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RECENSIONE IL BACIO DI MEZZANOTTE (Kiss of Midnight) di Lara Adrian
Edito in Italia da: Zorro Editore, gennaio 2010
Ambientazione: contemporanea, Stati Uniti
Livello di sensualità: hot (bollente)
Voto/rating: 7+/10
Collegamenti ad altri libri: è’ il primo romanzo della serie “Midnight Breed”, così composta:
1.IL BACIO DI MEZZANOTTE (A Kiss of Midnight)
2. Kiss of Crimson (inedito in Italia)
3. Midnight Awakening (inedito in Italia)
4. Midnight Rising (inedito in Italia)
5. Veil of Midnight (inedito in Italia)
6. Ashes of Midnight (inedito in Italia)
7. Shades of Midnight (inedito in Italia)
8. Taken by Midnight (in uscita nel 2010)
Gabrielle è una giovane fotografa di successo. Le sue immagini ritraggono sempre luoghi apparentemente desolati, di cui però, lei, intravede la segreta bellezza. Luoghi sempre deserti, in cui nessuna figura umana è mai presente. Fotografie che sono lo specchio della sua stessa vita, passata da una casa famiglia all’altra fino a una tardiva, quanto distaccata, adozione. Ora ha una piccolissima cerchia di amici fidati, ma in fondo rimane un’osservatrice, più che una protagonista, dell’esistenza; chiusa a riccio nei confronti di un mondo con cui non vuole e non sa comunicare. Tutto cambia quando una sera, in un vicolo dietro una discoteca, assiste ad un efferato omicidio. Peggio ancora, ad un barbarico pasto cannibale, perché, immediatamente, Gabrielle si accorge che quegli individui dai lunghi canini, si stanno nutrendo di un corpo massacrato e squarciato. Sconvolta fugge, ma non prima di essere stata vista dagli aggressori a cui, pur terrorizzata, ha scattato delle foto col cellulare. Non sa che quei mostri, vampiri che chiamano sé stessi Ribelli perché schiavi della Brama di Sangue, non sopravivranno per molto: Lucan, uno dei guerrieri più antichi, li ucciderà tutti tranne uno, che riuscirà a fuggire. Lucan è devoto da secoli alla sua missione, ovvero ripulire il mondo dai Ribelli, che con le loro stragi compromettono la pacifica, anche se segreta, convivenza dei vampiri cogli umani. Assieme ai compagni della Stirpe si batte implacabilmente contro quello che per lui è il Male. Però, in quel vicolo, mentre distrugge i suoi nemici, Lucan è turbato dalla scia del profumo della pelle di Gabrielle, da cui si sente potentemente attratto. La avvicina spacciandosi per poliziotto, raccontandosi di farlo solo nell’interesse della Stirpe e per cancellare dalla sua mente i ricordi di ciò che ha visto. La passione che li travolgerà inaspettata e non desiderata, metterà in pericolo le loro vite e obbligherà entrambi a lasciare la loro splendida solitudine per mettersi in gioco, aprendosi al loro terrore più grande: i sentimenti.
Come molte, ho iniziato la lettura di questo libro notando le moltissime somiglianze con la Ward e la Showalter, che in effetti sono presenti, soprattutto nella prima parte. Ma poi, va detto, la trama prende ben presto una direzione diversa ed anche originale. Bisogna anche sottolineare che né la Ward né lo Showalter hanno inventato niente di nuovo, per cui è giusto leggere questo romanzo senza pregiudizi e riconoscere alla Adrian una sua indipendenza narrativa. Tanto per cominciare, finalmente sono tornati dei veri vampiri e non delle versioni edulcorate: assassini assetati di carne e sangue, la cui fame di nutrimento e di sesso vanno di pari passo. Inoltre sono dei vampiri elegantissimi, invece di quella masnada di immortali vestiti volgarmente di pelle e simili, con cattivo gusto tipicamente americano, già per questo l’autrice meriterebbe un premio.
Lucan e i buoni non sono degli angioletti e gli basterebbe poco per varcare il sottilissimo confine che li separa dai cattivi e per questo sono più interessanti. Lucan poi è un bell’esempio di eroe Alpha, duro, coraggioso, con pochi dubbi e molte certezze, come la delicata e sensibile Gabrielle è la perfetta eroina da salvare, forte e debole allo stesso tempo. Peccato che la Adrian non approfondisca più di tanto la sua infanzia di bambina difficile e disturbata, né i secoli di lotta sostenuti da Lucan, i loro ritratti ne avrebbero giovato e li avrebbero resi ancor più interessati. Anche così formano una bella coppia, il cui amore, al di là della reciproca fortissima attrazione, si sviluppa velocemente, ma non da un momento all’altro grazie al cielo. La Adrian descrive bene il loro essere divenuti delle monadi, quasi impermeabili ad un affetto profondo, che poi invece scoprono di non poter vivere l’uno senza l’altra. Però, a dispetto dell’indubbia bravura a livello stilistico, che è buono senza essere eccezionale, forse un poco scontato, e di tenuta degli intrecci della trama, (difatti oso dire che in alcuni passaggi la Adrian scrive meglio della Ward), manca qualcosa. Il libro si legge molto bene e tiene ben desti attenzione e interesse, però non appassiona. La Ward, al di là delle critiche che a volte le si possono rivolgere per una certa superficialità nei dettagli, ti afferra allo stomaco e non ti molla più. In particolare riesce meravigliosamente a coinvolgerti nelle vicende dei suoi personaggi, e a farti vivere le loro travagliate storie d’amore. Qui questo non accade, si rimane sempre un poco distaccati come Lucan e Gabrielle, che in fondo non vogliono mescolarsi col mondo. Mi riservo di leggere gli altri volumi, perché comunque mi è molto piaciuto l’universo creato dalla Adrian, ma questo primo romanzo non mi ha entusiasmata. Gradevole ma senza picchi, comunque ha del potenziale.
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