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RECENSIONE LA BELLEZZA DELLA NOTTE (Beauty Like the Night) di Liz Carlyle

 

Prima edizione: 2000 by Sonnet Books

 

Edito in Italia da: Mondadori, I ROMANZI no. 850, febbraio 2009

 

Ambientazione: Regency

 

Grado di sensualità: hot (bollente)

 

Voto/Rating: 6+/10

 

Collegamenti ad altri romanzi: No True Gentleman - protagonisti Catherine Rutledge, sorella di Cam, e Max de Rohan
The Devil You Know- protagonisti Randolph "Bentley" Rutledge, fratello di Cam, e Frederica "Freddie" d’Avillez

 

 

Camden Ruthledge è un uomo amareggiato, infelice e totalmente insoddisfatto. Figlio di un debosciato con le mani bucate, non ha mai potuto essere giovane e spensierato, ma fin da ragazzo si è dovuto assumere responsabilità  più grandi di lui. Una vita di sacrifici, serietà ed enorme fatica, sia fisica che psicologica, per lavare il nome della famiglia dagli scandali paterni e risollevarne le sorti. A trent'anni compiuti si ritrova finalmente ad ereditare il titolo, con la proprietà restaurata, un disastroso matrimonio contratto per dovere e necessità, terminato drammaticamente con la morte in circostanze mai chiarite della moglie, un fratello scapestrato troppo simile al padre ed una figlia diventata improvvisamente muta alla scomparsa della madre. Tutto è stato tentato per ridarle la parola, ma nulla ha avuto successo, o per meglio dire nessuno. Finché non giunge a soccorrerlo l'ultima governante, una giovane di origine francese, che è specializzata nell'assistenza a bambini con problemi, Helene de Severs. Ed in un attimo la sua vita cambia, totalmente. Difatti la bella e severa Helene, altri non è che il suo amore di gioventù, la sua unica passione persa per motivi che ora si rivelano non essere altro che odiose menzogne dei genitori, che volevano tenerli separati.

Helene, cresciuta con una madre immatura, fragile e sconsiderata, che passava da un uomo all'altro, si è ricostruita una vita come istitutrice, guadagnandosi una fama di irreprensibilità ed un grande rispetto nell'ambito della sua professione. Ritrovare Camden è per lei uno sconvolgimento assoluto, che non è sicura di voler subire. Anni ed anni trascorsi prima a dimenticarlo, poi a reprimere qualsiasi desiderio, sembrano annullarsi  di fronte alla sua semplice presenza fisica, i ricordi sepolti a forza che riemergono prepotentemente, i sentimenti che credeva estirpati rifioriscono rigogliosi.

Dopo così tanto tempo e dopo così tanti  cambiamenti nelle vite di ciascuno, è possibile trovare la felicità, anche contro i benpensanti e le regole che stabiliscono una rigida separazione delle classi sociali?

Confesso che questo romanzo mi ha lasciata alquanto perplessa. E’molto scorrevole, benché lo stile dell’autrice non sia particolarmente raffinato od elegante ed usi molte espressioni assolutamente anacronistiche, cattura immediatamente l’interesse  e suscita il desiderio di girare velocemente le pagine per sapere cosa succede dopo. I personaggi principali sono ben tratteggiati, la trama anche se non originale è ben sviluppata, ci sono i giusti colpi di scena che portano con naturalezza alla parte finale. Eppure manca di qualcosa per me essenziale anche in una lettura leggera: la profondità. Tutto rimane in superficie, senza scuotere, senza colpire. Probabilmente per molte questo sarebbe un romance perfetto: una lettura piacevole, ma non troppo coinvolgente, che ti fa passare qualche ora gradevolmente, senza far riflettere troppo. Pur riconoscendo l’abilità e l’onestà dell’autrice nel confezionare un buon prodotto commerciale, francamente superiore a quello di molte autrici ben più famose, sono delusa di non averci trovato di più, anche perché le premesse erano ben altre. Il mutismo della piccola Ariane era uno spunto interessantissimo da sviluppare, infatti le pagine che la riguardano sono a mio avviso le più riuscite del libro, così come sarebbe stato interessante conoscere le motivazioni che hanno spinto Helene a dedicarsi ai bambini disagiati, od ancora quelle che hanno costretto Camden ad essere così rigido e chiuso in sé stesso. Invece ci sono solo dei brevi cenni e null’altro, come se al posto di un passato, i nostri eroi avessero un bignami dell’anima. In questa maniera anche i presunti studi in campo psicologico di Helene, non sono altro che una leggera patina e non una vera e propria cornice, tra l’altro con plurimi e palesi errori grossolani, visto che la Carlyle parla di psicoterapia agli inizi dell’ottocento!

La coppia protagonista è simpatica, ma non mi ha conquistata e Camden non mi fatto sognare, però leggerò certamente il secondo volume se verrà tradotto. Comunque valido anche se molto lontano dall’essere ottimo.

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