Vorrei fare una premessa; nonostante Il profumo dei sogni possa essere letto indipendentemente, per poterlo apprezzare al meglio consiglio a tutte di leggere il prequel, ovvero L’avventuriero che amava le stelle, protagonisti Emanuele e Flavia.
I veri sogni non muoiono mai
Subito dopo l’annuncio del fidanzamento con la bellissima Camelia Sallusti, il giovane aristocratico Tomaso Salvemini scopre che lei è ancora innamorata di un altro e non gli resta che allontanarla da casa. Tre anni dopo quello scandalo, Tomaso appare molto cambiato: ha saputo costruirsi una nuova vita, piacevole seppur priva di aspettative. Così pianifica freddamente il proprio futuro e sceglie come moglie Eugenia, una ragazza scialba che lui non ama, peraltro perfetta per quel ruolo. Ma la cugina Lucilla non approva, e cerca di convincerlo a non rinunciare ai suoi sogni. Tutto sembra comunque fluire nel verso prestabilito quando riappare Camelia, questa volta davvero innamorata di Tomaso, a sconvolgergli di nuovo la vita. A questo punto, però, Lucilla decide di agire...
Ho aspettato impaziente, che questo sequel venisse pubblicato e durante l’attesa pensavo: poteva essere all’altezza del libro precedente? Avrei provato le stessi emozioni? Nonostante la mia amicizia con la scrittrice, non sono riuscita a farmi dire da lei alcunché, nulla nemmeno uno spoilerino ino ino! I personaggi che tanto avevo amato nel prequel mi avrebbero deluso? Tutto ciò è sfumato in una bolla di sapone nel momento stesso in cui ho cominciato la lettura del Il profumo dei sogni… e l’attesa è stata in pieno ricompensata. La prima sorpresa l’ho avuta quando mi sono resa conto che era come se il tempo non fosse passato, come se avessi finito il giorno prima il libro che precedeva questo e la storia proseguisse senza pause.
Sono trascorsi due anni da quando ho salutato Tomaso e Lucilla, personaggi secondari di un libro che mi ha procurato dei veri attacchi d’ansia. Lucilla è la sorella di Flavia, la protagonista del prequel di questo libro, L’avventuriero che amava le stelle, mentre Emanuele è il fratellastro di Tomaso e marito di Flavia
Mi sono congedata da Tomaso ricordandolo come un giovane ricco, viziato, egoista, ma molto ingenuo, innamorato della fidanzata Camelia, persona di malafede, arrivista quanto spregiudicata, interessata solo ai suoi soldi, mentre Tomaso è tanto innamorato di lei che solo alla fine scopre invece che era indegna del suo amore, abbandonando la ragazza praticamente all’altare. Emotivamente sconvolto e amareggiato, il giovane lascia infine la casa paterna. Mentre Lucilla beh! che dire di lei, è un personaggio che io ho amato da subito, prevedendo che sarebbe stata lei a scatenare la mia “ossessione“ per un sequel. Infantile, frizzante peperina e prezzemolina innamorata della vita e dell’amore, questo è Lucilla, in cerca dell’amore vero, amore che alla fine trova proprio dove meno guardava! E’ incredibile come abbia amato Tomaso e Lucilla così tanto da relegare i protagonisti principali al secondo posto.
Sono passati appunto due anni, e nel Il profumo dei sogni mi ritrovo un Tomaso che dopo tre anni di assenza torna nella casa natia. E’ cambiato, è un giovane duro, orgoglioso, ferito, cinico e arido incapace d’ amare; non mostra emozioni, a parte la tenerezza verso per la cugina Lucilla, diventata l’ombra di se stessa dopo la perdita di colui che amava con tutto il suo cuore. Sarà proprio Tomaso a salvare la cugina da un dolore così grande tanto da offuscarle la mente, trasformando una giovane senza pensieri in una donna sofferente, apatica, svogliata, lei che amava la vita con tutto lo slancio della giovane età. Èd è proprio il cugino che la strappa dalla lunga apatia trascinandola fuori dal letto e in camicia da notte, per portarla a cavallo nella sua dimora avita in seno alla famiglia. Lei per qualche tempo non gi perdonerà l’affronto subito, ma poi?
Col tempo Lucilla stava ritornando pian piano alla vita, trasformando la ragazza spensierata e infantile in un donna.
E’ stato emozionante “guardare” la giovane congedarsi dal suo amore perduto, per dirigersi da colui che l’ha salvata dal limbo in cui sempre più stava sprofondando. Ricordo perfettamente la scena, l’esatto momento in cui la ragazza ringrazia il cugino per averla salvata dall’abisso in cui era sprofondata. Mi sono seduta nella panchina insieme a loro, li ho osservati e ascoltati. Come dimenticare la breve carezza di Tomaso a Lucilla quando lei lo ringrazia per averla salvata ? La sua tenerezza! Confesso che mentre leggevo ho cominciato a sentire qualcosa; poteva essere quello che il mio cuore presagiva?
Non mi vergogno di dire che ho pianto, gioito e sofferto con loro, specialmente con la piccola Lucilla ormai diventata una donna, e con Tomaso che non crede più di poter riamare. Mentre continuavo la lettura i miei pensieri hanno preso una piacevole e inaspettata direzione: qualcosa stava cambiando, vedevo nascere un sentimento diverso e inaspettato tra i due protagonisti, un sentimento a cui loro ancora non sono preparati, e a cui non riescono a dare un nome.
Come era possibile lasciare i sospeso due figure così incredibilmente affascinati che mi hanno toccato il cuore? Come potevo congedarmi da loro senza sapere quale futuro la vita aveva loro riservato? E Camelia? Nonostante la mia “antipatia” per questo personaggio che ha affascinato molte lettrici, volevo sapere il suo destino.! Beh! La tipa stava preparando il terreno per tornare all’attacco, ma sta fresca! Per me non era possibile che avesse avuto la faccia tosta di riapparire! Ma mai figura negativa è stata difesa a spada tratta dalle fans! Questo è successo perché Ornella ha la capacita di creare tutti i personaggi talmente interessanti che alla fine ti ritrovi ad amare indistintamente anche se in modo diverso, tutti i protagonisti della storia, anche quelli negativi! E poi? Come non voler bene alla ingenua Rosa, la cameriera di Lucilla che non si accorge che il suo amore dimora nel giardino e non tra le scartoffie? E la dolce, ma rigida Eugenia? Come non applaudire la sua trasformazione dovuta anche in parte a Riccardo Astolfi ritenuto da tutti dongiovanni incallito?.
Mentre leggevo cercavo di sbirciare pagine successive del libro con un occhio chiuso per non vedere qualcosa di più, ma bramando qualche parola che mi indicasse che sarebbe successo! Roba da matti, io che non ho MAI letto prima la fine di un libro, preferendo soffrire sino alla fine!
Avendo iniziato il libro in aereo, non vedevo l’ora di arrivare a casa per potermi gustare in solitudine tutta la storia, e quando finalmente sono tornata a casa mi sono detta: oramai è tardi, me lo voglio gustare sino in fondo e non voglio nessuno intorno che mi possa disturbare, domani non sento, non vedo e non parlo con nessuno.
La mattina dopo, dopo un bel caffè, mi sono sistemata la mia pila di cuscini, mi sono sdraiata nel mio letto e la magia è continuata, si proprio la magia, perché di questo si è trattato per me, ho amato subito questo libro, l’ho voluto fortemente e sono grata alla scrittrice per avermi ascoltato, per averlo scritto .Non dico che è la sola scrittrice che mi fa emozionare, ma è l’unica scrittrice nel suo genere al pari della Balogh e della Lowell che mi fa provare tutte insieme le sfumature caratteriali che un essere umano prova, odio, amore, tenerezza, astio e rancore e ovviamente è colpa sua se mentre leggo i suoi libri devo farmi una camomilla… mi calma l’ansia da aspettativa!
Un Lucilla mascherata si dirige verso colui ignaro della sua identità…
“Con un basso gemito di frustrazione, afferrò l’abito e la tirò giù sui gradini . Poi si impadronì della sua bocca, morbida e calda in mezzo alle carezzi lievi delle piume. Capì subito che non era Camelia. Un fiotto caldo gli invase le vene e il suo cervello impazzì. Nel buio le sensazioni si acuirono e si moltiplicarono come in un gioco di specchi. Le sue labbra si riempirono di miele sconosciuto, le sue narici di un profumo inebriante. Le sue mani di morbida consistenza inesplorata. - Lucilla - bisbigliò nella sua bocca. Le mani di lei sotto la giacca in una convulsa ricerca di pelle calda. Le sue labbra uno splendido varco a piaceri segreti. La maschera di piume cadde a terra e Tomaso ebbe morbide guance, naso sottile, ciglia palpitanti da baciare.”
Capite?
E infine la sua capacità di farmi amare come ho detto tante volte i personaggi secondari non ha uguali, solo lei ci riesce, e la sua voglia di imparare sempre, di ascoltare le sue lettrici, di accettare critiche e complimenti è alla pari, perché lei dice sempre che anche le critiche servono, sono costruttive e aiutano a migliorarsi
Ho amato il primo, ma in particolare questo libro, anche se entrambi avranno per sempre un posto d’onore nella mia libreria, ma l’ho amato perché Ornella lo ha scritto con il cuore, e mentre lo scriveva sono convinta che la sua mano e il suo cuore erano accompagnati dal sincero affetto di noi lettrici a lei grate per averci fatto provare sensazioni così intense… almeno questo è quello successo a me! Infine mi fermo qui perché altrimenti scriverei un papiro, consapevole che queste righe non sono sufficienti a rendere giustizia a Il profumo dei sogni!
E’ il sequel di "L’avventuriero che amava le stelle", e appartiene alla serie chiamata " Trilogia dell'amore inatteso" composta da:
L'avventuriero che amava le stelle - protagonisti Emanuele e Flavia
Il profumo dei sogni - protagonisti Tomaso Salvemini e Lucilla
Aurora d'amore - protagonisti Riccardo Astolfi e Eugenia di Poggio Alto.
Nonostante chiuda la trilogia, il terzo libro Aurora d'amore, può essere letto tranquillamente senza aver letto precedentemente i primi due libri.