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RECENSIONE: CONTESA D'AMORE (The Beauty Bride) by Claire Delacroix
Year: 2005
Genre / Genere: Historical - 1421 Scotland and Galles / Storico - 1421 Scozia e Galles
Format: Paperback
Sensuality Rating / Livello di Sensualità: Warm / Caldo
Rating/Voto: 8/10
Edizione Italiana: Contesa D’Amore - I Romanzi Mystere di Arnoldo Mondadori Editore - n. 29
Collegamenti con altri libri / Connection to other books :
The Beauty Bride è il primo libro della trilogia The Jewels of Kinfairlie, così composta (purtroppo la Delacroix ha interrotto la stesura della saga per il momento)
1° = The Beauty Bride (Contesa d'Amore) : la storia di Madeline, la maggiore delle sorelle, e di Rhys
2° = The Rose Red Bride : la storia di Vivienne, la seconda sorella
3° = The Snow White Bride : la storia di Alexander, lord di Kinfairlie, fratello maggiore
E’ un brutto momento per Alexander, nuovo Lord di Kinfairlie, che dopo la morte dei genitori si ritrova a dover fronteggiare un periodo di gravi problemi economici, tanto da fargli temere di non riuscire a sfamare la sua stessa famiglia durante l’inverno che deve arrivare. Ha sulle spalle la responsabilità di due fratelli e cinque sorelle minori, che deve assolutamente sposare.
Da quando il suo fidanzato è dato per morto nella guerra in Francia, però, Madeline, la maggiore, rifiuta di sposarsi e declina ogni offerta, dando in questo modo la scusa per fare altrettanto alle sorelle minori.
Esasperato Alexander si trova più o meno volontariamente coinvolto dalla zia Rosamunde nell’organizzazione di un’asta molto particolare, dove si dirà verranno ceduti i misteriosi gioielli di Kinfairlie, i quali altro non sono che le bellissime sorelle.
Ed è uno shock per Madeline scoprire, il giorno dell’asta, che sarà la sua mano ad essere offerta al maggior offerente.
Rhys è un guerriero gallese sul quale pende un’accusa di tradimento e sulla cui testa il re d’Inghilterra ha messo nientemeno che una taglia. Sta viaggiando sulle tracce di una cugina, ultima erede in linea di sangue del castello di Caerwyn, possedimento che lui desidera ardentemente. Durante le ricerche, scopre che la cugina è morta dando alla luce una bambina, e che la bambina, morto anche il padre pochi anni dopo, è stata adottata dai signori di Kinfairlie.
Quando Rhys vede Madeline, che possiede gli stessi capelli scuri e gli stessi occhi blu della cugina e ne porta anche il nome, si convince che la persona che sta cercando è proprio lei, e capita a proposito l’asta in cui potrà vincere la sua mano e assicurarsi in questo modo Caerwyn.
Nessuno però ha fatto i conti con la diretta interessata. Madeline, in collera con il fratello per averla venduta, e intimorita dall’aspetto oscuro, nonché della fama, di questo sconosciuto che ha vinto la sua mano, durante la notte che precede le nozze fugge.
Ma si rende presto conto di essersi messa in una situazione ancora peggiore, quando si ritrova vittima di un’aggressione ma viene miracolosamente salvata dal suo ora promesso sposo, il quale, dimostrando intuito e capacità di osservazione, si era aspettato la fuga della promessa sposa.
Promessa sposa che deve a tutti i costi e nel più breve tempo possibile fare sua legalmente, perché nessuno possa avanzare diritti su di lei. La scelta della destinazione di questa fuga improvvisata è presto fatta: non lontano c’è proprio il convento dove la sorella di sua madre ricopre il ruolo di Badessa, il luogo ideale per scambiare i voti matrimoniali.
Nel frattempo, Alexander, che non è per nulla entusiasta di quello che ha fatto, si vede ricomparire davanti miracolosamente vivo il fidanzato di Madeline, James, giunto dalla Francia per sposarla. Tutto può finalmente tornare alla normalità, Madeline sposerà di sua volontà l’amato James e gli permetterà di mandare in sposa anche le sorelle minori… ma Madeline è scomparsa…. E così Rhys.
In un battito di ciglia si forma una pittoresca comitiva che si lancia all’inseguimento dei due fuggitivi: Alexander in testa, due delle sorelle minori Vivienne e Elizabeth che non hanno alcuna intenzione di essere lasciate a casa, la zia Rosamunde e James.
All’alba arrivano al convento, e Rhys, credendoli inviati del re al suo inseguimento a causa della taglia, fugge con Madeline. Inizia così la lunga fuga attraverso l’Inghilterra, durante la quale Rhys e Madeline iniziano pian piano a conoscersi. E’ sicuramente la parte più bella di questo libro. Dove Rhys le offre, attraverso bellissimi racconti gallesi, la parte di sé che non può e non vuole a rivelarle.
Si travestono, recitano nelle taverne per depistare gli inseguitori, e imparano a rispettarsi: lei considera lui valoroso e protettivo, un uomo su cui può contare per la sua sicurezza e che la tratta bene, lui trova lei coraggiosa, bella, intelligente e di spirito. Entrambi sentono che i sentimenti che provano per l’altro diventano sempre più intensi.
Quando lei si confida raccontandogli di James, di come amava la poesia e la musica, e di come le scrivesse frasi d’amore, Rhys è invaso da un impeto di gelosia. Sa di non essere all’altezza dell’uomo che lei ha giurato di amare per tutta la vita, e quando, per caso, scopre l’identità degli inseguitori, decide di non rivelarle che il suo prezioso James è vivo.
Anzi, nel tentivo di lasciarseli indietro definitivamente, organizza un viaggio via mare e perché lei non possa opporsi le somministra una pozione per farla dormire.
Sfortuna vuole che, durante la navigazione, a causa di questa pozione Madeline cada vittima di un terribile malessere, e Rhys, preso dal senso di colpa e sconvolto per la paura, si rende conto che non può perderla, e non perché è l’erede di Caerwyn, ma perché ne è innamorato. Ma l’amore si sa, non è mai facile da conquistare, e Rhys scopre che deve ancora fare il passo più importante, e più pericoloso, per ottenere quello della sua amata Madeline: rivelarle la verità.
Credo che la definizione di romance itinerante renda alla perfezione il percorso lungo il quale l’amore pian piano nasce, di pari passo con il lungo viaggio dalla Scozia al Galles, costellato di pericoli, inseguimenti, ma anche di diffidenze e menzogne. Il punto di forza di questo romanzo sono proprio i personaggi.
Sono bellissime le parti dove Rhys, questo guerriero gallese, indurito dalle battaglie, reso diffidente da un passato di tradimenti, racconta le leggende della sua terra e dei suoi avi, attraverso le quali riesce a incantare, a corteggiare la sua sposa, chietare le sue paure e incoraggiarla… ma anche svelarle, un po’ alla volta, se stesso.
Ogni storia racchiude un significato profondo, che Madeline, sensibile e intelligente, apprende sempre con stupore; sono questi racconti che la avvicinano sempre di più al suo sposo, fino allo sbocciare dell’amore.
A volte però l’amore deve essere aiutato e visto che la storia inizia in Scozia, terra di leggende e di fate, quale aiuto migliore di quello dato, consapevolmente o meno, da un piccolo, dispettoso, folletto?
Darg appare all’inizio del libro: è brutto, scuro, ombroso, vecchio e rugoso, vendicativo, talmente piccolo da poter dormire nel palmo di una mano, ma ha il potere di intrecciare tra loro i destini dei personaggi, ed è molto arrabbiato perché gli hanno portato via il suo tesoro!
Solo Elizabeth, la sorella minore di Madeline, ha il dono di vederlo, e riesce a conquistarsi per questo la sua complicità. Indimenticabile la scena nella locanda, dove, in una sosta durante l'inseguimento di Rhys e Madeline, Darg si ubriaca bevendo dai boccali degli ignari commensali, e cade nella birra. Ed è sempre Darg che chiude il romanzo, intrecciando al filo della vita di Rhys e di Madeline, un filo blu…
Quale perfido, divertente schema, avrà in serbo per noi, nei prossimi libri?
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