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TRACY FOBES : HISTORICAL ROMANCE WITH A PARANORMAL TOUCH
TRACY FOBES : ROMANCE STORICI CON UN TOCCO DI PARANORMALE
The Author - L'Autrice
Tracy Fobes started reading romance and horror novels as a young girl, and hasn’t stopped since. Now she writes them, too, combining the two genres together in as many different ways as she can think of. With eight previous published novels of her own paranormal romances on her bookshelves, she’s written about love complicated by grimalkins, witches, druids, mermaids, and even mad scientists.
Tracy has always been interested in the idea of love. What is love? How do you know when you’re in love, and if it will last? What does it feel like to be in love after twenty years? Is love really that important? As the rate of divorce increases, the role of the family becomes less important and a person’s success is judged more by monetary success than relationship success, Tracy continues to seek new answers to these questions and to affirm the absolute importance of love in everyone’s life.
Tracy also works full-time at a local pharmaceutical company where she writes technical specifications for software applications. She lives in Pennsylvania, USA with her family and a variety of furry housemates.
Tracy Fobes iniziò a leggere romanzi d'amore e horror da ragazza, e da allora non si è più fermata. Ora li scrive pure, unendo i due generi in tanti modi diversi quanti riesce a pensarne. Con otto romance pubblicati, ha scritto sull'amore e sulle complicazioni generati da streghe, druidi, sirene e perfino scienziati pazzi.
Tracy è sempre stata affascinata dall'idea stessa dell'amore. Cos'è l'amore? Come si fa a capire quando si è innamorati e se durerà? Come ci si sente ad essere innamorati dopo vent'anni? E' l'amore davvero importante? Dal momento che il numero dei divorzi aumenta, il ruolo della famiglia perde importanza e il successo di una persona è giudicato più in termini monetari che in termini di relazione, Tracy continua a cercare le risposte a queste domande e ad affermare l'assoluta importanza dell'amore nella vita di ciascuno.
Tracy lavora a tempo pieno in una ditta farmaceutica locale, per la quale scrive manuali tecnici per le applicazioni software. Vive in Pennsylvania, USA, con la sua famiglia e una varietà di amici pelosi.
The Novels - I Romanzi
Her first novel, TOUCH NOT THE CAT, published in 1998, was an immediate hit with reviewers and readers alike and won the Waldenbooks Award for Bestselling Debut Author in Romance.
The wild Highland lass whose outdated dress and clan tartan incites gossip and speculation among London society carries an astonishing secret. Catherine McClelland knows that the curse plaguing her family must set her eternally apart from the world. She dares not marry, for if any man were to learn the truth of what she's so carefully hidden, the cost could be her life. Yet she has little choice when her father suddenly blackmails Nicholas, duke of Efington, into marriage with her in a desperate attempt to break the curse. Against the backdrop of the moonlit moors, Nicholas and Catherine are drawn to each other with a fervent desire. And yet Nicholas senses a mystery lurking beneath her green-eyed beauty that could tear them apart. As he comes closer to understanding the curse, menacing forces and stubborn beliefs threaten both their lives. Haunted by an inexorable legend, they feel its darkness closing in like a cold Highland mist, a darkness only their love can banish forever....
Il suo primo romanzo, TOUCH NOT THE CAT (non toccare il gatto), pubblicato nel 1998, ebbe un immediato successo sia di pubblico che di critica e vinse il Premio Waldenbooks per il miglior debutto nel Romance.
La selvaggia ragazza delle Highland il cui abito fuori moda e tartan di clan scozzese alimentano chiacchiere e speculazioni tra la società di Londra, nasconde un segreto stupefacente. Catherine McClelland sa che la maledizione inflitta alla sua famiglia la divide dal resto del mondo. Non osa sposarsi, perchè se qualsiasi uomo scoprisse ciò che è stata così attenta a nascondere, la cosa potrebbe costarle la vita. Ma ha poca scelta quando suo padre all'improvviso ricatta Nicholas, duca di Efington, costringendolo a sposarla in un disperato tentativo di spezzare la maledizione. Sullo sfondo della brughiera illuminata dalla luna, Nicholas e Catherine sono attratti l'uno dall'altra da un appassionato desiderio. Tuttavia Nicholas sente che i bellissimi occhi verdi di Catherine celano un mistero che ha il potere di dividerli. Man mano che si avvicina a comprendere la maledizione, forze minacciose e antiche credenze minacciano le loro vite. Perseguitati da una leggenda inesorabile, sentono l'oscurità chiudersi intorno come una nebbia, un'oscurità che solo il loro amore può cacciare per sempre...
HEART OF THE DOVE, was a finalist for the RITA award for Best Paranormal Romance.
Lucinda Drakewyck, one of a long line of Drakewyck witches, has foreseen her own death. Desperate for answers, she calls upon the magic in her cherished crystal dove, hoping for visions of the warrior whose love would first save her then destroy them both. When wounded Crimean cavalry officer Richard Clairmont walks into her secret forest glen, Lucinda recognizes him as her promised hero. Destiny has determined that only he can rescue her from a ghastly fate, and yet Lucinda fights the attraction between them, knowing if they love, both their lives are forfeit. Richard Clairmont doesn't believe in love, magic, or even himself. A captain in Her Majesty's Eleventh Hussars, he charged into the mouth of Hell and returned scarred forever. But from the moment he meets Lucinda Drakewyck, sunshine enters his life, throwing light on the shadows in his heart and making him question the possibility of magic. Together, they must stand against a malevolent presence and test the true power of their love.
HEART OF THE DOVE (il cuore della colomba), è stato finalista per i RITA award per il Miglior Romance Paranormale.
Lucinda Drakewyck, appartenente alla lunga dinastia delle streghe Drakewyck, ha previsto la propria morte. Alla ricerca disperata di risposte, fa appello alla magia che c'è nella sua amata colomba di cristallo, sperando di avere una visione del guerriero il cui amore dapprima la salverà, poi distruggerà entrambi. Quando un ufficiale ferito della cavalleria di Crimea, Richard Clairmont, entra nel suo nascondiglio segreto celato nella foresta, Lucinda riconosce in lui l’eroe che le è destinato.
Il fato ha deciso che solo lui può sottrarla a un terribile destino, e tuttavia Lucinda lotta contro l'attrazione che c'è tra loro, sapendo che, se si ameranno, le loro vite sono finite. Richard Clairmont non crede nell'amore, nella magia e non crede neppure in se stesso. Capitano dell'undicesimo battaglione degli Ussari di sua Maestà, si è trovato in mezzo all'inferno e ne è uscito segnato per sempre. Ma dal momento in cui inconta Lucinda Drakewyck, nella sua vita entra il sole, gettando luce nelle ombre del suo cuore e facendogli credere che possa esistere la magia. Insieme, dovranno lottare contro una presenza malefica e scoprire il vero potere del loro amore.
FORBIDDEN GARDEN , RT 2000 reviewers' choice.
Anne Sherwood has made her life into a safe, orderly garden. She draws the plants of London's famous Kew Gardens, an entirely suitable occupation for a widowed lady in Queen Victoria's England. Then a compelling invitation takes her to Ireland, to sketch a recently discovered tree...a golden sapling with unusual qualities and even more mysterious origins. Determined to learn more, Anne finds herself confronting Michael McEvoy, an enigmatic figure who prefers the lonliness of the wild to society and its entrapments. Michael's heart beats to the rhythm of the land. The ebb and flow of the seasons and the cadence are his calendar and clock. When the prim Englishwoman arrives, he is stunned to discover her conventional exterior hides a kindred spirit, one as sensitive as he to growing things...his perfect mate. But, as much as he longs to make her his, they must first expose the origin's of the sapling and the dangerous corruption of nature that it represents..
FORBIDDEN GARDEN (giardino proibito), reviewers' choice del Romantic Times nel 2000.
Anne Sherwood ha fatto della sua vita un giardino sicuro e ordinato. Disegna le piante dei famosi Giardini Kew di Londra, un'occupazionedel tutto adatta a una lady rimasta vedova nell'Inghilterra della Regina Vittoria. Fino a quando un invito irresistibile la porta in Irlanda, per disegnare un albero scoperto di recente... un alberello dorato con insolite qualità e ancor più misteriose origini. Decisa a saperne di più, Anne si trova a confrontarsi con Michael McEvoy, una figura enigmatica che preferisce la solitudine della natura alla società e le sue trappole. Il cuore di Michael batte seguendo i ritmi della terra. Il susseguirsi delle stagioni e la loro cadenza sono il suo calendario e il suo orologio. Quando la compassata signora inglese arriva, è stupito nello scoprire che il suo convenzionale aspetto esteriore nasconde uno spirito affine al suo, ed è sensibile come lui alla crescita delle cose... la sua compagna perfetta. Ma per quanto desideri farla sua, devono per prima cosa far luce sull'origine dell'alberello e della pericolosa corruzione della natura che esso rappresenta...
DAUGHTER OF DESTINY
The power of druidism flows strong in Lady Georgiana Darleigh's veins. Born of two Welsh druids whose mystical talents exceeded all others in their time, she possesses the ability to create illusions. But fate has worked against her. Georgiana remains unaware of the power she commands, and is trapped in a marriage of convenience to Brock, Lord Darleigh. She is also a marked woman, the target of the Arch Druid who will see her dead before she fulfills her destiny.
Raised in a society that favors ancestry and fortune over love, Brock married Georgiana for her moeny and, in so doing, secured her wrath. During the next two years, he watched her bloom into a seductive and flirtatious beauty. Now, he has grown desperate to have her at his side, and knows he must court her to win her back. But first Brock must erase the mistakes of the past and protect Georgiana from a treacherous destiny that only their love can overcome...
DAUGHTER OF DESTINY (figlia del destino)
Il potere del druidismo scorre forte nelle vene di Lady Georgiana Darleigh. Nata da due druidi Gallesi i cui talenti mistici superavano quello di tutti gli altri ai loro tempi, possiede l'abilità di creare illusioni. Ma il destino ha tramato contro di lei. Georgiana è ignara del potere che possiede, ed è intrappolata in un matrimonio di convenienza con Brock, Lord Darleigh. E' anche una donna segnata, il bersaglio del Druido Arch che vuole vederla morta prima che riesca a compiere il suo destino.
Cresciuto in una società che favorisce linea di sangue e patrimonio a scapito dell'amore, Brock ha sposato Georgiana per il suo denaro e, così facendo, si è attirato la sua collera. Durante i successivi due anni, è rimasto a guardarla mentre diventava una bellezza seducente. Ora desidera disperatamente averla al suo fianco, e sa che deve corteggiarla per riuscire a conquistarla. Prima però, Brock deve rimediare agli errori del passato e proteggere Georgiana da un destino insidioso che solo il loro amore può sconfiggere...
TO TAME A WILD HEART, (CUORE INDOMITO - RM MONDADORI)
The villagers think her one of the fairy-folk, for she was found wandering the Highlands at the age of four, able to communicate with the creatures of the moors. Now eighteen, Sarah quietly uses her gift to heal wounded animals. But when word of the lovely changeling spreads, her peaceful existence is shattered. Convinced Sarah is his long-lost daughter, the powerful Duke of Argyll offers to bequeath her his estate if she will but take her place in society. Her first duty is to become a lady—under the tutelage of the duke's erstwhile heir, the dangerously provocative Earl of Cawdor. Sarah savors the simmering passions the cynical earl arouses in her even as she suspects he is merely using seduction to secure his birthright. In this civilized world where desire and deception are one and the same, how can she ever trust in love?
TO TAME A WILD HEART (CUORE INDOMITO - RM MONDADORI)
Sarah sa parlare con gli animali e da quando ha quattro anni è sempre vissuta nella brugheria, tanto da essere considerata da tutti una fata del bosco. La sua esistenza spensierata perà sta per essere distrutta. Convinto che Sarah sia la figlia perduta, il potente duca di Argyll le offre il proprio patrimonio, ma a una condizione: la ragazza dovrà entrare in società sotto la tutela dell'altro erede del duce, l'affascinante conte di Cawdor. Tra questi e Sarah scatta subito la scintilla, ma lei ha il sospetto che il conte la stia usando per scopi poco nobili...
MY ENCHANTED ENEMY
Posing as a gypsy bride, Juliana St. Germaine vows to wed Cole Strangford, the sole heir to the gypsy clan that cursed her family in centuries past. Marrying Cole and bearing his child would at last break a dark spell cast amid the moonlight and salt pray of the English coast. The task at hand is a trick of mistaken identity to seduce Cole and win his hand. Cole is more consumed with locating a legendary gem and turning the tide on his family's ill luck than with thoughts of marriage. His uncle's urgent matchmaking had left him cold -- until he meets the newest candidate: a beautiful widow with haunting, captivating eyes. Now, the power of love can change the course of their entwined destinies. And though Juliana's mission may succeed, she realizes -- too late -- that she has lost her heart to the one man she should call her enemy.
MY ENCHANTED ENEMY (mio nemico stregato)
Fingendosi una sposa gitana, Juliana St. Germaine giura di sposare Cole Strangford, l'unico erede del clan gitano che maledì la sua famiglia nei secoli passati. Sposando Cole e concependo un figlio con lui romperebbe finalmente un oscuro incantesimo scagliato tra chiarore lunare e gli spruzzi di acqua salmastra delle coste inglesi. La missione da compiere richiede un inganno e uno scambio di identità pur di sedurre Cole e conquistare la sua mano. Cole si preoccupa di più di come localizzare una gemma leggendaria e sconfiggere così la sfortuna che perseguita la propria famiglia che non di pensare a sposarsi.
Il desiderio di suo zio di vederlo accasato lascia Cole indifferente -- fino a quando incontra la nuova candidata: una bella vedova con occhi che lo catturano e lo tengono prigioniero. Ma il potere dell'amore può cambiare il corso dei loro destini intrecciati. E nonostante la sua missione possa avere successo, Juliana si accorge -- troppo tardi -- che ha dato il suo cuore all'uomo che dovrebbe chiamare nemico.
PORTRAIT OF A BRIDE first in the Blackfell series
What if there were no daughters, no women, no wives? What if an artist could capture the femininity, the sensuality, the very spirit of his subjects? An artist so skilled and dedicated that he could paint the sweet curve of a cheek, the fire in a flashing eye, the lush promise of every mans fantasy and bring her to life, transported from another place and time, ready for the marriage bed of wealthy patrons. What if such a man accepted the honor of creating a consort for his own father, a queen for his people, yet found her irresistible loveliness a temptation too powerful to resist? For this was no pliant, submissive female, but a brilliant scientist, a bold innovator, a daring lover. And her retrieval from modern-day Philadelphia would forever change Blackfell and the Pygmalion who dared to create his ideal . . . Portrait of a Bride.
PORTRAIT OF A BRIDE primo romanzo della serie futuristica Blackfell (Ritratto di una sposa)
Cosa accadrebbe se non ci fossero più figlie femmine, donne, mogli? E cosa accadrebbe se un artista potesse catturare la femminilità, la sensualità, la vera essenza dei suoi soggetti? Un artista così dotato e attento da poter dipingere la curva dolce di una guancia, il fuoco in uno sguardo, la promessa di sensualità che è nella fantasia di ogni uomo e portarla alla vita, trasportata da un altro luogo e un altro tempo, pronta per il letto matrimoniale di un facoltoso mecenate. E cosa accadrebbe se quest'uomo accettasse l'onore di creare una consorte per il suo stesso padre, una regina per il suo popolo, e trovasse la sua bellezza una tentazione troppo forte cui poter resistere? Perchè questa non è una femmina sottomessa e piacente, ma una brillante scienziata, un'innovatrice coraggiosa e un'amante appassionata. E il suo richiamo dalla Philadelfia dei giorni moderni potrebbe cambiare per sempre Blackfell e il Pigmalione che ha osato creare il suo ideale.... Ritratto di una sposa.
PORTRAIT OF A MAN , second in the Blackfell series
The Portrait
In a world where only the wealthiest man had the price of a bride, Rourke of Calandor held no hope of knowing a wife's gently touch, or having a helpmate of his own. A rebel against the established order, he would do anything to bring down the Patriarchy, even travel into the past to place where it had all started. Only by painting the likeness of a very special woman could he open the doorway between Blackfell and Philadelphia; only by concentrating his entire being on her could he safely pass through.
The Portal
Alexis Connor had been fascinated by the macabre all her life. As a kid, she's loved horror stories and haunted houses; as an adult, she'd made a career of verifying the paranormal. But the image materializing before her in the charged darkness was no ghost. This was a man, heart-stoppingly real, powerful, dangerous. And the first thing he did was crush her into his arms and blow all her scientific cool with a kiss.
PORTRAIT OF A MAN, secondo romanzo nella serie Blackfell (Ritratto di un uomo)
Il Ritratto.
In un mondo dove solo l'uomo più ricco può permettersi il prezzo di una sposa, Rourke of Calandor non ha nessuna speranza di conoscere il gentile tocco di una moglie, o di avere una sua compagna. Ribelle contro l'ordine stabilito, farebbe qualsiasi cosa per spodestare il Patriarcato, anche viaggiare nel passato nel luogo dove tutto ha avuto inizio. Solo dipingendo i lineamenti di una donna molto speciale potrebbe aprire la porta tra Blackfell e Philadelphia; solo concentrando il suo intero essere su di lei potrebbe passare incolume attraverso di essa.
Il Portale
Alexis Connor è stata affascinata dal macabro per tutta la vita. Da bambina, ha amato le storie dell'orrore e le case stregate; come adulta, si è creata una carriera nel verificare il paranormale. Ma l'immagine che si materializza davanti a lei nell'oscurità non è un fantasma. Questo è un uomo, tanto reale da farle fermare il cuore, potente e pericoloso. E la prima cosa che fa è stringerla nelle sue braccia e spazzar via tutta la sua freddezza scientifica con un bacio.
The Interview - L'Intervista
1) Before becoming a romance writer, you have been working for several years as a computer systems analyst and writing several technical books related to this subject. How did this change from scientific to romantic literature happen? How can you make these two halves of you happily live together?
My heart has always been tied to writing romantic literature, but I also have a practical nature. I wrote novels to feed my soul, and labored through technical documentation to help put food on the table.
If I had a choice, I would focus solely on writing literature. I was a precocious reader, devouring very adult books at a young age. I read Woodiwiss’s The Flame and the Flower when I was only nine years old. I remember telling my sixth grade teacher that I was going to become a writer one day, but it wasn’t until I’d had my second child that I was ready to actually sit down and write a novel from start to finish. I wrote technical documentation to support myself, but this was not something I found particularly fulfilling.
Prima di dedicarti alla scrittura e al romance hai lavorato per molti anni come analista di sistemi computerizzati e hai scritto diversi testi tecnici relativi al tuo campo di occupazione. Come è avvenuto il passaggio dalla tua carriera scientifica alla passione per la scrittura romantica? Come concili queste due parti di te?
Dentro al mio cuore ho sempre sognato di scrivere romanzi, ma ho anche una natura pratica. Ho scritto romanzi per nutrire la mia anima, e ho lavorato nel settore della documentazione tecnica per far quadrare i conti di casa.
Se avessi avuto la possibilità di scegliere, mi sarei concentrata solo sulla scrittura di romanzi. Sono stata una lettrice precoce, divorando libri per adulti ad un'età molto giovane. Lessi Il Fiore e la Fiamma della Woodiwiss quando avevo solo nove anni. Ricordo che dissi alla mia insegnante di prima media che volevo diventare una scrittrice un giorno, ma non fu che quando ebbi il mio secondo figlio che fui davvero pronta a sedermi per scrivere un romanzo completo. Ho scritto documentazione tecnica per mantenermi, ma non era qualcosa che potessi considerare appagante.
2) In all your novels there are some paranormal elements. It looks like since the beginning of your career as a writer you’ve been fascinated by all what’s out of the ordinary, and this is not what one would usually expect from a scientist. Can science, in your opinion, help explaining phenomena such as magic, witchcraft, timetravels, or at least make them to some extent more believable?
There are many “magical” things in this world that science doesn’t have an explanation for. Science dismisses these ideas. And yet, maybe science just isn’t advanced enough to provide an explanation. For example, if you were to time-travel back into, say, the fifteenth century and tell someone that ships would someday fly through the air (airplanes) and even go to the moon (space shuttle), you might be tried for witchcraft. And yet, science has advanced enough today for us to travel to all corners of the earth within 24 hours. Who knows where science will be in another five hundred years? Ultimately I think science will eventually be able to explain many of the ideas we currently consider to be paranormal.
In tutti i tuoi romanzi troviamo una originale componente paranormale. Sembra che fin dall'inizio tu sia stata attratta da tutto ciò che va oltre l'ordinario, che non è quello che di solito ci si aspetta da uno scienziato.
In qualche modo, secondo te, la scienza può contribuire a spiegare, o a rendere più credibili, fenomeni come la magia, la stregoneria, il viaggio nel tempo?
Esistono molte cose "magiche" in questo mondo per le quali la scienza non ha spiegazione. La scienza rifiuta queste idee. Tuttavia, forse è solo perchè la scienza non è abbastanza avanzata per dare delle spiegazioni. Per esempio, se doveste viaggiare indietro nel tempo, diciamo, nel quindicesimo secolo, e raccontare a qualcuno che le navi un giorno potranno volare (gli aeroplani) e addirittura andare sulla luna (space shuttle), potreste essere condannati per stregoneria. Ma oggi, la scienza si è evoluta a sufficienza da permetterci di viaggiare da un capo all'altro della Terra entro 24 ore. Chissà dove potrebbe portarci la scienza in altri cinquecento anni? Alla fin fine penso che la scienza sarà in grado un giorno di spiegare tante idee che attualmente consideriamo fenomeni paranormali.
3) Is there anything, in your opinion, that romance can give you while scientific & technical activity cannot ?
Love, in my opinion, is an essential element of life. It is just as important as water. Without love in some form, just about everyone would die. Romance and love go hand-in-hand. Romance is the celebration of love.
While science enhances our day-to-day lives, it isn’t an essential element that everyone needs to live.
C'è qualcosa, nel mondo del romance, che l'attività scientifica e tecnica non ti dà?
L'amore, secondo me, è un elemento essenziale della vita. E' importante tanto quanto l'acqua. Senza qualche forma di amore, praticamente tutti morirebbero. Romance e amore vanno di pari passo. Il romance è la celebrazione dell'amore.
La scienza invece migliora la nostra vita quotidiana, ma non è un elemento di cui si ha bisogno per vivere.
4) On the other side, are any elements in your novels taken from your personal experience? Is there any character you feel closer to you, due to this reason? I’m thinking of the inventor of My Enchanted Enemy, or the scientist of Portrait of a Bride.
I can’t say that any of the heroes from my book reflect a single person I’ve known, though elements of the men I’ve known in my life have worked themselves into some of my characters. Also I have discussed some of the heroes in my books with male friends to make sure I have realistic dialogue and motivation. I’ve asked if a man would really say that, if he’d really care about something like that, or what he might be thinking in a certain situation. These discussions with male friends have made it pretty clear to me that men think very differently than women and, as a writer, you have to pay a lot of attention to what you’re writing when you’re in a male character’s viewpoint.
I always find it interesting to read romance novels written by men. I have a favorite – Jennifer Wilde (aka Tom Huff). Tom wrote incredibly sensual romance novels with female characters who were quintessential women in their every thought. We often say that men have trouble understanding women, but there are a few who understand us better than we do ourselves.
Viceversa, ci sono nei tuoi romanzi elementi che derivano dalla tua esperienza in campo scientifico? Ci sono personaggi nei quali ti riconosci? Per esempio, nell'inventore in My Enchanted Enemy, o nella protagonista di Portrait of a Bride?
Non posso dire che gli eroi dei miei libri rappresentino persone che ho conosciuto, anche se tratti degli uomini che ho conosciuto nella mia vita si sono combinati insieme a formare qualcuno dei miei personaggi. Ho anche discusso con degli amici su alcuni degli eroi dei miei libri per essere sicura di aver dei dialoghi e delle motivazioni realistiche. Ho chiesto se un uomo direbbe davvero una cosa, se davvero si sarebbe preoccupato per un'altra, o cosa avrebbe pensato in una certa situazione. Queste discussioni con amici uomini mi hanno chiarito abbastanza bene che gli uomini pensano in modo molto diverso dalle donne, e che, come scrittrice, devi porre molta attenzione a quello che scrivi quando lo fai dal punto di vista di un personaggio maschile.
Trovo sempre interessante leggere romance scritti da uomini. Ho un autore favorito - Jennifer Wilde (Tom Huff). Tom ha scritto romance incredibilmente sensuali con personaggi femminili che sono la quintessenza delle donne in ogni loro pensiero. Diciamo spesso che gli uomini hanno difficoltà a capire le donne, ma ce ne sono alcuni che ci capiscono meglio di quanto facciamo noi stesse.
5) In your novel “My enchanted enemy” you write: "no amount of research and experiment could predict the behavior of any woman". Is this really your personal opinion ?
No, I don’t really think women are that unpredictable. Rather, I was trying to capture that stuffy sense of nineteenth century male chauvinism which was so prevalent at the time. Also, I like to have my male heroes make idiotic statements like that so later the heroines can make them eat their words.
Nel romanzo "My Enchanted Enemy" scrivi: "non c’è ricerca o esperimento scientifico in grado di prevedere il comportamento di una donna". Pensi che sia davvero così?
No, non penso realmente che le donne siano imprevedibili. Piuttosto, tentavo di catturare quel noioso senso di sciovinismo maschile del diciannovesimo secolo che era così diffuso all'epoca. Inoltre, mi piace che i miei eroi maschili facciano delle constatazioni idiote come quella così poi, più tardi, le eroine possono far loro rimangiare le parole.
6) In your books we often find the theme of nature and animals. How much are they important in your life? Behind this is there any hope, or attempt, of imagining nature, science and human kind peacefully sharing a better world?
I tend to be a tree hugger. I would like everyone to take better care of the planet and try to live as ‘green’ as possible. I also tend to support animal rights charities and have always had several pets at once (currently two pugs and two cats). I don’t think that science is currently detrimental to either nature or animals (outside of animal experimentation, of course). I can definitely see a world which is improved by science, with the planet and animals the beneficiaries.
Nei tuoi romanzi è ricorrente il tema della natura e degli animali. Quanto è importante nella vita reale per te? C'è forse un tentativo, o un desiderio di vedere coesistere natura, scienza e uomo, in un mondo migliore?
Direi che mi si potrebbe considerare una "verde". Mi piacerebbe che tutti avessero maggior cura del pianeta e cercassero di vivere il più naturalmente possibile. Tendo anche a sostenere le associazioni che lottano per i diritti degli animali e ho sempre avuto molti animali da compagnia (attualmente due carlini e due gatti). Non penso che la scienza sia in questo momento contro la natura o gli animali (al di fuori della sperimentazione sugli animali naturalmente). Riesco ad immaginare benissimo un mondo migliorato dalla scienza, con il pianeta e gli animali che ne traggono beneficio.
7) You already wrote a futuristic romance but you haven’t tried science fiction, or anyway more technological-based futuristic plots - at least not so far. How is that? Have you ever been tempted by the idea of writing a somehow harder futuristic novel, where all your scientific background could be used?
A harder futuristic novel just doesn’t appeal to me. I don’t think the emotional content is as strong as it is in a love story—or in a horror story. I consider several science fiction authors to be my favorite authors, with Arthur Clarke among my top five. In terms of writing, though, it just isn’t my cup of tea.
Hai scritto un futuristico ma non ti sei mai lanciata sulla Fantascienza, o comunque su trame più tecnologiche, come mai? Non hai mai avuto la tentazione di scrivere un romanzo futuristico più tecnologico, nel quale riversare tutte le tue conoscenze?
Un romanzo futuristico nel senso più stretto del termine semplicemente non mi attira. Non penso che il contenuto emozionale sia così forte come in una storia d'amore - o una storia orror. Ci sono diversi autori di Fantascienza tra i miei scrittori preferiti, Arthur Clarke è tra i primi cinque. In termini di scrittura, tuttavia, non fa per me.
8) The future you describe in Portrait of a Bride, i.e. the world of Blackfell, is technology-free, close to Middle Ages. Is this the future you think that’s in store for us?
No, not really. My hopes for the future include a place where all people feel empathy for each other and feel connected to each other; where no one feels alone. The great spiritual leaders of the last several millennia have told us that on a basic level, we are all one. I’d like us all to experience the truth of this on a personal level.
Il futuro che descrivi in Portrait of a Bride, il mondo di Blackifll, sembra essere un futuro non tecnologico, quasi medievalista, pensi che sia questo quello che ci attende?
No, non proprio. Le mie speranze per il futuro includono un luogo dove le persone provano empatia l'una per l'altra e si sentono unite, dove nessuno è solo. I grandi leaders spirituali degli ultimi millenni ci hanno insegnato questo a un livello di base, noi tutti siamo una cosa sola. Mi piacerebbe che tutti potessimo sperimentare la verità di questo concetto a livello personale.
9) Could you introduce us a bit of your Blackwell series? How are the novels linked to eachother?
Would you define it a time-travel or rather a futuristic series?
The Blackfell series is my first alternate dimension/time travel series. Blackfell is a world that has been devastated by a plague that has left women able to bear only male children. In order to perpetuate the species, the men of Blackfell manufacture and employ a special material that makes travel between alternate dimensions possible, and then travel to other dimensions to "steal" women. The women are brought to Blackfell, married off, and become breeders. In all three books, the characters are seeking a cure to the plague, so that women can bear female children, too.
In the first two books of the series, Blackfell is a patriarchy where men rule the day. At the end of the second book, however, a terrible mistake is made and Blackfell is turned upside down--it becomes a matriarchy where women rule the day and men are retrieved to become breeders. In the final book of the series, the origins behind the plague are uncovered.
I would say it's a futuristic series more than a time travel.
Potresti parlarci un po' della tua serie Blackwell? Come sono collegati tra loro i romanzi?
La definiresti una serie time-travel o piuttosto futuristica?
La serie Blackfell è la mia prima serie paranormale-time travel. Blackfell è un mondo devastato da una pestilenza che ha lasciato le donne in grado di concepire solo figli maschi. Per poter perpetuare la specie, gli uomini di Blackfell costruiscono e usano uno speciale congegno che permette loro di viaggiare tra le possibili dimensioni alternative, e viaggiare in altre dimensioni per "rapire" le donne.
Queste vengono portate a Blackfell, sposate e diventano produttrici di bambini. Nel corso di tutti e tre i libri, i personaggi cercano una cura alla piaga che li affligge, così che le donne possano tornare a concepire anche figlie femmine.
Nei primi due libri della serie, Blackfell è un Patriarcato dove sono gli uomini a governare. Alla fine del secondo libro, tuttavia, a causa di un terribile errore Blackfell è tramutato in un Matriarcato, dove sono invece le donne a governare e gli uomini devono essere recuperati dal passato per essere impiegati come produttori di bambini. Nel libro finale della serie, si scopriranno le cause che hanno originato la pestilenza.
La definirei più come una serie futuristica che non time-travel.
At the moment, I’m working on a story set in medieval England, with elements of Taming of the Shrew. It’s about a woman who feels unwanted and wonders if her loneliness will ever end. As the book opens, she is tricked into marrying a man whom she thinks is a disgusting drunk and vagabond – only to discover he is something else entirely.
In questo momento stai lavorando a un nuovo progetto? se sì puoi darci qualche anticipazione?
In questo momento, sto lavorando a una storia ambientata nell'Inghilterra Medievale, con elementi della "Bisbetica domata". Parla di una donna che si sente non voluta e si chiede se la sua solitudine avrà mai fine. All'inizio del libro, è attirata con l'inganno nel matrimonio con un uomo che lei crede essere un disgustoso vagabondo e ubriacone -- solo per scoprire che è qualcosa di completamente diverso.
11) Anything more you would like to tell us?
I’d be happy to answer any other questions you might have, and I’d also like to compliment you on this excellent set of initial questions…you are a very good interviewer!
C'è qualcosa d'altro che vorresti dirci?
Sarò felice di rispondere a qualsiasi domanda avrete, e vorrei anche complimentarmi con te per queste eccellenti domande iniziali... sei davvero una brava intervistatrice!
Grazie a Tracy per aver accettato di essere nostra ospite!
Thank you Tracy for accepting to be our guest today!
Excerpt - Estratto
from ALWAYS A BRIDESMAID (sempre una damigella)
third book in Blackfell series - terzo libro della serie Blackfell
Chapter One
London, England, 1807
James Northbourne, Duke of Brattenborough, was the keeper of an interesting collection of female scatterbrains who alternately seemed determined to giggle themselves to death or ruin their chances for a suitable marriage. He would remain their keeper until he married each of his five sisters off, and since he preferred to spend his nights at White’s Club for Gentlemen rather than escorting the scatterbrains to various soirees and dinners, his entire world currently revolved around marrying them off as quickly as possible.
Tonight, he was going to make serious strides in marrying off his sister Tess.
He surveyed the dining room with a calculating eye. The golden chandelier hanging above the table glittered with over fifty candles, and the decanters sat full of expensive red wine from a province in northern France. The dining table sported fine lace and Sevres china overflowing with meats and delicacies. Spotlessly dressed serving maids and liveried footmen walked from guest to guest with hushed efficiency, making sure all wine glasses were filled.
Everything looked opulent. Beautiful. A balm to the senses.
He allowed himself a discreet sigh. There was nothing, he acknowledged, like beauty, sensuality, and a couple of glasses of wine to encourage romance, and the scene had been expertly set. He wanted to get his third youngest sister Tess off his hands, and this night could very well mark the beginning of that process.
Tess was sitting next to an extremely marriageable marquis who had already displayed an interest in her. Northbourne was hoping that a tendre might develop between the two. Earlier that week, he’d asked Tess if she’d consider marrying the marquis, and she’d seemed agreeable to the suggestion, so now he was doing everything he could to promote the match, including this dinner party.
He’d even gone so far as to coach Tess on what to say to the marquis. It was well known that the marquis, one of the youngest members of the House of Lords, had
a keen interest in politics and appreciated bluestocking females, so Tess had earlier brushed up on current events so she might further capture his interest.
“Well, Northbourne,” the marquis drawled, breaking into Northbourne’s thoughts and drawing him back to the dinner party. The marquis looked every inch the lord in his formal black jacket, absurdly high collar and cravat tied in the Mathematician style. “What think you about Bertie’s latest escapade? Did Count di Rivoli deserve the flacon of wine the Prince dumped on his head?”
Northbourne muttered a quip in reply, and expected an answering chuckle from the marquis. But the marquis was listening with only half an ear. His attention had drifted to Tess and was staying there. Northbourne could barely contain his glee. Tess, he thought, might soon be moving out, to live with the marquis in wedded bliss. Tess’s high color suggested she’d noticed the marquis’s interest, too. She chose that moment to launch into a discussion of current events.
“My lord,” she said, with a nervous giggle, “did you hear that the commoners are threatening to take up arms against Parliament in anger over the Cane Bill?
That they wish to purchase foreign gruel over gruel made here, in England?”
Northbourne grimaced and closed his eyes, then opened them slowly. His sister had it all wrong. Not the Cane Bill, the Corn Bill. God Almighty. They’d spent hours talking about this! He noticed his friend Neddy sitting across the table and grinning at him, clearly enjoying his discomfiture.
“The Cane Bill?” the marquis said, stroking his chin and then fiddling with his cravat. He threw a glance at Northbourne, as if looking for help, and then refocused on Tess.
“Did you mean the Corn Bill, Tess?” Northbourne asked casually.
“Didn’t I say Corn Bill?” Tess asked.
“Even if you did say Corn Bill,” the marquis informed her, “the Corn Bill doesn’t affect the importation of gruel, but rather the importation of wheat and barley.”
Tess smiled bravely. “Oh. I beg your pardon.”
Northbourne thought the marquis rather ungentlemanly to call Tess to the carpet over her slip, even though he, himself, felt like kicking her shins for making such an error after all the time they’d devoted to preparing for this evening.
“Do you suppose the Luddites will attack Parliament over the bill, though?” Tess tried again.
“Luddites?” the marquis shook his head. “The Luddites have nothing to do with the Corn Bill.”
“Of course they don’t,” Tess chided. “I meant to say Jacobins.”
“Jacobins!” The marquis looked at her as if she’d gone mad. “The Jacobins have nothing to do with the Corn Bill, either. Perhaps you should focus on the
newest styles from Paris rather than on politics, my dear.” His voice had a patronizing tone to it.
“You’re right,” Tess blurted. “Politics are a bore.”
“They are?” the marquis asked, clearly bemused.
“They are,” Tess confirmed carelessly. “Why bother wasting your breath on corn bills and cane bills? There are so many more interesting things to talk about.”
“In that case, I’ll leave you to talk to your sisters about dresses.” The marquis turned from Tess and began a conversation with a horse-faced widow sitting next to him, and Northbourne realized from the set look on his face that Tess had likely lost him.
He sighed heavily. Apparently he wouldn’t be getting Tess off his hands any time soon. It didn’t matter that she had a trim figure, sprightly brown curls and a winning smile. The marquis wanted substance, not just pretty curls.
He signaled for a footman to refill his wine glass.
Tess turned to Elizabeth, his other sister, and prattled about the afternoon’s planned ride through Hyde Park and what riding habit she should wear. Northbourne allowed her to rattle on, aware that it didn’t matter anymore. To a large extent, he blamed himself for the evening’s failure. He shouldn’t have expected Tess to expound on the political situation of the day. She hadn’t a head for politics. Or finances, for that matter.
No woman in his acquaintance, in fact—outside of a few elderly bluestockings—could talk in a reasonable manner about anything outside of gossip, gowns, and Lord Byron’s latest poetry. Nor had he run across a woman who was adept at managing money. It was the natural order of the universe…and the reason why men retired for port after dinner and left the women to their own devices, and why men controlled the purse strings and doled out pin money to their wives.
The serving maids began clearing away the final course, while all the diners chatted over inconsequential matters. His youngest sister, Victoria, had joined in the discussion between Elizabeth and Tess, and now all three were talking about riding habits. His other two sisters, Lydia and Claire—whom he had managed to marry off— were chatting in hushed tones about Lady Caroline Lamb and her love affair with Byron.
Surrounded by women and regretting he hadn’t instructed the housekeeper to seat Colonel William a little closer to him, he smiled at the right time and nodded when it seemed necessary, but otherwise, he didn’t follow their banter at all. By the time he invited the rest of the gentlemen to retire with him to the drawing room, he had silently renewed his vow to marry off the rest of his sisters as quickly as possible several times over.
Neddy and the marquis evidently found the conversation in the dining room equally as stultifying, because they jumped up with alacrity at his invitation and, with relieved smiles, followed him into the drawing room.
Once inside, with the doors closed on the rest of the townhouse, Northbourne felt better almost at once.
The room, with its mahogany furniture, shelves of bound tomes and damask-clad windows, had a masculine feeling that the evening had lacked. He noted that his butler, Simms, had placed a decanter of brandy, three snifters, and a box of cigars on a side table. He walked toward the side table at once, past the roaring fire that blazed in the hearth, and the painting of a shepherdess and several lambs that hung above the oversized mantelpiece.
While Neddy and the marquis settled into highbacked leather chairs, Northbourne poured them a brandy and offered each man a cigar. Then, taking a seat by the fireplace, he placed his snifter on a side table, draped one leg over the settee arm, cut his cigar, and lit it up. Soon he was puffing away like the rest of them and filling the air with what the ladies had dubbed “noxious fumes.”
For a full minute, nothing but blessed silence and cigar smoke filled the room. Then, casually, the marquis ventured, “You know, Northbourne, you’ve a fine set of sisters, but they require a specific kind of husband…”
“And you’re not that kind,” Northbourne added, when the other man trailed off. He suspected the marquis had accepted this evening’s invitation to test out the waters where Tess was concerned, and had found those waters a little too shallow for his liking. “I understand well what you mean,” Northbourne continued politely. “I have no expectations regarding you and any of my sisters. I’m just quite glad that you came to dine with us.”
Slumping a little in his chair, and clearly relieved he’d slipped Tess’s noose before it had become too tight around his neck, the marquis took a gulp of brandy before returning to his cigar. “She’s a fine gel, but a little too…flighty for me. I’m looking for someone a little older, a little…”
“Wiser?” Neddy asked.
The marquis nodded affirmatively.
Neddy smiled. “When they’re that wise, they’ve usually got a horse’s face. And an opinion on everything.
Wouldn’t you rather have a beautiful little blonde who’s fantastic at lovemaking and knows all the latest fashions, and who defers to your every judgment?”
“Tools for procreation, and nothing more, hmm, Neddy?” Northbourne asked, amused.
The marquis shrugged. “I need more than a pretty face to keep me interested long-term.”
“You’re one of a kind, then,” Neddy pronounced.
“I, myself, wouldn’t mind one of Northbourne’s sisters--if he’d let me have one, of course.”
“Not on your life,” Northbourne informed him. He was well acquainted with Neddy’s hell-raising lifestyle, having lived it himself…until his mother and father had come up with the brilliant scheme of retiring to their country estate and leaving all of their daughters in Northbourne’s hands. They hadn’t approved of his activities, and had insisted that his sporadic nervous condition was evidence of his deteriorating health. In an effort to keep him out of the gaming hells, they’d demanded he manage the coming-out and marriage of each of his sisters.
His sisters had, in fact, done an excellent job of keeping him out of his clubs and instead at one dinner party, soiree and ball after another, not to mention the excruciating evenings at Almack’s.
“Northbourne’s proven himself a fine guardian if ever there was one,” the marquis said in Northbourne’s defense. “Having to manage a passel of females isn’t an easy job for anyone.”
Neddy gestured toward the picture of the shepherdess above the fireplace. “That’s the kind of woman Northbourne needs…a shepherdess with an interest in taking care of the lambs, and nothing more.”
Northbourne fixed his attention on the painting.
In truth, he’d never liked it. The shepherdess had a saucy look about her, and the lambs appeared too damned happy. But out of respect for his father, who occasionally visited their London townhome and had a particular liking of the painting, he kept it on the wall.
“What about you, Northbourne?” the marquis asked. “Thinking about marriage any time soon? You should be. I remember that evening at White’s, when you turned five-and-thirty, and everyone toasted the coming end of your bachelor days. Most men your age are married. Have anyone in mind?”
“Not as of yet,” Northbourne admitted. “But soon.”
Not only had his parents saddled him with his sisters, but they’d reminded him that if he didn’t produce an heir soon, the entitlement to the estate directed that his entire fortune pass into his cousin hands. Feeling cornered, he’d begun taking a new look at the marriage mart potentials himself…but with great care not to tip his hand.
He didn’t want any of the marriage mart mamas to know he was on the market, Experience had taught him that they’d chase him down like hellhounds after a bone if they thought he was available. Women might prefer to talk about gowns, spend money, and concern themselves with trivial matters, but when it came to making a good match, they were pure geniuses.
Tess, of course, had proven herself the exception to that rule.
“You have to marry soon, old boy,” Neddy mused.
Northbourne took a long drag on his cigar before replying. “At the moment, I’m focusing my time on my three youngest sisters, each of whom have yet to snare a husband. Once my youngest sister Elizabeth marries, hopefully by the end of the Season next year, I’ll see if I can find a suitable wife for myself.”
Neddy’s smile grew. “ That will be interesting. You’ll have females swarming your doorstep, once everyone realizes you’re in the market for a bride.”
“What kind of woman are you looking for?” the marquis asked.
“One just like my sisters,” he quipped, and hearty male laughter filled the room.
“Be serious,” the marquis said, once the chuckling had died down. “What kinds of traits does your ideal bride possess?”
“Well,” he said slowly, “I want her to have a delicate form, and cut a dash on the ballroom floor. That would necessitate both fine breeding and an interest in fashion.”
Neddy nodded. “And?”
“I want her to be good in bed, of course.”
More deep chuckling filled the room, along with a few exclamations of agreement.
“What else?” Neddy asked.
“I can tell you what I don’t want,” Northbourne said. “I don’t want my wife out-talking me. I don’t want someone who swills ale, or is prone to foul language. I don’t want to argue over the management of the estate, or to pay off debts incurred through a lack of selfdiscipline, or apologize for comments made in ignorance. I assume that means I don’t want a bluestocking.”
Rotherford nodded. “You don’t want a bluestocking.”
“What you need,” Neddy pronounced, “is a shepherdess. A woman who makes babies for you, takes care of your brood, and nothing more.”
“An excellent idea,” Northbourne enthused with a grin, and again, they all laughed.
Contentment stealing over him, Northbourne took a sip of his brandy and silently admitted that while his sisters tried his patience, life was basically pretty good.
He ruled the roost and, with a little effort on his part, he’d shortly have each of his sisters ensconced in a decent marriage with nothing left to do but see to his own pleasures and produce an heir.
Without quite knowing why, he glanced up at the shepherdess painting. His gaze locked with the shepherdess’s, and suddenly he couldn’t quite rid himself of the notion that her eyes glittered at him with both knowledge and secret amusement. Startled by the idea and a little shocked by his own unexpected absurdity, he looked away. Quickly, though, the painting drew his gaze back.
Again, the shepherdess appeared to be laughing up her sleeve in a sneaky, yet condescending manner.
The longer he stared at the painting, the more solid his impression became. As the seconds passed, even the lambs seemed to join in and began looking at him with sardonic amusement. Everyone in the painting, he mused, appeared to be in on some joke, and the joke was definitely on him…
“What’s wrong, Northbourne?” Neddy asked, breaking into his reverie.
Northbourne blinked once, then shook himself.
“Nothing. Nothing at all.”
“You were frowning.”
“I was lost in thought--about the perfect woman,” Northbourne said, drawing smiles from all. And yet, he paid little attention to their smiles, because the painting was capturing his attention all over again.
He could have sworn that he saw something move in the painting. One of the lambs. The shepherdess.
Something.
A chill washed over him.
The need to stand and touch the painting nearly overcame him. It seemed to be shimmering in an odd manner, as though forces were gathering behind its gilt frame and canvas. And in the distance, from somewhere far away, he could almost hear horns. They were the kind of horns used for a fox hunt, or by warriors about to embark on a great campaign. They called to him.
Immediately he thought of his nervous condition.
He’d heard the horns before. They were a symptom of his condition. Was his strange perception of the painting a new symptom?
Just then, the double doors opened and the women came in, forcing everyone to snuff their cigars.
Northbourne crushed his in an ashtray, his gaze repeatedly returning to the painting, which now seemed like nothing more than a painting. The horns, too, had faded.
Shaking his head, he took another pull of brandy and told himself that’d he’d been listening to inconsequential chatter for far too long. He had to marry his sisters off, and get the hell back to White’s, or he might soon find himself gossiping about dressmakers as well as seeing paintings move and hearing the horns of battle.
Capitolo Uno
Londra, Inghilterra, 1807
James Northbourne, Duca di Brattenborough, era il tutore di un interessante gruppo di ochette che sembravano, a seconda dei casi, decise a morire a furia di ridere oppure a rovinare ogni loro possibilità di contrarre un matrimonio adeguato. Sarebbe rimasto il tutore delle sue cinque sorelle fino a quando non fosse riuscito a trovar loro marito, e dal momento che preferiva trascorrere le sue notti da White’s, il club per gentiluomini, piuttosto che scortare le ochette alle varie soirées e cene, in quel periodo tutta la sua esistenza era centrata sulla necessità di maritarle il più velocemente possibile.
Questa notte, avrebbe fatto dei passi importanti per sistemare sua sorella Tess.
Studiò la sala da pranzo con occhio calcolatore. Il candeliere dorato che pendeva sopra la tavola scintillava con le sue oltre
cinquanta candele, e le caraffe erano piene di un costoso vino rosso proveniente da una provincia del nord della Francia. La tavola era imbandita con pizzi pregiati e porcellane di Sevres traboccanti di carni e prelibatezze. Cameriere vestite in modo impeccabile e valletti in livrea passavano da ospite a ospite con veloce efficienza, assicurandosi che tutti i bicchieri fossero pieni. Tutto appariva lussuoso. Splendido. Un balsamo per i sensi.
Si permise un sospiro discreto. Non c'era nulla di meglio, ammise, della bellezza, della sensualità, e di un paio di bicchieri di vino per incoraggiare il romanticismo, e la scena era stata abilmente predisposta. Voleva togliersi dai piedi la sua terza sorella, Tess, e questa notte avrebbe benissimo potuto essere l'inizio di quel processo.
Tess era seduta accanto a un marchese estremamente adatto al matrimonio, che aveva già mostrato di essere interessato a lei. Northbourne sperava che quella notte si sviluppasse del tenero tra i due. Qualche giorno prima, quella stessa settimana, aveva chiesto a Tess se avrebbe preso in considerazione l'idea di sposare il marchese, e lei apparentemente aveva accettato il suggerimento, così ora lui stava facendo tutto quello che era in suo potere per incoraggiare l'unione, inclusa questa cena.
Era persino arrivato a istruire Tess su cosa dire al marchese. Era un fatto di dominio pubblico che il marchese, uno dei membri più giovani della Camera dei Lords, aveva un pronunciato interesse per la politica e apprezzava le donne intellettuali, così Tess poco prima aveva accennato a fatti d’attualità per poter catturare il suo interesse.
"Bene, Northbourne," disse il marchese, irrompendo nei pensieri di Northbourne e riportandolo alla cena. Il marchese aveva in tutto e per tutto l’aspetto di un lord con la sua formale giacca nera, il colletto alto in modo assurdo e la cravatta annodata nello stile “matematico”. "Cosa pensate dell'ultima scappatella di Bertie? Il conte di Rivoli si meritava che il Principe gli sbattesse sulla testa la fiaschetta di vino?"
Northbourne ribattè borbottando un'arguzia, e dal marchese si aspettava in risposta una risatina. Ma il marchese stava ascoltando con un orecchio solo. La sua attenzione era scivolata su Tess e là si era fermata. Northbourne riusciva a malapena contenere la propria felicità. Tess, pensò, presto se ne sarebbe andata a vivere con il marchese felicemente sposata. Il rossore di Tess suggeriva che anche lei aveva notato l'interesse del marchese. La ragazza scelse quel momento
per iniziare a discutere sui fatti d’attualità.
"Mio signore," disse lei con una risatina nervosa "avete sentito che i popolani stanno minacciando di prendere le armi contro il Parlamento perché sono furiosi per via della Legge sulla grana? Che vorrebbero acquistare farina d'avena all'estero anzichè in Inghilterra?"
Northbourne fece una smorfia e chiuse gli occhi, poi li riaprì lentamente. Sua sorella non ne aveva azzeccata una. Non era la legge ”sulla grana” ma la legge “sul grano”. Dio Onnipotente. Avevano passato ore e ore a parlare di quell’argomento! Notò che il suo amico Neddy, seduto di fronte a lui sorridendo, stava evidentemente assaporando la sua sconfitta.
"La legge sulla grana?" disse il marchese, strofinandosi il mento e poi allentando la cravatta. Lanciò un'occhiata a Northbourne, come alla ricerca di aiuto, e poi riportò lo sguardo su Tess.
"Intendete la legge sul grano, Tess?" Northbourne chiese distrattamente.
"Non ho detto legge sul grano?" chiese Tess.
"Anche se avete detto legge sul grano," il marchese la informò "non ha nessun effetto sull'importazione della farina d'avena, ma piuttosto sull'importazione del grano e dell'orzo."
Tess sorrise coraggiosamente. "Oh. Scusatemi."
Northbourne pensò che il marchese non fosse cortese richiamare l’attenzione di Tess sui propri sbagli, anche se lui stesso aveva la tentazione di darle un calcio negli stinchi per aver fatto un errore simile dopo tutto il tempo che avevano dedicato a preparare questa serata.
"Pensate comunque che i luddisti attaccheranno il Parlamento su questa legge?" provò ancora Tess.
"Luddisti?" il marchese scosse il capo. "I Luddisti non hanno niente a che vedere con la legge sul grano."
"Naturalmente no." borbottò Tess. "Intendevo dire Giacobiti."
"Giacobiti!" Il marchese la guardò come se fosse diventata matta.
"Neppure i Giacobiti hanno niente a che vedere con la legge sul grano. Forse dovreste occuparvi della nuova moda di Parigi, invece che di politica, mia cara. " la sua voce aveva un tono condiscendente.
"Avete ragione," sbottò Tess. "La politica è una noia."
"Davvero?" chiese il marchese, chiaramente stupefatto.
"Certo," confermò Tess sconsideratamente. "Perchè preoccuparsi di sprecare il fiato sulle leggi della grana e del grano? Ci sono così tante cose più interessanti di cui parlare."
"In questo caso, lascierò che parliate con le vostre sorelle di vestiti." Il marchese si voltò e avviò una conversazione con una
vedova dalla faccia equina che gli sedeva accanto, e Northbourne si accorse dall'espressione della sua faccia che Tess l'aveva perduto.
tirò un profondo sospiro. Da come sembrava si stesse mettendo la faccenda, non si sarebbe liberato di Tess rapidamente. Poco importava che avesse un aspetto grazioso, riccioli castani e un sorriso che conquistava. Il marchese voleva sostanza, non solo bei riccioli.
Fece cenno a un valletto di riempirgli il bicchiere di vino.
Tess si girò verso Elizabeth, l'altra sua sorella, e chiacchierò sulla cavalcata programmata per il pomeriggio attraverso Hyde Park e su quale abito da cavallerizza avrebbe indossato. Northbourne le permise di continuare a ciarlare, consapevole che la cosa non aveva ormai più nessuna importanza. Da un certo punto di vista, biasimava se stesso per il fallimento della serata. Non avrebbe dovuto aspettarsi che Tess si lanciasse in una discussione sulla situazione politica del giorno. Non aveva un cervello adatto alla politica. E nemmeno alla finanza, peraltro.
Nessuna donna di sua conoscenza, infatti --- al di fuori di poche intellettuali di una certa età --- potevano parlare in modo
sensato su qualcosa al di fuori dei pettegolezzi, degli abiti, e dell'ultima poesia di Lord Byron. Non gli era mai capitato neppure di incontrare una donna che sapesse maneggiare il denaro. Era il naturale ordine dell'universo... ed era la ragione per cui gli uomini si ritiravano per un porto dopo cena e lasciavano le donne alle loro occupazioni, e per cui erano gli uomini a controllare i cordoni della borsa e a dare alle loro mogli il denaro per le loro spese.
Le cameriere iniziarono sparecchiare la tavola dopo la portata finale, mentre gli invitati chiacchieravano di cose di nessuna importanza. Sua sorella minore, Victoria, si era unita alla discussione tra Elizabeth e Tess, e ora tutte e tre stavano parlando delle loro abitudini in fatto di equitazione. Le sue altre due sorelle, Lydia e Claire – a cui era riuscito a trovar marito -
stavano chiacchierando a bassa voce su Lady Caroline Lamb e la sua relazione con Byron.
Circondato da donne e pentendosi di non aver detto la governante di far accomodare il Colonnello William un po' più vicino a lui, Northbourne sorrideva al momento giusto e annuiva quando sembrava necessario, ma oltre a ciò non seguiva le conversazioni. Quando arrivò il momento di invitare il resto dei gentiluomini a ritirarsi con lui nel salotto, si era ormai
silenziosamente ripromesso più e più volte di far sposare il resto delle sue sorelle il più velocemente possibile.
Neddy e il marchese evidentemente trovavano la conversazione in sala da pranzo altrettanto sciocca, perchè balzarono in piedi rapidamente al suo invito e, con sorrisi di sollievo, lo seguirono nel salotto.
Una volta all'interno, con le porte chiuse sul resto della casa, Northbourne si sentì meglio quasi subito.
La stanza, con il suo arredamento di mogano, gli scaffali di tomi rilegati e i tendaggi di damascato alle finestre, aveva un aspetto mascolino che era mancato alla serata. Notò che il suo maggiordomo, Simms, aveva piazzato su un tavolino una caraffa di brandy, tre bicchieri, e una scatola di sigari. Si diresse verso quel tavolino immediatamente, oltrepassando il fuoco che ruggiva nel caminetto, e il dipinto della pastorella con gli agnelli che era appeso sopra l'enorme caminetto.
Mentre Neddy e il marchese si sedevano nelle poltrone di pelle dallo schienale alto, Northbourne versò loro il brandy e offrì a ognuno un sigaro. Poi, prendendo un posto accanto al fuoco, piazzò il suo bicchiere sul tavolino, e appoggiò una gamba sul bracciolo della poltrona, tagliò il sigaro e lo accese. Entro breve, stava soffiando come gli altri e riempiendo l'aria con quello che le signore definivano "fumi nocivi".
Per un intero minuto, niente riempì la stanza a parte un benedetto silenzio e il fumo di sigaro. Poi, casualmente, il marchese azzardò, "Sapete, Northbourne, avete un bel gruppo di sorelle, ma hanno bisogno di un tipo speciale di marito..."
"E voi non siete quel tipo," aggiunse Northbourne, quando l'altro uomo fece una pausa. Sospettava che il marchese avesse accettato l'invito alla serata per sondare il terreno per quanto riguardava Tess, e aveva trovato il terreno un po’ troppo instabile per i suoi gusti. "Capisco quello che intendete," Northbourne continuò educatamente. "Non ho aspettative riguardo voi e nessuna delle mie sorelle. Sono solo contento che siate venuto a cena da noi."
Affondando un poco nella poltrona, e chiaramente sollevato di aver evitato il cappio di Tess prima che gli si stringesse troppo attorno al collo, il marchese bevve un sorso di brandy prima di tornare al suo sigaro. "E' una bella ragazza, ma un po' troppo... frivola per me. Sto cercando una donna un po' più vecchia, un po'..."
"Saggia?" chiese Neddy.
Il marchese annuì.
Neddy sorrise. "Quando sono così sagge, di solito hanno la faccia che assomiglia a quella di un cavallo. E un'opinione su tutto quanto. Non preferireste una bella biondina che sia brava a fare l'amore e conosca tutte le ultime novità della moda, e che lasci a voi ogni decisione ?"
"Strumenti per la procreazione, e niente di più, hmm, Neddy?" Northbourne chiese, divertito.
Il marchese si strinse nelle spalle. "Ci vuole qualcosa di più di un bel faccino per tenere vivo il mio interesse a lungo."
"Voi siete davvero un’eccezione, allora." Neddy affermò. "Per quel che mi riguarda, non mi dispiacerebbe una delle sorelle di Northbourne -- se lui me lo permettesse, naturalmente."
"Non in questa vita," lo informò Northbourne. Conosceva bene lo stile di vita sfrenato di Neddy, perché era stato anche il suo... finchè sua madre e suo padre non avevano escogitato il brillante schema di ritirarsi nella loro tenuta di campagna e lasciare tutte le loro figlie nelle mani di Northbourne. Non approvavano le sue attività, e insistevano sul fatto che il suo occasionale nervosismo era la prova che la sua salute si stava deteriorando. Nel tentativo di tenerlo lontano dalle sale da gioco, gli avevano chiesto di occuparsi del debutto e del matrimonio di ciascuna delle sue sorelle.
Le sue sorelle, infatti, avevano fatto un lavoro eccellente nel tenerlo fuori dai suoi clubs e portarlo invece a cene, ricevimenti e balli a bizzeffe, per non parlare delle terribili serate da Almack.
"Northbourne si è dimostrato un bravo tutore, se mai ce n'è stato uno," disse il marchese in difesa di Northbourne. "Doversi occupare di una banda di femmine non è un compito facile per nessuno."
Neddy fece un cenno verso il quadro della pastorella sopra il camino.
"Quello è il tipo di donna di cui Northbourne ha bisogno... una pastorella interessata a prendersi cura degli agnelli, e niente di più."
Northbourne diresse l'attenzione al dipinto. In realtà, non gli era mai piaciuto. La pastorella aveva un'aria impertinente, e gli agnelli sembravano troppo dannatamente contenti. Ma per rispetto a suo padre, che visitava occasionalmente la loro
dimora di città di Londra e che trovava il dipinto di suo gradimento, l'aveva lasciato appeso alla parete.
"Che mi dite di voi, Northbourne?" chiese il marchese. "Pensate di sposarvi a breve? Dovreste farlo. Ricordo quella sera da White’s, quando avete festeggiato trentacinque anni, e tutti brindarono alla fine ormai prossima dei vostri giorni da scapolo. La maggior parte degli uomini della vostra età sono sposati. Avete qualcuna in mente?"
"Non ancora," ammise Northbourne. "Ma ce l’avrò presto."
Non solo i suoi genitori gli avevano accollato la responsabilità delle sorelle, ma gli avevano ricordato che, se non avesse prodotto presto un erede, il diritto di proprietà della sua intera fortuna sarebbe passato nelle mani di suo cugino. Sentendosi
messo alle strette, Northbourne aveva iniziato a dare un nuovo sguardo alle potenzialità del mercato matrimoniale... ma con grande cura di non farsi scoprire.
Non voleva far sapere a nessuna delle madri delle debuttanti che lui era in cerca di moglie. L'esperienza gli aveva insegnato che gli avrebbero dato la caccia come segugi con un osso, se avessero saputo che era disponibile. Ale donne poteva anche piacere chiacchierare di abiti, di come spendere il denaro, e passare il loro tempo in frivolezze, ma quando si trattava di accalappiare un buon partito erano dei veri geni.
Tess, naturalmente, aveva dimostrato di essere l'eccezione alla regola.
"Dovete sposarvi presto, vecchio mio," meditò Neddy.
Northbourne inspirò una lunga boccata dal suo sigaro prima di rispondere. "Al momento, sto concentrandomi sulle mie tre
sorelle a cui devo ancora trovare un marito. Una volta che si sarà sposata Elizabeth, la minore - mi auguro entro la fine della
Stagione dell’anno prossimo - vedrò se riuscirò a trovare una moglie adeguata per me."
Il sorriso di Neddy si allargò. "Questo sì che sarà interessante. Avrete sciami di femmine alla porta, una volta che si saranno accorte che siete in cerca di moglie."
"Che tipo di donna state cercando?" chiese il marchese.
"Una che sia come le mie sorelle," scherzò lui, e la stanza si riempì di risate maschili.
"Siate serio," disse il marchese, quando le risate si spensero. "Che tipo di qualità possiede la vostra sposa ideale?"
"Beh, " disse lui lentamente, "Voglio che sia di forme delicate, che faccia un figurone in una sala da ballo. Dovrà essere di buona famiglia ed avere un interesse per la moda."
Neddy annuì. "E?"
"Voglio che sia brava a letto, naturalmente."
Altre risatine riempirono la stanza, insieme ad esclamazioni d'intesa.
"Cos'altro?" chiese Neddy.
"Posso dirvi quello che non voglio," disse Northbourne. "Non voglio una moglie che discuta con me. Non vogliouna donna che annacqui la birra, o che sia bisbetica . Non voglio dover litigare per come dirigere la proprietà, o pagare debiti causati da
una mancanza di autodisciplina, o scusarmi per commenti fatti per ignoranza. Credo che questo significhi che non voglio un'intellettuale."
Rotherford annuì. "Non volete un'intellettuale."
"Quello che vi serve," sentenziò Neddy, "è una pastorella. Una donna che faccia per voi dei bambini, che si prenda cura della vostra nidiata, e niente di più."
"Un'idea eccellente, " disse Northbourne con un sorriso entusiasta, e di nuovo scoppiarono a ridere.
Pervaso dalla contentezza, Northbourne bevve un sorso di brandy e silenziosamente ammise che nonostante le sue sorelle mettessero a dura prova la sua pazienza, la vita era tutto sommato bella.
Era lui al comando, e con un piccolo sforzo presto avrebbe fatto in modo che ognuna delle sue sorelle si sistemasse con un buon matrimonio, mentre a lui non sarebbe restato altro da fare che ricercare il proprio piacere e produrre un erede.
Senza neppure sapere perchè, lanciò un'occhiata alla pastorella del dipinto. Il suo sguardo si fissò su quello della pastorella, e all'improvviso non poté liberarsi dell'idea che i suoi occhi gli ammiccassero di consapevolezza e segreto divertimento. Stupito dalla cosa, e leggermente scioccato dall'assurdità delle proprie inaspettate sensazioni, distolse lo sguardo. Ma il dipinto lo attirò nuovamente pochi istanti dopo.
Di nuovo, la pastorella sembrò ridere tra sé e sé in modo furtivo e condiscendente.
Più Northbourne guardava il dipinto, più si convinceva della sua impressione. Man mano che i secondi passavano, anche gli agnelli sembravano iniziare a guardarlo divertiti. Tutti nel dipinto, meditò, sembravano intenti a qualche scherzo, e lo scherzo riguardava sicuramente lui...
"Che succede, Northbourne?" chiese Neddy, irrompendo nelle sue fantasticherie.
Northbourne batté le palpebre, poi si riscosse. "Niente. Assolutamente niente."
"Eravate corrucciato."
"Ero perso nei miei pensieri --- sulla donna perfetta," disse Northbourne, facendoli sorridere. E tuttavia, fece poca attenzione ai loro sorrisi, perchè il dipinto stava di nuovo catturando la sua attenzione.
Avrebbe potuto giurare di vedere qualcosa muoversi nel quadro. Uno degli agnelli. La pastorella. Qualcosa.
Un brivido lo attraversò.
Per poco non fu sopraffatto dal bisogno di alzarsi e toccare il quadro. Sembrava scintillare in uno strano modo, come se delle forze si stessero concentrando dietro la cornice istoriata e la tela. E in distanza, da qualche parte, poteva quasi udire il suono dei corni. Il tipo di corni che venivano usati per la caccia alla volpe, o dai guerrieri in procinto di partire per una grande conquista. E chiamavano lui.
Immediatamente pensò ai suoi disturbi nervosi.
Aveva udito i corni anche in precedenza. Erano sintomi delle condizioni dei suoi nervi. Che questa nuova strana percezione del dipinto fosse un nuovo sintomo?
Proprio in quel momento, la doppia porta si aprì e le donne entrarono, obbligando tutti a spegnere i loro sigari. Northbourne schiacciò il proprio in un posacenere, lo sguardo che tornava di continuo al dipinto, che ora sembrava essere niente di più di un dipinto. Anche i corni tacevano.
Scuotendo la testa, bevve un altro sorso di brandy e si disse che stava ascoltando chiacchiere prive di senso da troppo tempo ormai. Doveva trovare marito alle sue sorelle, e tornare da White’s, o avrebbe rischiato di ritrovarsi a chiacchierare di sarti, di dipinti che si muovevano e di corni da battaglia.
Chapter Two
The Province of Blackfell
Hailey Rowan massaged her lower back with one hand and tried not to wince at each bump the cart delivered to her backside. She had a job ahead of her that would require a lot of hard work, and the sight of Brewerswood at the end of the drive, a large, drafty estate made of stone and hidden among the trees, only added to her discomfort. It was a reminder of all she had to do, and all the preparations that had yet to be made before she would be ready for the latest batch of men—potential husbands--from the past.
It was also a subtle reminder of the sister she’d lost.
Her sister. Rachel.
She scanned the windows and front entrance without much enthusiasm. Bedspreads hung from the window sills, gathering up the fresh air; gardeners trimmed bushes along the front of the house at a frenetic pace; and the front door stood wide open, revealing maidservants who bustled around in their starched white aprons and caps. Flowers were being placed in every room and the best wines and brandies placed in the rack in the kitchen.
Hailey knew there was nothing like beauty, sensuality and a couple of glasses of wine to encourage romance, and over the next few days she’d make sure the scene was expertly set. That was her job, as Arranger of Marriages. To see that the women who’d been chosen to participate in the marriage gathering, which typically lasted about a month, were able to observe the men and note their strengths and weaknesses before saying “I do.”
She hosted the marriage gathering that brought five men and women together under one roof, and had the task of setting up subtle tests for the men that would bring out their true natures. The women were from Blackfell, and the men were retrieved from the past.
The men they selected for retrieval came willingly, especially when they discovered why they’d been selected: not only were their genes deemed superior, but the research archives indicated they were scheduled to die within 24 hours if they remained in their natural time periods. Death might come from an accident, violence, or sickness, but die they would if they refused to go to Blackfell. And so all of them made the journey to Blackfell, and quickly settled into performing the task they’d been brought to Blackfell to accomplish: They sired children.
She worked her face into something that might have passed for a smile, and climbed down from the cart as it pulled up before the front entrance. Immediately the head housekeeper, a powerfully muscled, middleaged woman by the name of Maitland, hurried to her side and gestured for two maidservants to pull her luggage from the cart’s storage area.
“Good evening, your Excellency,” Maitland said with a slight bow toward Hailey. “You had a good trip, I hope?”
Hailey sighed and thrust her satchel toward the housekeeper. “Yes, Maitland, I had a good trip. How are the preparations coming along?”
“We’re nearly done.” Maitland, her gray hair in a tight braid and dressed in the same dark livery that the servants at the Imperial Palace wore, gestured for Hailey to precede her into the house. Maitland, like most of the staff, didn’t display much in the way of femininity. The only attractive females at Brewerswood were the members of the marriage gathering. “I’ll have the staff assembled for the pre-gathering briefing as soon as you’ve had a chance to rest.”
“Thank you.” Hailey paused to look at the house, to take it all in for the hundredth time.
She glanced at the gray stone walls that gave it a look of permanence, suggesting the house could withstand any assault; and then at the windows which offered glimpses of light and freedom to those inside, but blinded those outside with the glare of reflected sunlight.
Her gaze traveled across the flowers and fruit bushes that grew in abundance around its foundation, as if there was something especially good for growing in the soil at
Brewerswood, and then focused on several deer that were walking casually across the distant lawns.
Birdsong and the sound of trickling water created a peaceful melody that added to the impression that Brewerswood was a special place, a fertile place favored by nature.
Hailey smiled cynically.
Most people who saw Brewerswood for the first time thought it was beautiful, magical place. Hailey, however, knew better. Experience had taught her that there wasn’t anything special or natural about Brewerswood. As most things in Blackfell, Brewerswood was a tribute to artistry, a carefully orchestrated painting complete with color-coordinated flower gardens, perfectly designed architecture, and animals that had been trained to roam its grounds along certain paths, to give the lawns and trees a natural feel. Even the birds that sang in the bushes had been taught to do so, and were tied to their branches with transparent cords so they would sing without flying away.
And the matches she, as Advisor of Marriages, made within its walls were equally as artificial.
Nothing had changed.
She kept hoping that someday, it would.
She refocused on Maitland. “Has Willow arrived yet?”
Maitland’s brows lowered. “No, your Excellency.”
Sighing, Hailey climbed the steps to the foyer.
Willow. Her assistant was completely irresponsible. And utterly brilliant. Willow might not take life very seriously, but Hailey couldn’t deny she had an uncanny ability to
just know who would make the best match with whom. Hailey relied on Willow more than anyone else at Brewerswood. Some day, Willow would become the next
Advisor of Marriages.
“Willow is aware that the marriage gathering is set to begin?” she said to Maitland, who had followed her inside.
“Yes, your Excellency.”
“When can we expect her, then?”
“I’m certain she’ll arrive shortly.”
“Inform me when she does,” Hailey said. “The retrieval’s taking place later this afternoon, and the men should be here, at Brewerswood, early next week. The ladies selected for this quarter’s marriage gathering will be joining us within a day or so.”
“And the men?” Maitland asked, her voice cool and professional. “What sort will we be entertaining this time, your Excellency?”
“We have four different time periods represented in this retrieval.” Hailey took a moment to think back over the briefing she’d received from the Gallery. “One man’s from the dark ages, two are from the nineteenth century, one’s from the twentieth century and the last lived in the twenty-first century.” She drew off her traveling gloves and placed them on a side table in the hallway.
Immediately a maidservant, dressed similar to Maitland, retrieved the gloves. The same maidservant also took the cloak that Hailey shrugged out of, even as Maitland handed Hailey a snifter of amber.
“An interesting mix,” Maitland commented.
“Let’s hope so.” Snifter in hand, Hailey walked toward the library with Maitland in tow.
In truth, she was so tired of it all. Women becoming nasty as hell and sneakily attacking each other in their effort to attract and keep the man of their choice.
Men playing head games and running petty scams in an effort to win the wealthiest and most powerful woman in the house. It had all become so annoying, so
predictable.
In fact, at this point, she’d seen just about every kind of male strategy played: the white knight who likes to rescue women, the comic who wins a woman over with laughter, the man of suave sophistication, the carefree rogue, the hero, the poor boy who needs a woman to rescue him and make him better…and the list went on.
“As to the sort of men we’ll be entertaining,” Hailey murmured, “I’ve looked through the men’s biographies. I’m happy to say that we’ll have no criminal elements to worry about. They do all seem to possess a fair amount of intelligence. We’ll have to manage them carefully.”
Lips pressed tight, Maitland nodded. She was a veteran of marriage gatherings and had subdued more than one man who had stepped over the line. “Should I ask the Matriarch for additional maidservants?”
Occasionally, if a party became too rowdy or looked like it might become so, they asked the Matriarch for more muscle, to remind the men to behave themselves. This time, however, Hailey didn’t think they’d need muscle. To manage intelligent men, she’d need wits, not muscle. And she and Willow were a formidable team.
She plopped down into an overstuffed chair with her brandy snifter in hand, and put her feet up on the ottoman. Maitland retrieved a box of cigars from the mantelpiece and offered it to Hailey. Hailey selected a long, fragrant cigar and allowed Maitland to light it for her, while another maidservant lit the fire in the fireplace.
“Thank you, Maitland,” Hailey said, as the effects of the brandy, the fire, the fragrant cigar, and the comfortable chair began to seep into her body and calm her.
“Of course, your Excellency. It’s my pleasure to see to your comfort. Please let me know if I can do anything else for you.”
“Give me about an hour, and then assemble the staff in the hallway. I’ll give them a full briefing. Did you happen to bring in the retrieval log, by the way?”
“I have it right here,” Maitland replied, and set the leather bound tome on the table next to Hailey’s chair.
“Please call if you need anything.”
Hailey nodded and Maitland withdrew quietly, leaving Hailey to her brandy, her cigar, and the retrieval log that listed the men who would soon be quartered at Brewerswood and vying with each other to make the best match.
She set her brandy down and picked up the book, opening it to the last page of notes she’d written…ideas for gathering activities that would best reveal a man’s true character. The activities themselves were based on the gathering attendee’s likes and dislikes, their hopes, strengths, and weaknesses. The activity list would be refined once the women had arrived and she and Willow interviewed each one.
Without quite meaning to, Hailey thought of her sister Rachel.
Rachel had wanted a husband, too. She’d wanted one so bad that for years she’d talked of nothing else.
But she hadn’t done anything to merit a husband. Like the rest of Hailey’s family, she wasn’t wealthy, and hadn’t demonstrated any outstanding abilities in school, and
hadn’t performed any great services. Only Hailey, out of all of her sisters, had excelled at school from a very young age, and with much good luck had managed to
secure the post of Advisor of Marriages. And so, only Hailey might eventually be granted the privilege of a husband some day.
That was the way things worked in Blackfell. The most powerful, most intelligent, and wealthiest women received husbands. The others simply did without. And it was the thought of being loveless and childless all her life that had killed Rachel. She may have ended her life by her own hand, but Hailey blamed Rachel’s death on the system that favored some women over others, and made husbands and families a payment for good service or wealth.
Hailey felt her throat tightening up. That old familiar spasm of guilt swamped her. She’d been favored, while Rachel had been passed over. She routinely made marriage matches for other women and stood a chance of marrying herself one day, while Rachel had faced a life without love of a family and found it not worth living.
Rachel was dead. She was alive and doing well.
Hailey dragged in a deep breath. She couldn’t change the past. She couldn’t change the fact that she hadn’t recognized the depths of her sister’s grief, and hadn’t done anything to help her. She would just have to learn to live with it.
The retrieval log felt heavy in her hands, its leather warm and fragrant. Blinking away the sudden moisture in her eyes, she focused on the log and spent some time skimming through the pages. She had to occupy her mind with something mundane and familiar, or she’d spend the entire day paralyzed, thinking about Rachel and filled with regret.
After a while the pain began to recede. She sipped the amber, took a few puffs of the cigar, and flipped back to the biographies and sketches of the men being retrieved to Blackfell.
The first man, Rocester LeRue, was a scholar from the dark ages. He had a twinkle in his eye that suggested a sense of humor lie in him somewhere, despite his unattractive hairstyle, long beard and serious features. Idly Hailey pegged him as a white-knight type.
The second man, the one from the twenty-first century, also had scraggly hair and a silver ring pierced through his eyebrow. He supposedly had graduated from a prestigious learning center named Julliard and aspired to entertain people. Hailey decided, judging by his looks, that the second man would choose the carefree rogue strategy.
And the third, a dark haired man with a straight nose and strong chin, was an English duke from the nineteenth century--a man clearly used to having his own way and being obeyed by others. James Northbourne, Duke of Brattenborough, the biography said. Hailey looked more closely at him. He was handsome, yet predatory…and would no doubt provide her with a challenge. But would he do anything to surprise her?
Probably not.
Her gaze lingered on the duke. There was something about him, some indefinable sense of personal style, some charisma that caught her attention even through the sketch. He would be the suave and sophisticated type, she thought. And she’d be willing to bet that he’d end up with the wealthiest and most influential woman in the house party for a wife.
She made a mental note to suggest a wager with Willow, that the English duke would make the best marriage.
Her mood began to truly lighten for the first time.
Her lips curving into a half-smile at herself for assuming so much from a simple sketch, she continued to review her future houseguest’s biographies and plan activities that would best ferret out each man’s true nature, allowing the women of Blackfell to make the best marriage pairings possible.
Capitolo Due
Provincia di Blackfell
Hailey Rowan si massaggiò la schiena con una mano e cercò di non sussultare ad ogni colpo che il carretto infliggeva al suo didietro. Il compito che l'aspettava avrebbe richiesto un durissimo lavoro, e la vista di Brewerswood, un largo podere pieno di spifferi fatto di pietra e nascosto dagli alberi, alla fine della strada, non faceva che aumentare il suo disagio. Le ricordava tutto quello che aveva da fare, e tutti i preparativi che ancora restavano da ultimare prima che fosse pronta ad accogliere l'ultima infornata di uomini – di potenziali mariti -- dal passato.
Era anche un sottile memento della sorella che aveva perduto. Sua sorella. Rachel.
Scrutò le finestre della facciata senza troppo entusiasmo. Ai davanzali delle finestre erano appese le lenzuola perchè prendessero aria; i giardinieri potavano i cespugli lungo la parte frontale della casa a un ritmo frenetico; e la porta d'entrata era spalancata, mostrando le cameriere che si affacendavano abbigliate nei loro grembiuli e cuffiette inamidate. Erano stati messi fiori in ogni stanza e i migliori vini e brandy erano stati piazzati sugli scaffali della cucina.
Haley sapeva che non c'era niente di meglio della bellezza, della sensualità e di un paio di bicchieri di vino per incoraggiare il romanticismo, e nei giorni seguenti si sarebbe assicurata che la scena fosse predisposta alla perfezione.
Quello era il suo compito, come Organizzatrice di Matrimoni. Assicurarsi che le donne scelte per partecipare al raduno matrimoniale, che durava di solito un mese, fossero capaci di osservare gli uomini e valutare la loro forza e le loro debolezze prima di dire "Sì."
Il suo compito era ospitare il raduno matrimoniale che metteva cinque uomini e donne insieme sotto lo stesso tetto, con l'obiettivo di preparare dei sottili test perchè gli uomini mostrassero la loro vera natura. Le donne erano di Blackfell, e gli uomini erano presi dal passato. Gli uomini selezionati erano prelevati con il loro consenso, specialmente quando scoprivano perchè erano stati selezionati: non solo erano superiori a livello genetico, ma la ricerca d'archivio indicava che erano destinati
a morire entro 24 ore se fossero rimasti nel loro tempo. La morte poteva avvenire in seguito a incidente, violenza, o malattia, ma sarebbero comunque morti se avessero rifiutato di andare a Blackfell. Così tutti affrontavano il viaggio verso Blackfell, e rapidamente si preparavano a portare a termine il compito per cui erano stati portati a Blackfell: produrre bambini.
Si sforzò di stamparsi sul viso qualcosa che assomigliava a un sorriso, e saltò giù dal carretto nel momento in cui si fermò davanti all'entrata principale. Immediatamente la governante, una donna muscolosa di nome Maitland, si affrettò al suo fianco gesticolando verso due cameriere perchè prendessero il suo bagaglio dal retro del carretto.
"Buona sera, vostra eccellenza," disse Maitland con un lieve inchino.
"Avete fatto buon viaggio, spero?"
Hailey sospirò e porse la sua sacca alla governante. "Sì, Maitland, ho fatto buon viaggio. A che punto siete con i preparativi?"
"Abbiamo quasi finito." Maitland, con i suoi capelli grigi strettamente intrecciati e vestita nella stessa livrea nera dei servitori del Palazzo Imperiale, fece cenno a Hailey di precederla nella casa. Maitland, come la maggior parte del personale di servizio, non mostrava molta femminilità. Le uniche donne attraenti a Brewerswod erano i membri del raduno matrimoniale. "Radunerò il personale per un incontro pre-raduno appena avrete avuto modo di riposarvi."
"Grazie." Hailey si fermò a guardare la casa, contemplandola in tutti i suoi dettagli per la centesima volta.
Guardò le pareti di pietra grigia che davano un'impressione di stabilità, come se la casa potesse resistere ad ogni assalto; e poi le finestre che offrivano una vista di luce e libertà a coloro che si trovavano all'interno, ma che accecavano chi era fuori con il bagliore della luce del sole riflessa.
Il suo sguardo passò attraverso i cespugli di fiori e di frutti che crescevano in abbondanza attorno alla sua base, come se ci fosse qualcosa nel suolo di Brewerswood che favorisse la loro crescita, e poi fissò i numerosi cervi che si muovevano in distanza attraverso i prati.
Il canto degli uccelli e il rmore dell'acqua creava una melodia piena di pace che contribuiva a rendere Brewerswood un posto speciale, un posto fertile favorito dalla natura.
Hailey sorrise cinicamente. La maggior parte delle persone che vedeva Brewerswood per la prima volta pensava che fosse un posto bellissimo, magico. Hailey, tuttavia, sapeva qual era la verità. L'esperienza le aveva insegnato che non c'era nulla di speciale o naturale a Brewerswood. Come la maggior parte delle cose a Blackfell, Brewerswood era un tributo all'arte, un
dipinto accuratamente orchestrato completo di giardini fioriti curati nel colore, di un’architettura perfettamente disegnata, e di animali che erano stati addestrati ad aggirarsi sul suo suolo lungo certi percorsi, per dare a prati ed alberi un aspetto naturale. Anche agli uccelli che cantavano nei cespugli era stato insegnato a fare così, ed erano legati ai loro rami con corde trasparenti così che potessero cantare senza volare via.
E gli accoppiamenti che lei, come Organizzatrice di Matrimoni, combinava dentro quelle pareti erano altrettanto artificiali.
Niente era cambiato. Continuava a sperare che un giorno, sarebbe cambiato.
Riportò l'attenzione a Maitland. "E' già arrivata Willow?"
Le sopracciglia di Maitland si abbassarono. "No, vostra eccellenza."
Sospirando, Hailey salì i gradini che portavano all'atrio.
Willow. La sua assistente era del tutto irresponsabile. E incredibilmente brillante. Willow poteva anche non prendere la vita molto seriamente, ma Hailey non poteva negare il fatto che avesse la misteriosa abilità di capire chi era il partner giusto per qualcuno. Hailey faceva affidamento su Willow più di chiunque altro a Brewerswood. Prima o poi, Willow sarebbe diventata la prossima Organizzatrice di Matrimoni.
"Willow sa che il raduno matrimoniale sta per iniziare?"
chiese a Maitland, che l'aveva seguita all'interno.
"Sì, vostra eccellenza."
"Per quando possiamo aspettarla, quindi?"
"Sono sicura che arriverà entro breve."
"Informatemi quando arriva." disse Hailey. "Il recupero avrà luogo questo pomeriggio, e gli uomini dovrebbero essere qui, a Brewerswood, all'inizio della prossima settimana. Le signore selezionate per questo quarto raduno matrimoniale si uniranno a noi entro un giorno o due."
"E gli uomini?" chiese Maitland, la sua voce fredda e professionale.
"Che tipo di uomini dovremo intrattenere questa volta, vostra Eccellenza?"
"Abbiamo rappresentanti di quattro differenti periodi temporali in questo recupero." Hailey fece una pausa per pensare alle istruzioni ricevute dalla Galleria. "Un uomo arriva dal Medioevo, due dal diciannovesimo secolo, uno dal ventesimo secolo e l'ultimo viveva nel ventunesimo secolo." Si sfilò i guanti da viaggio e li appoggiò su un tavolino nell'atrio.
Immediatamente una cameriera, vestita in modo simile a Maitland, recuperò i guanti. La stessa cameriera prese anche il mantello che Hailey si tolse, mentre Maitland porgeva a Hailey un calice d'ambra.
"Un miscuglio interessante," commentò Maitland.
"Speriamo che sia così." Col calice in mano, Hailey camminò verso la biblioteca con Maitland al seguito.
In realtà, era davvero stanca di tutto questo. Le donne diventavano odiose in modo infernale, lanciavano subdoli attacchi l'una contro l'altra nello sforzo di attrarre e di tenersi l'uomo prescelto. Gli uomini complottavano e mettevano in opera gretti raggiri per conquistare la donna più ricca e potente della casa. Era diventato tutto così irritante, così scontato.
Infatti, a questo punto, aveva assistito praticamente a ogni tipo di strategia maschile: il prode cavaliere cui piace salvare le donne, il burlone che conquista la donna facendola ridere, l'uomo di sofisticata cortesia, lo spensierato mascalzone, l'eroe, il povero ragazzo che ha bisogno di essere salvato e curato da una donna... e la lista continuava.
"Riguardo al tipo di uomini che ci troveremo a intrattenere,"
mormorò Hailey, "Ho guardato nelle biografie degli uomini. Sono felice di dirvi che non avremo elementi criminali di cui preoccuparci. Sembrano possedere tutti una discreta intelligenza. Dovremo controllarli con attenzione."
Stringendo le labbra, Maitland annuì. Era una veterana dei raduni matrimoniali e aveva rimesso al suo posto parecchi uomini che avevano oltrepassato i limiti. "Dobbiamo chiedere al Matriarcato delle cameriere in più?"
Occasionalmente, se un raduno si faceva troppo turbolento o minacciava di diventare tale, chiedevano al Matriarcato dei rinforzi, per ricordare agli uomini di comportarsi bene. Questa volta, tuttavia, Hailey non pensava che avrebbero avuto bisogno di rinforzi. Per trattare con uomini intelligenti, non c'era bisogno di muscoli quanto piuttosto di astuzia. E lei e Willow erano una squadra formidabile.
Si lasciò cadere in una sedia imbottita con il suo bicchiere di brandy in mano, e appoggiò i piedi sullo sgabello. Maitland recuperò una scatola di sigari dal camino e glielo offrì. Hailey selezionò un lungo sigaro profumato e permise a Maitland di accenderglielo, mentre un'altra cameriera accendeva il fuoco nel camino.
"Grazie, Maitland." disse Hailey, mentre gli effetti del brandy, del fuoco, del sigaro e della sedia confortevole inziarono a diffondersi nel suo corpo e a calmarla.
"Naturalmente, vostra Eccellenza. E' un piacere provvedere al vostro benessere. Prego, ditemi se posso fare altro per voi."
"Datemi un'ora, e poi radunate il personale dell'assemblea nell'atrio. Darò loro complete istruzioni. A proposito, avete per caso portato il registro del recupero?"
"Ce l'ho proprio qui," rispose Maitland, e appoggiò il tomo rilegato in pelle sulla tavola, accanto alla sedia di Hailey.
"Per favore, chiamatemi se avete bisogno di qualcosa."
Hailey annuì e Maitland si ritirò in silenzio, lasciandola al suo brandy, al suo sigaro e al registro del recupero che conteneva la lista degli uomini che sarebbero presto stati ospitati a Brewerswood e che avrebbero gareggiato per ottenere il miglior accoppiamento. Posò il brandy e prese il registro, aprendolo all'ultima pagina di annotazioni che aveva scritto... idee per le attività del raduno che avrebbero rivelato al meglio il vero carattere degli uomini. Le attività stesse erano basate sui gusti dei partecipanti, sulle loro speranze, forze e debolezze. La lista delle attività sarebbe stata perfezionata una volta che le donne fossero arrivate e lei e Willow le avessero intervistate una a una.
Senza farlo apposta, Hailey pensò a sua sorella Rachel.
Anche Rachel aveva desiderato un marito. Ne aveva voluto uno così intensamente che per anni non aveva parlato d'altro.
Ma non aveva fatto nulla per meritarne uno. Come il resto della famiglia di Haley, non era ricca, e non aveva dimostrato particolari abilità a scuola, non aveva compiuto niente di notevole. Solo Hailey, tra tutte le sue sorelle, aveva brillato a scuola fin dalla tenera età, e con molta fortuna era riuscita ad assicurarsi il posto di Organizzatrice di Matrimoni. Così, Hailey avrebbe potuto un giorno avere il privilegio di trovare un marito.
Così funzionavano le cose a Blackfell. Le donne più potenti, intelligenti e ricche ottenevano dei mariti. Le altre restavano senza, punto e basta. Ed era stato il pensiero di rimanere senza amore e senza bambini per tutta la vita che aveva ucciso Rachel. Poteva aver messo fine alla propria vita di mano sua, ma Hailey incolpava della sua morte il sistema che privilegiava alcune donne su altre, e faceva di mariti e famiglie una forma di ricompensa per un buon lavoro o per la ricchezza.
Hailey sentì la gola stringersi. Il vecchio, famigliare senso di colpa la invase. Lei era stata favorita dalla sorte, mentre Rachel era stata messa da parte. Periodicamente lei organizzava matrimoni per altre donne e avrebbe avuto un giorno la possibilità di sposarsi lei stessa, mentre Rachel aveva dovuto affrontare una vita senza l'amore di una famiglia e aveva deciso che non valeva la pena di viverla.
Rachel era morta. Lei era viva e stava bene.
Hailey inspirò a fondo. Non poteva cambiare il passato. Non poteva cambiare il fatto di non essere riuscita a riconoscere la profondità del dolore di sua sorella, e di non aver fatto nulla per aiutarla.
Avrebbe semplicemente dovuto imparare a convivere con esso.
Il registro del recupero era pesante nelle sue mani, la pelle della rilegatura calda e fragrante. Battendo le palpebre per ricacciare indietro l'umidore nei suoi occhi, si concentrò sul registro e passò un po' di tempo a sfogliarne le pagine. Doveva tenere occupata la mente con qualcosa di mondano e famigliare, o avrebbe speso l'intero giorno paralizzata, pensando a Rachel piena di rimorso. Dopo un po' il dolore iniziò a dissolversi. Sorseggiò dal calice d’ambra e prese alcune boccate dal sigaro, tornò ad esaminare le biografie e gli schizzi degli uomini che avrebbero portato a Blackfell.
Il primo uomo, Rocester LeRue, era un insegnante del Medioevo. Aveva un luccichio negli occhi che suggeriva la presenza di umorismo da qualche parte dentro di lui, nonostante la sua capigliatura poco attraente, la barba e i lineamenti severi. Hailey lo inquadrò come il tipo del prode cavaliere.
Il secondo uomo, quello dal ventunesimo secolo, aveva capelli spettinati e un anello d'argento infilato sulla sopracciglia. A quanto pareva si era diplomato in un prestigioso centro educativo chiamato Julliard ed aspirava a intrattenere la gente. Hailey decise, giudicando dal suo aspetto, che il secondo uomo avrebbe scelto la strategia del mascalzone spensierato.
E il terzo, un uomo dai capelli scuri con naso diritto e mento forte, era un duca Inglese del diciannovesimo secolo --- un uomo chiaramente abiutato ad averla vinta e ad essere ubbidito dagli altri. James Northbourne, Duca di Brattenborough, diceva la biografia. Hailey lo guardò con più attenzione. Era bello, eppure aveva l’aria pericolosa di un predatore... e avrebbe sicuramente rappresentato una sfida per lei. Ma avrebbe fatto nulla per sorprenderla?
Probabilmente no.
Il suo sguardo si soffermò sul duca. C'era qualcosa in lui, un indefinito senso di stile personale, di carisma che attirava
l'attenzione anche attraverso lo schizzo. Sarebbe stato il tipo cortese e sofisticato, pensò. Ed era pronta a scommettere che avrebbe finito per ottenere la donna più ricca e influente del raduno in moglie.
Si fece note mentale di suggerire una scommessa a Willow, che il duca Inglese avrebbe fatto il miglior matrimonio.
Il suo umore iniziò davvero a migliorare per la prima volta. Mentre le sue labbra si incurvavano in un mezzo sorriso per aver
dedotto così tanto da un semplice schizzo, continuò a rivedere le biografie dei suoi futuri ospiti e il programma delle attività che avrebbero mostrato la vera natura di ciascun uomo, permettendo alle donne di Blackfell di fare il miglior matrimonio possibile.
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