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ESCE IN LIBRERIA LA SINDROME DELLO SHOPPING, DI MARIA FRANCESCA VENTURO, EDIZIONI NEWTON & COMPTON.
Un pantalone "a mezzo sedere", un maglione "a scorza d'albero", colori "un po' meno festivi" o un capo più "sghenzo" degli altri: quando si è alle prese con i desideri delle clienti di un negozio di abbigliamento all'ultimo grido, nessuna richiesta è troppo assurda e nessuno domanda può essere considerata inverosimile. Così, le signore "abbondanti" continuano a pretendere di entrare in una taglia 42 (o 40! o 38!), le maniache dello shopping insistono a fare acquisti senza rendersi conto di aver già prosciugato la propria carta di credito e le commesse, senza colpo ferire, provano ad accontentare tutti senza mai venire meno ai requisiti fondamentali della loro professione: un sorriso a trentadue denti e una dose pressoché infinita di pazienza. Un negozio, alla resa dei conti, è una finestra sempre aperta sul mondo e chiunque può entrare e chiedere le cose più strane, da un surreale "scusi, può farmi il nodo alla cravatta?" a un incredibile "vorrei allargare la fodera di questo abito, non è possibile che non mi vada bene". D’altra parte si sa: il cliente ha sempre ragione... anche quando ha torto!
Nota di Paige79: La sindrome dello shopping è uno stupidario della moda, un dizionario degli incredibili termini utilizzati dalle clienti per definire abiti, colori, misure e tagli. Ma anche un libro che, attraverso le irresistibili avventure della sua protagonista, non tralascia di raccontare la realtà del precariato giovanile e della generazione dei trentenni in cerca di indipendenza economica ed esistenziale.
L’autrice, Maria Francesca Venturo, ha lavorato per sette anni in un negozio di abbigliamento del centro a Roma e dopo aver raccontato le sue tragicomiche esperienze in un simpatico blog: http://lasindromedellacommessa.splinder.com/ - ha deciso di raccontare nel suo libro d’esordio aneddoti e bizzarrie dei clienti, attraverso il punto di vista di chi sta dietro il banco di vendita. Un punto di vista che spesso da fuori vediamo forse un po’ troppo superficialmente: chi di noi non ha mai pensato, almeno una volta, alle commesse come delle creature frivole e leziose, oppure come delle furbe calcolatrici che con i loro sorrisini e aiuti cercano di convincere la gente a comprare a tutti i costi? In questo libro leggeremo finalmente il punto di vista di chi per anni ha fatto parte di questa categoria, e forse scopriremo un mondo non proprio tutto rose e fiori, fatto sempre più spesso anche di precariato e di scontento.