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ANNE STUART E LA FAMIGLIA ROHAN: "DO WHAT THOU WILT" (FAI CIO' CHE VUOI).

Il motto "do what thou wilt"  affonda le sue radici in un episodio dell'avventura epica di Francois Rabelais "Gargantua e Pantagruel", nel quale  Gargantua fonda l'Abbazia di Theleme dove uomini e donne vivono in perfetta armonia al grido appunto di " fai ciò che vuoi", in aperto contrasto con le restrizioni sociali imposte. Partendo da qui  Aleister Crowley- poeta, scrittore, scalatore e magista- nei primi decenni del '900 getterà le fondamenta per lo sviluppo della filosofia religiosa conosciuta come Thelema (parola greca che significa volontà, intenzione). Ma queste sono anche le parole  ripetutamente gridate e bisbigliate all’interno dell'Heavenly Host, il club -  frutto della fantasia di Anne Stuart-  dove l’unica regola nel perseguimento del piacere è non avere regole. Non abbiate paura ad addentrarvi all’interno, ma non fidatevi di monaci e suore che incrocerete lungo il percorso, perché non sono quello che sembrano. Ma lo sapevate che la Stuart ha sempre nutrito fra l'altro un debole per le suore? a suo dire perché lei non è cattolica. In età adolescenziale si è cucita una tonaca da suora con le tende di un’amica ( reminiscenze di Rossella o’Hara) e così abbigliata si recava ai concerti rock. Ha un tatuaggio a forma di farfalla sulla spalla che si è fatta fare all’età di ventuno anni ad Amityville nel Long Island nello stesso week-end in cui aveva ipotizzato di andare a Woodstock, rinunciando poi quasi subito al pensiero della fiumana di gente che sarebbe  accorsa all’evento. Adora cucire: vestiti ma soprattutto coperte, perché dice che quelle stanno sempre bene addosso, anche se attualmente sta lavorando ad un giacchetto con l’immagine di Gackt .
Anne non ha mai nascosto di essere molto soddisfatta della serie Rohan, soprattutto alla luce della consapevolezza che di solito il genere contemporaneo meglio aderisce alle sue inclinazioni rispetto allo storico. Le lettrici d’oltreoceano spesso concordano sul fatto che la Stuart non è per tutte: l’autrice stessa ha dichiarato che le sue storie sono intense e molto spesso anche estreme. L’ inquietudine che aleggia nei suoi libri può innalzarsi con toni più o meno forti ma è sempre presente e non tutte le lettrici hanno voglia di confrontarsi con lati oscuri e storie romance decisamente fuori dal coro. Ma la Stuart ammette che non riesce a scrivere diversamente e quando ci ha provato, il risultato è stato davvero scarso. I suoi eroi sono protagonisti maschili che possiamo tranquillamente definire dei veri bastardi, personaggi che vanno davvero fino in fondo e non si tirano certo indietro perché si muovono fra le pagine di un romance, scioccando spesso le lettrici, disegnando il confine che separa la Stuart da tutte le altre autrici di romance. Alla domanda: ma questi eroi si redimono ? Anne risponde che è una questione di opinioni, così come rimanda alla sensibilità di ciascuna lettrice la percezione di quanto i suoi personaggi possano essere davvero pericolosi ed amorali, convinta che più siano spietati, più intensamente cederanno alle loro eroine, presentando una redenzione ancora più appagante. Certo è che - precisa ancora l’autrice- le lettrici dovranno essere in grado prima di tutto di saper gestire un dark-hero. E voi, pensate di esserne capaci?
Anne si è domandata fin dove avrebbe potuto spingere un aristocratico, ricco, di bell’aspetto e abilissimo fra le lenzuola a diventare un vero bad boy. Ed è qui che nasce la saga dei Rohan. La trilogia racconta di tre generazioni della famiglia Rohan: Francis , suo figlio Adrian e la figlia di quest’ultimo, Miranda, ed è preceduta dal prequel The Wicked House of Rohan scaricabile gratuitamente  on line.

Nota di elnora: Questa è anche la storia della genesi dell' Heavenly Host. Troverete i particolari ( la fonte a cui si è ispirata l’autrice e le modalità per scaricare il racconto direttamente dal sito della Harlequin) nel  post relativo all’uscita dei libri: http://romancebooks.splinder.com/post/22995803
Ambientato in una decadente Venezia del 1740, questo racconto è l’antipasto giusto per tutte coloro che intendono successivamente gustare la serie. La nostra eroina Kathleen Strong è in grosse difficoltà economiche, ma non aspettatevi che l’annoiato e indolente Alistair Rohan intenda soccorrerla nelle vesti di cavaliere senza macchia e senza paura. Alistair, insieme a un gruppo di nobili dissoluti, viziosi e altrettanto annoiati, ha in serbo un programma a cui può partecipare solo una donna disperata come Kathleen. Alistair però la desidera intensamente e pur di averla fremente nel suo letto è disposto a tutto, tranne che ad aspettare che il destino della donna si compia. Kathleen dovrà quindi capire dove si annidi il pericolo maggiore, se negli intenti di quegli scellerati di cui fa parte anche Alistair, oppure nell’intimità del suo abbraccio. Un racconto davvero brevissimo ma che vi darà l’idea di cosa vi aspetta nei libri successivi: erotismo soffuso, atmosfera e protagonisti di grande fascino.
 

Francis Rohan è capace di uccidere a sangue freddo e di ricattare l’eroina pur di averla nel suo letto, ma nonostante le recensioni terrorizzate , la Stuart non è poi convinta che sia così terribile come viene dipinto. Chissà cosa ne pensano le nostre Lener e Poppy77 che hanno recensito il libro? Non resta che continuare a leggere per scoprirlo, ricordandovi che racconteremo a breve anche dei prossimi due libri ma sopratutto per rendervi partecipi di una ben lieta notizia: Stefano Blaco del servizio clienti Harmony ci ha comunicato che l'uscita di Ruthless è prevista in Italia  per Marzo 2011 nella collana GRS Special.
 

RECENSIONE RUTHLESS di Anne Stuart

Editore: Mira books

Anno: 2010

Genere e ambientazione: storico, Parigi 1768

Collegamenti con altri libri: primo libro della serie Rohan così composta:

1- INNOCENZA E SEDUZIONE ( marzo 2011) - Ruthless, protagonisti Francis Rohan e Elinor Harriman

2- Reckless ( 2010) protagonisti Adrian Rohan e Charlotte Spenser

3- Breathless ( 2010) Miranda Rohan e Lucien de Malheur

4- Shameless, previsto nel 2011.

Livello di sensualità: caldo

 

Pochi estranei saranno mai in grado di testimoniare gli oscuri misfatti di Haevenly Host. Ed in questa società segreta, dove aristocratici in esilio dell'era georgiana si radunano per indulgere nei loro desideri carnali, ancor meno sono in grado di rivaleggiare con l'insaziabile appetito del loro provocatorio leader, il misterioso Visconte Rohan. Perseguire il piacere fisico è sia il suo passatempo preferito, sia il suo bisogno più pressante, finché non incontra il fascino di una donna inamovibile. E mentre la sua oscura seduzione atterrisce l'innocente ed impoverita Elinor Harriman, lei si scopre intrigata... e segretamente attratta dall'uomo che si cela dietro il desiderio. La Stuart ha messo recentemente a disposizione sul suo sito l'epilogo di Innocenza e Seduzione ( Ruthless) che potete leggere qui ( solo in inglese). Buona lettura!

RECENSIONE by LENER:

rating: 9/10

Anne Stuart torna al romance storico e aggiunge alla splendida galleria dei suoi bad boys l'indolente e irresistibile Francis Rohan.
In una Parigi settecentesca ancora lontana dagli aliti della Rivoluzione, si sussurra un'oscura leggenda: l'esistenza di un circolo formato da ricchi esponenti dell'aristocrazia dedito ai piaceri più lascivi e perversi. Fondatore e guida di questa depravata associazione è il famigerato Visconte Rohan, un aristocratico inglese in esilio, soprannominato il Re dell'Inferno. L'autrice ce lo presenta per la prima volta seduto sul trono che i suoi accoliti hanno voluto innalzargli, mentre osserva con annoiato cinismo le lussuriose libagioni ospitate nella sua casa. Lo sorprende, tuttavia, qualcosa di inatteso: una donna viene gettata ai suoi piedi. Elinor, protagonista femminile di questo romanzo, è certamente una delle eroine migliori uscite dalla penna della Stuart: coraggiosa e dolente, ostinata e compassionevole, riesce soprattutto a non farsi mettere in ombra dalla soverchiante e carismatica personalità di Francis.
Anche Elinor è una nobildonna inglese decaduta e lontana dalla sua patria, ma se Francis ha ancora potere e ricchezza grazie al titolo e alle proprietà ereditate dal ramo francese della sua famiglia, l'autrice è abilissima nel farci vivere l'indigente povertà di Elinor, senza mai offuscare la sua grande dignità. Francis è intrigato da questa donna che anche nella miseria non vuole tradire i suoi principi, dalla misteriosa sofferenza che conferisce una disincantata maturità alla sua innegabile innocenza, dalla responsabile tenacia con cui protegge la sua dolce e bellissima sorella minore e la madre resa folle dalla sifilide. Nella noia che lo pervade, nel cinismo che lo ha convinto in questo mondo tutto si possa comprare e non esista nulla di autentico valore, Francis vuole scoprire il prezzo di Elinor, svelare i suoi segreti, sciogliere quello strano enigma che lei rappresenza, forse sedurla e poi di certo abbandonarla. Ha così inizio un intenso, straordinario gioco di seduzione sensuale e cerebrale che ci porta a parteggiare per Elinor, facendoci al contempo desiderare di arrenderci a Francis senza riserve. Ruthless è un crescendo di tensione che rende impossibile interrompere la lettura, una guerra di nervi e magnetismo tra i suoi protagonisti, fino a uno apice che si raggiunge poco prima della conclusione. La scena in cui, finalmente, il controllo di Francis va in pezzi, lasciando divampare la sua rabbiosa passionalità e portandolo a reclamare Elinor, è una sequenza travolgente e indimenticabile, quasi gotica nella sua violenta intensità. Ruthless è un romanzo che ho trovato straordinario e coraggioso, per certe scelte narrative che infrangono i consolidati cliché del genere romance e donano degli autentici brividi di peccaminoso piacere e profonda empatia con i suoi personaggi.
Se non attribuisco il voto massimo a questo romanzo è solo per la parte conclusiva che, nonostante mi abbia soddisfatta, ho trovato un po' sottotono rispetto al grande lavoro fatto fino a quel momento.
A due protagonisti davvero indimenticabili si aggiungono dei secondari molto ben definiti e tra tutti certamente si distinguono l'incantevole Lydia, l'affascinante Charles e lo sfuggente Etienne.
Curatissime le atmosfere: la scommessa scandolosa rappresentata dall'Heavenly Host è stata dall'autrice indubbiamente stravinta.
 

RECENSIONE by  POPPY77

rating: 9,5/10

La vita si sa, è dura un po’ per tutti e nessuno lo sa meglio della giovane e dolce Elinor Harriman. La nostra eroina  infatti deve interessarsi proprio di tutto per continuare a condurre un’esistenza quanto meno dignitosa dopo che la madre, una donna dal passato dissoluto, ha sperperato i beni di famiglia riducendoli sul lastrico. Ma non basta. Elinor protegge anche la graziosa sorella diciassettenne dalla lussuria di uomini senza scrupoli cercando di non farle mancare nulla, accudisce la madre malata di sifilide che ormai sragiona, si preoccupa dei due anziani servitori che, nonostante non possano essere più pagati, continuano a stare vicino alle tre donne. Pensa a tutti Elinor. A tutti, fuorché a se stessa. Non pensa a quello che le manca per essere una normale ragazza di ventitré anni, non pensa al suo aspetto ordinario, pur certa che la condannerà ad un futuro di solitudine, non pensa ad un segreto terribile e doloroso della sua adolescenza che la riempie di vergogna pur non avendone colpa alcuna. Non pensa, ma soffre comunque, eppure continua a vivere con limpida dignità e ad amare e proteggere i suoi cari con tenera compassione e tenace coraggio. Ora per rimediare a questo desolante quadro dovrebbe saltare fuori un principe bello e buono che aiuti e salvi la nostra eroina dalle sue ambasce. Ma questo è un libro di Anne Stuart che si sa non ama le convenzioni e i personaggi semplici, pertanto l’eroe ha il selvaggio, sensuale e sfrontato aspetto del conte di Giverney Francis Rohan, per gli amici King of Hell (Re dell’Inferno): non certo l’archetipo ideale del salvatore e con un soprannome assai poco rassicurante. Cinico, dissoluto, annoiato, viziato, pericoloso e arrogante, Francis è come un re vizioso e disincantato che veglia con ironico disprezzo sulla corte di lussuriosi debosciati che popolano le sue sfarzose dimore durante i depravati incontri del Heavenly Host: un’associazione di nobili con l’unico scopo di riunirsi per dare sfogo ai bassi istinti nei modi più fantasiosi. Si annoia Francis, ma questa è la vita che si è scelto per dimenticare la rabbia per un triste passato e per l’esilio doloroso a cui è stato condannato anni prima è che lo ha portato a fuggire dall’Inghilterra e a vivere a Parigi. Decadente e vizioso, per lui nulla sembra più avere la capacità di scuoterlo davvero fino a quando, una notte una ragazza con l’eleganza di una principessa e le vesti di una serva non piomba disgustata e furiosa nell’orgiastico baccanale in scena nel suo palazzo in cerca della madre. Pare infatti che la donna sia riuscita a sfuggire alle cure familiari per concedersi l’ennesimo peccaminoso piacere a tavoli da gioco sperperando gli ultimi soldi rimasti . Francis la aiuta, non certo per carità cristiana ma perché per la prima volta nella sua vita si accorge di essere veramente incuriosito da un altro essere umano. Elinor infatti è un connubio intrigante di fragilità e dolcezza, forza e dignità, orgoglio e intelligenza e Francis a dispetto del suo caustico cinismo ne rimane totalmente stregato. Deciso a sconvolgerla e a corromperla in una seducente caccia dove lui è indubbiamente il predatore, Francis la condurrà nei gironi dell'inferno lussurioso che è il suo palazzo e la sua stessa anima,  pensando di tenere bene in mano la regia del gioco...ma si sbaglia. Elionor gli entra piano piano dentro, nel profondo, sotto pelle, sconvolgendo la rigida e lucida corazza che è la sua vita. Così quando la ragazza si troverà nuovamente a fare i conti con un avverso destino e una minaccia mortale, per la prima volta nella sua difficile esistenza non sarà più sola ma avrà vicino un sensuale, letale, pericoloso e appassionato alleato.

Dire che mi è piaciuto questo libro sarebbe riduttivo...l'ho iniziato un venerdì pomeriggio pensando ingenuamente di concedermi giusto qualche ora di relax prima di dedicarmi ai mille impegni arretrati che inevitabilmente si accumulano nei weekend. Grosso errore. Per tre giorni non ho combinato assolutamente nulla: sono rimasta inchiodata al divano di casa con il libro in mano, il fiato sospeso a seguire la storia di Elinor e Francis concedendomi solo qualche pausa per stemperare la tensione. Anne Stuart si conferma una scrittrice dalle doti narrative potenti in grado di coinvolgerti e stregarti tanto da farti sentire totalmente parte delle vicende raccontate: il lettore soffre, si commuove per Elionor, trema con lei per le sofferenze del suo presente e del suo passato e si emoziona di fronte all'impudente, pericoloso fascino di Francis che sebbene sia rivolto fin dal primo istante verso la ragazza, il lettore sente prepotentemente sulla sua stessa pelle. I personaggi della Stuart ti fanno questo effetto, sei grado di sentirli vicini, non solo come parte integrante della storia. Elinor avrebbe potuto ridursi alla semplice macchietta di donnina da salvare, indifesa, patetica e lacrimevole nelle sue (davvero pesanti, credetemi) difficoltà eppure la Stuart riesce a tratteggiare un personaggio fragile, dolce e coraggioso che ci entra dentro, che suscita la nostra ammirazione. Francis, dal canto suo è il contraltare perfetto alla disarmante e indifesa purezza di Elinor nella sua dissoluta e peccaminosa sensualità eppure anche lui esce dagli schemi preconfezionati degli stereotipi del genere rivelandosi  uomo complesso, difficile. Il conte è infatti decisamente pericoloso e determinato nella sua dissolutezza  ma si rivela  a suo modo quasi fragile quando prova ad avvicinarsi a quel sentimento che Elinor riesce a suscitare in lui e al quale si rifiuta di dare un nome. Insomma, Ruthless e un romanzo che ti entra dentro, che ha bisogno di una fase di decompressione dopo averlo letto perché nessun altro libro ti sembrerebbe alla sua altezza, nessuna trama ti coinvolgerebbe con tanto trasporto. Una favola tenera e bellissima che davvero riesce ad incantare anche il cuore più temprato. Un consiglio però lo vorrei dare a chi volesse leggere il romanzo: prenotatevi un paio di giorni solo per voi, staccate il telefono e il citofono perché, vi assicuro, una volta cominciato, non sarete in grado di metterlo giù prima di averlo finito.

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