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RECENSIONE SEMPLICEMENTE PERFETTO (Simply Perfect) di Mary Balogh

Prima edizione: 2008 by Dell

Edito in Italia da: Mondadori, I Romanzi Emozioni no.7, agosto 2009

Ambientazione: regency

Grado si sensualità: warm (caldo)

Voto/rating: 9/10

Collegamenti ad altri libri: ultimo romanzo del  “Quartetto Simply” (Simply Quartet), ovvero della serie dedicata alle insegnanti della Scuola per Signorine di Miss Martin a Bath. La serie è così composta:

1. RISVEGLIO DI PASSIONI (Simply Unforgettable) – protagonisti Frances Allard e Lucius Marshall, visconte Sinclair - potete leggerne la recensione qui http://romancebooks.splinder.com/post/15862271  

2. SEMPLICEMENTE AMORE (Simply Love) - protagonisti Anne Jewell e Sydnam Butler - potete leggerne la recensione qui http://romancebooks.splinder.com/post/13734848  

3. SEMPLICEMENTE MAGICO (Simply Magic) - protagonisti Susanna Osbourne e Peter Edgeworth, Visconte di Whitleaf – potete leggere le nostre note sul romanzo qui http://romancebooks.splinder.com/post/17802298  e la nostra recensione qui http://romancebooks.splinder.com/post/19753937  

4. SEMPLICEMENTE PERFETTO (Simply Perfect) - protagonisti Claudia Martin e Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough

 

Joseph Fawcitt, marchese di Attinsborough: bello, nobile, elegante, affascinante, gentile, generoso, seducente, scapolo, futuro duca.

Claudia Martin preside ed insegnante: aspetto mediocre, dura, severa, seria, responsabile, generosa, gentile, coraggiosa, orgogliosa caparbia, zitella trentacinquenne che odia gli aristocratici.

Nulla può esserci di più distante di questi due personaggi.

Lei è una donna abituata alle avversità, che con forza e tenacia si è costruita una carriera ed una vita, fieramente indipendenti e le ha dedicate ad aiutare altre ragazze in difficoltà come lo era stata lei un tempo. Claudia non si concede debolezze e pensa che il matrimonio sia un pessimo destino per buona parte del genere femminile

Lui è uno splendido aristocratico, un perfetto gentiluomo, nato con tutti i privilegi,  apparentemente a suo agio  nella sua condizione, che ha trascorso una tranquilla esistenza a fare ciò che tutti si aspettavano da lui, né di più né di meno. O quasi. Perché Joseph custodisce un segreto dolce-amaro, un segreto per cui  la prospettiva dell’imminente matrimonio, combinato per lui da suo padre, diviene fonte di preoccupazione oltre che non particolarmente appetibile. Ma non si sottrarrà a quelli che considera essere i suoi doveri principali, ovvero sposarsi e generare almeno un erede legittimo. Farà ciò che è giusto, come sempre del resto.

Anche Claudia ha fatto del dovere quasi una religione, ne è sacerdotessa e cultrice al tempo stesso, lo impone agli altri ed a sé stessa per prima, con ben poche deroghe,  conducendo ogni giorno una vita accuratamente programmata, piuttosto monotona e molto prevedibile.

Un banale viaggio lì farà incontrare, scontrare, separare ed infine avvicinare quando Joseph si confesserà con Claudia per chiedere il suo aiuto per una questione talmente importante da sconvolgere i loro destini, benché entrambi si oppongano con violenza ad ogni cambiamento dello statu quo. Per paura, per abitudine, per timore di sfidare le convenzioni, per comodità, per aver perso la capacità di sognare.  Perché a volte la rassegnazione è ben più facile, così come autopunirsi diviene una consuetudine rassicurante. Ma a volte i germogli più belli riescono a sbocciare in un territorio ostile, così come l’amore arriva dove non lo si cerca e quando non lo si aspetta, se solo si ha il coraggio di guardarlo a viso aperto e di accettarlo. E Claudia e Joseph non si sottrarranno alla sfida.

Che due personaggi simili potessero innamorarsi era per me un’ipotesi inverosimile ma Mary Balogh non solo è riuscita in un compito difficilissimo ed improbabile, ma lo ha fatto regalandoci un libro meraviglioso, commovente, vibrante e toccante. Un romanzo dove si sente letteralmente il silenzio,  un silenzio pregno di significati, dove gli sguardi ci parlano,  dove la bellezza ci circonda, dove ogni rivolgimento dell’animo dei personaggi ci attraversa il corpo come fossimo loro, dove è impossibile staccarsi dalla trama e dai suoi protagonisti. Un trama semplice, come nello stile dell’autrice, in cui gli accadimenti sono soprattutto interiori e proprio per questo ben più d’effetto che mille colpi di scena. Una storia che va dritta al cuore ed al centro dell’anima, con brani di straordinaria profondità e saggezza, tra i più belli  e veri che la  Balogh abbia mai scritto e che rientrano a pieno titolo nella letteratura di serie A.

Claudia e Joseph ci appaiono come persone reali, soffriamo con loro, gioiamo con loro, li accompagniamo nella scoperta di loro stessi, dei loro più intimi e inconfessati segreti, del loro desiderio di felicità e della loro sopita ma intensa passione che aspetta sono il giusto detonatore per poter esplodere. Claudia per necessità ed a causa di un grande dolore, ha rinunciato ad essere una donna, per annullarsi nel suo ruolo di insegnante, illudendosi di essere appagata per poter sopravvivere. Joseph non si è mai ribellato alle regole scritte e non del proprio ceto sociale, rinunciando alle emozioni profonde ma anche ad una esistenza degna di questo nome, avviandosi ad appassire come una pianta mal curata. Entrambi, in realtà, desiderano una carezza, un bacio, un po’ di calore, che li faccia sentire desiderati, amati, che li faccia sentire veramente e pienamente vivi. Nella mente, nello spirito e nel corpo. Che li ammanti di luce, che li avvolga come un bozzolo protettivo, che li infiammi. Spesso ciò che bramiamo più famelicamente, è in realtà ciò che ci spaventa di più, e la nostra coppia proprio questo si troverà ad affrontare e sconfiggere: le loro paure, per aver il diritto di volare ed afferrare la contentezza, la soddisfazione, la realizzazione.

Mary Balogh, come da par suo, crea scenari di rara magia, di estrema atmosfera e di totale verità, non vi sono scene sconvolgenti o particolarmente erotiche, eppure leggere di Claudia e Joseph, seduti l’uno a fianco dell’altra, silenti eppure vicinissimi interiormente, è leggere una delle più belle, ben riuscite e penetranti scene d’amore mai scritte in un romance. Questo è l’amore, quello dei piccoli ma importantissimi gesti comuni, quotidiani, ma ricolmi di significati quando compiuti da chi ci ama e che amiamo, un amore non impossibile, pieno di imperfezioni, non facile, ma per cui impegnarci, lottare e patire se necessario.

Un romanzo da consigliare anche a chi non ama questa autrice, che oltre ad intrattenere nutre lo spirito e ci riconcilia con noi stessi.

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