in nessuna circostanza, era ammessa in quei circoli maschili. O forse avrebbe potuto iniziare a ignorarlo. O persino... Santi numi, certo, si sarebbe potuta disfare di lui per un altro uomo. Ne sarebbe morto! Non avrebbe accettato un simile colpo alla sua vanità. Avrebbe scatenato la sua ira e la sua gelosia e così, finalmente, si sarebbe affrettato a chiederle di sposarlo!
Selena si sentiva eccitata pensando a quella prospettiva. Avrebbe funzionato. Doveva funzionare. A ogni modo non aveva altra scelta se non quella di provare. Se non avesse funzionato, non avrebbe perso nulla, visto che lui si stava già allontanando.
Si volse per guardarlo e lo trovò disteso sul sofà, stivali compresi, e le mani dietro la testa. Addormentato!
Ottimo! Non ricordava di essere mai stata così insultata. Nemmeno quello che era stato suo marito per due anni si era mai addormentato in sua presenza. Sì, era proprio necessario adottare misure per quella situazione disperata.
— Nicholas? — disse il suo nome come in un sussurro e lui le rispose subito. Almeno non era profondamente addormentato. — Nicholas, ho riflettuto a lungo sulla nostra relazione.
— Ah, davvero, Selena?
Ebbe un attimo di esitazione nell’udire il tono annoiato della sua voce.
— Sì — continuò coraggiosa. — E sono giunta a una conclusione. A causa dello scarso... affetto che manifesti nei miei confronti... credo che sarei più apprezzata da qualcun altro.
— Su questo non v’è dubbio.
Si accigliò. Lui la stava prendendo tremendamente bene.
— Dunque, ho avuto diverse proposte ultimamente e ho deciso — fece una pausa prima di lasciarsi andare a una bugia, poi chiuse gli occhi e sbottò: — ho deciso di accettarne una.
Aspettò diversi istanti prima di riaprire gli occhi. Nicholas non si era mosso di un centimetro e ci volle un minuto intero perché finalmente lo facesse. Si sedette lentamente e la fissò. Lei trattenne il respiro. La sua espressione era imperscrutabile.
Prese il suo bicchiere ormai vuoto dal tavolo e lo porse a lei. — Potresti versarmene ancora, mia cara?
— Sì, certo. — Scattò alla sua richiesta senza nemmeno pensare a quanto fosse autocratico da parte sua aspettarsi che lei attendesse i suoi comodi.
— Chi è il fortunato?
Selena iniziò a versare facendo cadere del brandy sul tavolo. La sua voce era un po’ dura o forse era solo la sua immaginazione?
— Lui vorrebbe che la nostra storia rimanesse privata, perciò capirai se non te lo dico.
— È sposato?
Nervosamente lei gli porse il bicchiere colmo. — No. Infatti ho buone ragioni di credere che verranno grandi cose da questa relazione. Come ho detto, vuole semplicemente un po’ di discrezione, per ora.
Capì subito di aver preso la strada sbagliata. Anche lei e Nicholas erano stati attenti, non avevano mai fatto l’amore nella sua casa per via della servitù, sebbene lui fosse andato più volte a prenderla, e non avevano mai usato la casa di lui a Park Lane. Ciononostante tutti sapevano che lei era la sua amante. Ma bastava essere viste per tre volte consecutivamente al fianco di Nicholas Eden perché lo si dicesse.
— Non chiedermi di tradire la sua fiducia, Nicky — disse con un sorriso affettato. — Saprai presto di chi si tratta.
— E allora, di grazia, perché non dirmelo ora?
Sapeva che lei stava mentendo? Sì, lo sapeva. Il suo comportamento ne era la prova. E, del resto, chi diavolo avrebbe potuto prendere il posto di Nicholas? Tutti gli uomini di sua conoscenza le erano stati alla larga da quando lui era diventato il suo accompagnatore.
— Stai diventando sgradevole, Nicholas. — Selena partì all’attacco. — Chi sia non può interessarti tanto, visto che, sebbene mi spiaccia ammetterlo, ho riscontrato molto meno ardore da parte tua nei miei confronti ultimamente. Cos’altro dovrei pensare se non che non mi vuoi più?
Quella era l’occasione giusta per lui per negare tutto. Non la colse.
— Cos’è tutta questa storia? — disse invece con tono seccato. — Si tratta di quel maledetto ballo? Non è vero?
— Certo che no — replicò lei indignata.
— Ah no? — la sfidò. — Pensi di potermi forzare ad accompagnarti domani sera raccontandomi questa storiella? Non funziona, mia cara.
Il suo ego colossale l’avrebbe certamente seppellita. Che presunzione! Non riusciva proprio a concepire che lei potesse preferire qualcun altro a lui.
Nicholas fece una smorfia di sorpresa e Selena si accorse di aver espresso i suoi pensieri ad alta voce. Se ne stupì, ma poi rimase ferma nel suo proponimento.
— Bene, è proprio così — disse con sicurezza, allontanandosi da lui, diretta al camino.
Camminò avanti e indietro, nervosamente, di fronte al fuoco. La legna bruciava quasi quanto la sua rabbia. Lui non meritava di essere amato.
— Mi spiace, Nicky — disse dopo un po’, senza osare guardarlo. — Non voglio che la nostra relazione finisca in questo brutto modo. Tu sei davvero stato meraviglioso, quasi sempre. Oh, caro — sospirò. — Sei tu l’esperto in queste cose. È così che si fa?
Nicholas per poco non rise. — Non male per una principiante, mia cara.
— Bene — disse lei con tono meno drammatico e s’arrischiò a rivolgergli lo sguardo. Aveva ancora una smorfia irriverente sul viso. Dannazione, ancora non credeva alla sua storia.
— Dubitate pure allora, lord Montieth, lo dirà il tempo, non è vero? Solo, non siate troppo sorpreso quando mi vedrete con il mio nuovo cavaliere.
Si diresse nuovamente verso il fuoco e, quando si voltò lui se ne era andato.

 

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