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7 anni 3 settimane fa
Fanfiction
by Maet
CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
Dream heroes
Alcuni eroi da sogno...
Comment #1's Translation:
Comment #1's Translation: Molto interessante! Mi piacerebbe poter imparare ad essere prolifico, William. Qualche suggerimento su come fare in modo di diventarlo un po' di più? Erastes
Comment #3's Translation: Nel mio caso, diventare prolifico, agli inizi della mia carriera, è stato semplicemente il risultato di avere un editore che avrebbe pubblicato quasi tutto quello che scrivevo. Più scrivevo, più ero pagato, più potevo spendere. Così, questo fu un decisivo incentivo a continuare a scrivere, e a continuare a scrivere molto, e a continuare a scrivere velocemente. C'era il vantaggio aggiuntivo di non dover spendere troppo tempo nel correggere un manoscritto, in quei tempi (e neanche l'editore spendeva troppo tempo nella correzione); ho cominciato a scrivere romanzi erotici ai tempi della pulp fiction, quando alcuni libri (sebbene certamente non miei) erano pieni di errori e non realmente considerati "letteratura", perchè erano ovviamente più indirizzati a soddisfare l'interesse pruriginoso del lettore che l'essere grammaticalmente corretti. Ai giorni nostri, gli editori di pulp fiction non esistono più, l'incentivo che avevo non è più presente. Gli editori di oggi di solito precisano che NON pubblicheranno lo stesso autore più di una o due volte all'anno, solo perchè fare altrimenti da' l'impressione che l'autore sta fornendo un lavoro inferiore su una base tipo catena di montaggio. (In realtà, c'era lo stesso problema anche ai vecchi tempi, e questo è il motivo per cui sono finito con oltre ventisei pseudonomi nel corso della mia carriera di scrittore). Posso dire che la mia reputazone di essere prolifico è qualche volta (ma non sempre) il risultato del mio non aver gettato tutto quello che ho scritto. Ho tenuto praticamente tutto, incluso i manoscritti che qualche editore o altri mi hanno detto essere, "Totale, inadulcorata schifezza!" Così, qualche volta, come di recente, quando diversi editori mi chiedono di fornire "qualcosa", è facile per me afferrare qualcosa dalla mia già esistente pila di roba che non ho mai gettato via. Rivedendo quello che ho in mano e/o che ho rilavorato leggermente, finisco con molta roba pubblicata in contemporanea (le merda di un uomo è il fertilizzante di un altro uomo), che spesso mi fa sembrare prolifico quando è solo un caso del mio avere capitalizzato il lavoro che ho già fatto. Posso anche confessare, sebbene non sono del tutto sicuro se questo sia bene o male, di essere un autore che davvero non considera quello che scrive come un Canto Religioso. Intendo, ci sono autori che lavorano su ogni parola e sono così riluttanti a cambiare qualcosa, che gli editori non amano perdere tempo o preoccuparsi. Una volta che ho finito un libro, di solito sono così annoiato da esso, che non me ne importa molto quello che un editore fa con esso fintanto che il mio assegno arriva in posta. La mia noia fa anche in modo che io finisca un libro velocemente, perchè altrimenti io (sbadiglio) non lo finirò mai. Tutto questo significa solo che molte delle "cose" che hanno realmente contato per il mio risultato di prolifico non sono rintracciabili oggigiorno; il che mi lascia, mi spiace, poco qualificato per fare ogni raccomandazione. Eccetto, forse, di scrivere... scrivere... scrivere... e tenere tutto quello che scrivi, anche se non trovi subito un editore. William Maltese