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Venerdì, 27 novembre, 2015 - 01:49
Milly

Combattiamo la violenza sulle donne

Donne vittime di violenze fisiche e sessuali, persecuzione e stalking. Picchiate tra le mura domestiche, violentate per strada, vittime di cyberbullismo.Uccise dalla violenza dei loro compagni. Di questo si è parlato il 25 novembre, Giornata internazionale contro la Violenza sulle donne, per riflettere sulla gravità di un fenomeno che purtroppo non accenna ad arrestarsi. Tanto è vero che proprio il 25 novembre, ironia della sorte, l'ennesimo marito ha ucciso la propria moglie a Perugia. O forse non c'è nessuna ironia, ma solo la constatazione che l'era del rispetto e della civilltà è ancora lontanissima.

Secondo la Presidentesse di Telefono Rosa, Gabriella Moscatelli, "solo nel 2015, dal 1 gennaio al 3 ottobre, 1100 donne tra i 18 e i 75 anni,  si sono rivolte al  “Telefono Rosa”, il servizio a disposizione di tutte coloro che voglio rompere la catena del silenzio”, “La paura di denunciare agli organi competenti dell’autorità giudiziaria non ferma le donne a rivolgersi a noi: parlano, anche perché sanno anche di essere assistite psicologicamente e legalmente”.

I dati Istat di giugno 2015 riportano che in Italia, 6,788 milioni di donne hanno subito una qualsiasi tipo di violenza, fisica o sessuale, nel corso della loro vita. Il 31,5% del totale e la loro età oscilla tra i 16 ed i 70 anni.

La crescita delle violenze riguarda tutt l'Italia, senza distinzione tra nord e sud, con l’unica differenza che al centro-nord ci sono più organizzazioni di aiuto rispetto al sud, dove vige ancora la cultura del silenzio e chi si subisce violenza, tace per paura e soprattutto per vergogna.

Il 2015, inoltre, ha mostrato un abbassamento dell’età media delle vittime di violenza e soprattutto di chi la compie.

Nonostante l'informazione e la maggior alfabetizzazione, le violenze sulle donne, fino al femmminicidio, non accennano a scomparire. Colpa di una mentalità molto dura da scardinare, spesso promossa e trasmessa in primis dalla madri, che vezzeggiano e giustificano in ogni caso i loro figli maschi e considerano tutte le altre donne delle "poco di buono".

Per combattere questo fenomeno scendono in campo i Centri Antiviolenza, ma manca spesso una corretta informazione preventiva, che dovrebbe partire già dall'elementari e dalla scuola, oltre che dalla famiglie. Molte donne, ad esempio, compiono l’errore di credere che una violenza domestica non possa essere denunciata. Al contrario: la polizia può chiedere in via d’urgenza una misura cautelare di allontanamento del coniuge dalla casa familiare con un divieto di avvicinamento e anche di comunicazione.

Se siete vittima di abusi, violenze o stalking o se conoscete qualcuna che è in difficoltà ma teme o non sa come chiedere aiuto, denunciate al 15 22 o al Telefono Rosa: 06.37.51.82.82. Tacere favorisce solo i colpevoli.

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