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RECENSIONE BLOOD TIES LA SERIE

Serie televisiva canadese, ispirata ai romanzi di Tanya Huff (pubblicati in Italia dalla Delos Edizioni), Blood Ties narra le avventure di Vicky Nelson, poliziotta dal grande fiuto costretta alle dimissioni a causa di una malattia degenerativa agli occhi. Diventata un'investigatrice privata, nel corso delle indagini su una serie di misteriosi omicidi rituali, Vicky fa la conoscenza di Henry Fitzroy, giovane ed affascinante disegnatore di fumetti, in realtà vampiro centenario e figlio illegitimo di Enrico VIII d'Inghilterra.
I due stringono un sodalizio "professionale" che spalanca le porte a Vicky di  un mondo tenebroso, popolato da figure demoniache e mitologiche.
Dal crepuscolo all'alba, le strade di una Toronto cupa e metropolitana fanno da scenario ai casi di Vicky Nelson, che sarà costretta a fronteggiare oscure forze soprannaturali, per la salvezza di vite innocenti ed, il più delle volte, anche della propria.
Alleati di Vicky nelle sue indagini sono Coreen, bella ed allegra studentessa con una passione per l'occulto ed il look gothic, ed il detective Mike Cellucci, ex collega ed ex fiamma di Vicky, che diverrà il terzo vertice di un triangolo sentimentale insieme alla protagonista ed al bel vampiro di sangue reale.

Composta da due stagioni, rispettivamente di 12 e 10 episodi, nonostante la presenza di un nutrito gruppo di fans, Blood Ties non è stata mai rinnovata per una terza serie, restando senza un epilogo risolutivo o soddisfacente.
Peccato una fine così ingloriosa per un prodotto televisivo realizzato con serio mestiere e dalle atmosfere notturne e suggestive.
Grande difetto di questa serie è l'assenza di una narrazione orizzontale appassionante, invece della sequenza di episodi per lo più autoconclusivi che, sebbene godibili, non permettono la crescita e lo sviluppo di una storia di più ampio respiro (e che è quanto spesso segna la differenza tra una serie televisiva qualsiasi ed un vero cult). Anche i personaggi finiscono col risentire di questa assenza di continuità e la loro caratterizzazione raramente riesce ad emergere al pieno del loro ottimo potenziale.
Ma in un scenario ormai saturo come quello vampiresco, va riconosciuto a Blood Ties (ed a Tanya Huff) il grande merito di rielaborare con originalità il mito dei vampiri senza mai tradirne le caratteristiche originali. Il vampiro di Blood Ties si contraddistingue, infatti, per la peculiarità di essere un predatore solitario.
Il dono di sangue non è più un mezzo per vivere romanticamente in eterno insieme alla persona amata, perché per un vampiro è impossibile tollerare la presenza di un suo simile (chiunque egli o ella sia) nel proprio territorio. Per i vampiri della Huff non esistono congreghe né compagni per la vita, ma un'esistenza solitaria e discreta, fatta di pochi contatti fidati ed il più possibile umana nella sua routine.
Henry Fitzroy (interpretato dal giovane ed attraente Kyle Schmid) è un vampiro che mi è molto piaciuto proprio per la sua dimensione umana: seduttore raffinato ed impenitente, incuriosito viaggiatore delle epoche umane, ma anche pressato dalle scadenze di un lavoro da mortale.
Vicky è una figura femminile molto forte ed indipendente, ma che sicuramente risente in originalità nel paragone con altre eroine analoghe (l'umana che investiga in un mondo soprannaturale, divisa tra l'attrazione per un sensuale nosferatu e l'amore per un onesto e bel mortale, è ormai diventata un cliché ricorrente).
Molto belli i legami secondari che si instaurano trai personaggi: l'amicizia tra Vicky e Coreen, la cotta da fan di quest'ultima per Henry ed il rapporto di sincero, sebbene riluttante, rispetto che lentamente si forma tra Cellucci e Fitzroy.
Sicuramente una visione consigliata a tutte le amanti del genere, ma anche a chi desideri sperimentare un mondo urban fantasy spolverato di una piacevole autoironia.

Curiosità: Henry Fitzroy è una figura storica realmente esistita. Figlio illegittimo di Enrico VIII e della dama di corte Elizabeth Blunt, fu insignito dei titoli di Duca di Richmond e Conte di Somerset. Morì a soli diciassette anni colpito da una malattia misteriosa.
Tanya Huff non è stata l'unica autrice ad aver immaginato un destino fantastico per questo personaggio. Le scrittrici fantasy Lackey Mercedes e Gellis Roberta, nella loro opera "This scepter's isle", raccontano che sia stato rapito dagli elfi e condotto alla loro magica corte.

 

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