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POESIA DEL MESE - POEM OF THE MONTH

 

Sull'amore (Il Profeta)

Allora Almitra disse "Parlaci dell'Amore."
E egli alzò il capo e scrutò il popolo
e su di esso calò una grande quiete E con voce ferma disse:
Quando l'amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vi sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui.
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi può ferire.
E quando vi parla, abbiate fede in lui,
Anche se la sua voce può distruggere i vostri sogni come il soffio del vento del nord devasta il giardino.
Poiché l'amore come vi incorona così vi crocifigge. E come vi fa fiorire così vi reciderà.
Come sale alla vostra sommità e accarezza i più teneri rami che fremono al sole,
Così scenderà alle vostre radici e le scuoterà fin dove si avvinghiano alla terra.
Come covoni di grano vi raccoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi setaccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina per farvi neve.
Vi lavora come pasta fin quando non siate cedevoli.
E vi affida alla sua sacra fiamma perché siate il pane sacro della mensa di Dio.
Tutto questo compie in voi l'amore, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cerchereste nell’amore unicamente la pace e il piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall'aia dell'amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete, ma non tutto il vostro riso, e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.
L'amore non dà nulla fuorché se stesso, e non attinge che da se stesso.
L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto;
Poiché l’amore basta all'amore.
Quando amate non dovreste dire: "Ho Dio nel cuore", ma piuttosto, "Io sono nel cuore di Dio".
E non crediate di guidare l'amore, perché se vi ritiene degni, è lui che vi guida.
L'amore non vuole che compiersi.
Ma se amate e se è inevitabile che abbiate desideri, i vostri desideri hanno da essere questi:
Dissolversi e imitare lo scorrere del ruscello che canta la sua melodia alla notte.
Conoscere la pena di troppa tenerezza.
Essere trafitti dalla vostra stessa comprensione d'amore,
E sanguinare condiscendenti e gioiosi.
Destarsi all'alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d'amore;
Riposare nell’ora del meriggio e meditare sull'estasi d'amore;
Grati, rincasare la sera;
E addormentarsi con una preghiera in cuore per l’amato e una canto di lode sulle labbra.

Kalhil Gibran

The Prophet On Love


Then said Almitra, Speak to us of Love.
And he raised his head and looked upon the people,
and there fell a stillness upon them. And with a great voice he said:
When love beckons to you, follow him,
Though his ways are hard and steep.
And when his wings enfold you yield to him,
Though the sword hidden among his pinions may wound you.
And when he speaks to you believe in him,
Though his voice may shatter your dreams as the north wind lays waste the garden.
For even as love crowns you so shall he crucify you.
Even as he is for your growth so is he for your pruning.
Even as he ascends to your height and caresses your tenderest branches that quiver in the sun,
So shall he descend to your roots and shake them in their clinging to the earth
Like sheaves of corn he gathers you unto himself.
He threshes you to make you naked.
He sifts you to free you from your husks.
He grinds you to whiteness.
He kneads you until you are pliant;
And then he assigns you to his sacred fire, that you may become sacred bread for God’s sacred feast.
All these things shall love do unto you that you may know the secrets of your heart, and in that knowledge become a fragment of Life’s heart,
But if in your fear you would seek only love’s peace and love’s pleasure,
Then it is better for you that you cover your naked-ness and pass out of love’s threshing-floor,
Into the seasonless world where you shall laugh, but non all of your laughter, and weep, but not all of your tears.
Love gives naught but itself and takes naught but from itself.
Love possesses not nor would it be possessed;
For love is sufficient unto love.
When you love you should not say, “God is in my heart”, but rather, “I am in the heart of God”.
And think not you can direct the course of love, for love, if it finds you worthy, directs your course.
Love has no other desire but to fulfil itself.
But if you love and must needs have desires, let these be your desires:
To melt and be like a running brook that sings its melody to the night.
To know the pain of too much tenderness.
To be wounded by your own understanding of love; and to bleed willingly and joyfully.
To wake at dawn with a winged heart and give thanks for another day of loving;
To rest at the noon hour and meditate love’s ecstasy;
To return home at eventide with gratitude;
And then to sleep with a prayer for the beloved in your heart and a song of praise upon your lips.


Kalhil Gibran

 

Cenni biografici dello scrittore

Kahlil Gibran nasce a Bisherri, una cittadina nel Libano settentrionale, il 6 gennaio 1883, luogo circondato dai famosi "Cedri del Libano". Si chiamava Gibran Khalil Gibran e quando emigrò negli Stati Uniti a undici anni il nome gli fu abbreviato da un'insegnante inglese. Nei suoi scritti in inglese la sua firma sarà sempre Kahlil Gibran.
Nel 1984 emigra a Boston con la madre e i fratelli Mariana,  Sultana e il fratellastro Boutros mentre il padre semialcolizzato con cui non ha un buon rapporto rimane in libano.
La sua religiosità e i valori umani  della sua tradizione culturale  li vengono trasmessi dalla madre Kamele Rahmè.
A 14 anni torna in libano e completati gli studi, nel 1897, viaggia attraverso il Libano e la Siria.
A Boston, nel 1904, conosce Mary Haskell, di dieci anni più grande di lui  e preside di una scuola femminile.
Sarà l'incontro più importante della sua vita. Mary sarà sua collaboratrice, amica, musa, e più tardi curatrice delle sue opere.
Tornato negli Stati Uniti nel 1912 va a vivere a New York dove apre uno studio, da lui definito nei suoi scritti "l'eremo"  dove si dedica contemporaneamente alla letteratura e alle arti figurative.
La salute di Gibran è piuttosto minata negli ultimi anni di vita che trascorre tra New York e Boston, dove vive e lavora sua sorella Mariana. Muore a New York, di cirrosi epatica e con un polmone colpito da tubercolosi, il 10 Aprile 1931, aveva 48 anni e stava lavorando a "The Wanderer" raccolta di parabole e parole. Gibran è sepolto in un antico monastero del suo paese d'origine, secondo la sua volontà. Per l'occasione il giornale "The New York Sun" annunciò: "A Prophet is Dead." "Un profeta è morto". Gibran lascia i diritti d'autore in eredità agli abitanti di Bisherri per opere di pubblico beneficio.

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